Concu, Verità per verità - Sardegna Cultura

L’odore acido del lentischio è insopportabile. L’umido
vischioso della notte lo rende ancora più penetrante,
e gli appiccica il passamontagna alla pelle tanto che
respira a fatica. Ha la bocca impastata e amara, deglutisce
più volte mentre sfrega energicamente il passamontagna
contro la faccia. La lana sfrigola nel silenzio
della campagna.
Il fucile quasi gli scivola dalle mani, rattrappite dal
freddo. Lo stringe saldamente. Non ce la farò, che non
ce la farà mai urla dentro di sé mentre il sangue ora pesta
sulle tempie violento e caldo, e una palpebra gli si
contrae nervosamente allo stesso ritmo. Strizza l’occhio
- Calma - ma la palpebra non smette di scattare in
su e in giù, e lui serra l’occhio con più forza e tende il
busto in avanti, come a prendere già la mira. Vacilla -
Calmo, immobile - punta il piede contro un sasso, preme
l’altro ginocchio contro la terra dura, ma non riesce
a star fermo, ad aspettare dietro al cespuglio. E balza in
piedi.
Stanotte il cielo è un buco nero profondo che inghiotte
le stelle. A guardarlo, il buio sembra piovere addosso
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