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topografia 3 divisione dei terreni

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Â<br />

S 1<br />

M<br />

B<br />

A N B<br />

B<br />

DIVISIONE DEI TERRENI


Prerequisiti<br />

Per affrontare questo argomento sono necessarie conoscenze in:<br />

. Matematica di base<br />

. Risoluzione di triangoli e quadrilateri<br />

. Calcolo delle aree<br />

. Tecniche di rilievo topografico


Indice<br />

Concetti generali<br />

Progetto di frazionamento<br />

Prima di iniziare alcune informazioni che possono risultare utili<br />

Divisione <strong>terreni</strong> di forma triangolare con uguale valore unitario<br />

. Caso 11°<br />

dividente uscente da uno <strong>dei</strong> vertici<br />

. Caso 22°<br />

dividente uscente da un punto M in posizione nota sul perimetro<br />

. Caso 33°<br />

dividente MN parallela ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

. Caso 44°<br />

dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

. Caso 55°<br />

dividente MN che forma un angolo dato con uno <strong>dei</strong> lati<br />

Divisione <strong>terreni</strong> di forma quadrilatera con uguale valore unitario<br />

. Caso 11°<br />

dividente uscente da uno <strong>dei</strong> vertici<br />

. Caso 22°<br />

dividente uscente da un punto M in posizione nota sul perimetro<br />

. Caso 33°<br />

dividente MN parallela ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

. Caso 44°<br />

dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati


Concetti generali<br />

La <strong>divisione</strong> <strong>dei</strong> <strong>terreni</strong> consiste nel frazionare<br />

particelle di terreno mediante una o più<br />

dividenti che soddisfino particolari condizioni<br />

geometriche<br />

La <strong>divisione</strong> <strong>dei</strong> <strong>terreni</strong> riveste una notevole<br />

importanza pratica nell’attività professionale del<br />

geometra in quanto trova applicazione nelle<br />

divisioni per compravendita o successione<br />

ereditaria e nelle espropriazioni parziali


Concetti generali<br />

I <strong>terreni</strong> da dividere possono avere uguale<br />

valore unitario o valore unitario diverso diverso.<br />

Nel primo caso, la <strong>divisione</strong> viene effettuata<br />

attraverso la ripartizione della sua area. area<br />

Nel secondo, invece, per realizzare la<br />

<strong>divisione</strong> occorre ripartire il valore totale<br />

dell’appezzamento


Concetti generali<br />

I <strong>terreni</strong> possono avere forma forma:<br />

triangolare<br />

quadrilatera<br />

poligonale<br />

Le dividenti rettilinee possono possono:<br />

passare per un punto dato<br />

avere una direzione assegnata


Progetto di frazionamento<br />

Le divisioni <strong>dei</strong> <strong>terreni</strong> sono definiti dalla<br />

circ circ. 2/88 88 come atti di aggiornamento<br />

geometrico (tipi tipi di frazionamento<br />

frazionamento). La<br />

<strong>divisione</strong> delle particelle, modifica il foglio di<br />

mappa e quindi la<br />

la mappa particellare<br />

particellare, particellare<br />

particellare, uno<br />

degli atti fondamentali del catasto definiti<br />

dal DPR 650/72 650 72


Progetto di frazionamento<br />

Poichè la posizione di una dividente è definita da<br />

quella <strong>dei</strong> punti in cui essa taglia i confini<br />

dell’appezzamento, le incognite sono le distanze<br />

<strong>dei</strong> punti di intersezione dai vertici del confine<br />

A<br />

S 1<br />

S 2<br />

1<br />

B


Progetto di frazionamento<br />

eventuale rilievo planimetrico dell’appezzamento<br />

definizione delle quote di <strong>divisione</strong> in area o valore<br />

definizione della direzione della dividente<br />

individuazione grafo analitica della posizione della dividente<br />

posizionamento degli estremi della dividente sul terreno<br />

rilievo topografico<br />

redazione atto di aggiornamento geometrico (tipo di frazionamento)


Prima di iniziare alcune informazioni che possono risultare utili<br />

triangoli aventi stessa base e uguale altezza<br />

relativa hanno stessa area<br />

triangoli aventi stessa altezza hanno le aree<br />

proporzionali alle base e viceversa<br />

poligoni simili hanno tra loro le aree proporzionali<br />

e le aree di poligoni simili sono proporzionali al<br />

quadrato <strong>dei</strong> lati omologhi<br />

D<br />

h h<br />

A<br />

C<br />

A B<br />

S ABC<br />

E<br />

C<br />

ABC : S EBF EBF = AB AB2 : EB EB2 F<br />

B


DIVISIONE DI TERRENI DI FORMA TRIANGOLARE<br />

AVENTI UGUALE VALORE UNITARIO


CASO 11°<br />

Dividente uscente da uno <strong>dei</strong> vertici<br />

Il problema consiste nel dividere l’appezzamento di<br />

area totale S in due aree parziali note S1 e S2 con<br />

una dividente rettilinea AM uscente da uno <strong>dei</strong><br />

vertici, in questo caso il vertice A. Solo nel caso in<br />

cui le due aree parziali risultino diverse tra loro<br />

dovrà essere data la loro posizione, ad esempio se<br />

S1 è vicina al vertice B o al lato AB. AB Poichè per<br />

dividere l’appezzamento in due parti M deve cadere<br />

necessariamente su BC, il problema si risolve<br />

calcolando le due distanze BM e CM CM. La distanza di<br />

M dai due vertici dipende ovviamente dalla<br />

dimensione delle due aree parziali S1 e S2 e dalla<br />

forma dell’appezzamento<br />

A<br />

S 1<br />

S<br />

S2 AM<br />

uscente dal vertice A<br />

S1 prossima al lato AC<br />

S 1<br />

S 2<br />

B<br />

C<br />

M


CASO 11°<br />

Dividente uscente da uno <strong>dei</strong> vertici<br />

Il problema, noti i lati lati AB e AC e l’angolo nel vertice<br />

A, si risolve come segue:<br />

St = 0,5 x AB x AC x sen A<br />

S1 = S 2 = 0,5 S St BC = √ ( AB AB2 BC = √ ( AB + AC 2 – 2 x AB x AC x cos A )<br />

C = sen -1 ( AB AB x sen A/BC A/BC )<br />

e sapendo che<br />

S1 = 0,5 x AC x CM x sen C<br />

si ottiene<br />

CM = 2 x S S1 / ( AC x sen C )<br />

A<br />

Â<br />

S 1<br />

S<br />

AM<br />

S 2<br />

uscente dal vertice A<br />

S1 prossima al lato AC<br />

S 1<br />

S 2<br />

B<br />

C<br />

M


CASO 22°<br />

Dividente uscente da un punto M posto in posizione nota sul perimetro<br />

Il vertice N della dividente può cadere sui lati<br />

AC o BC e la sua posizione dipende dalle<br />

dimensioni delle aree parziali. parziali Per risolvere il<br />

problema si deve calcolare un’area un’ area di paragone<br />

da confrontare con S1 e S2. L’area di paragone è<br />

quella del triangolo MAC che si ottiene<br />

congiungendo M con il vertice C<br />

Sp = 0,5 x AM x AC x sen A<br />

Possono verificarsi tre distinte situazioni:<br />

Se S S1 ‹ Sp Se S S1 › S P<br />

N è su AC<br />

N è su BC<br />

Se S S1 = S p N coincide con C<br />

S 1<br />

M<br />

S<br />

MN<br />

M in posizione nota sul perimetro (distanza AM)<br />

A<br />

Â<br />

S 2<br />

S1 prossima al lato AC<br />

S 1<br />

S S2 B<br />

C


CASO 22°<br />

Dividente uscente da un punto M posto in posizione nota sul perimetro<br />

Nel caso in cui S1 ‹ S p<br />

il problema di determinare la posizione di N<br />

su AC si può risolvere come nel primo caso.<br />

Infatti sappiamo che<br />

S1 = 0,5 x AM x AN x sen A<br />

con la formula inversa si ottiene<br />

AN = 2 x S S1 / ( AM x sen A )<br />

Nel caso invece che S1 › S P<br />

N è su BC<br />

in questo caso è conveniente lavorare nel<br />

triangolo MBN di area S S2 e dopo aver<br />

calcolato gli elementi necessari, determinare<br />

la distanza BN<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

M in posizione nota sul perimetro (distanza AM)<br />

A<br />

Â<br />

S 2<br />

S1 prossima al lato AC<br />

S 1<br />

M<br />

N<br />

S S2 B<br />

N ’<br />

C


CASO 33°<br />

Dividente MN parallela ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

È sicuramente il caso più semplice perchè si<br />

può risolvere considerando che i due triangoli<br />

ABC di area totale St e BMN di area parziale<br />

S1 sono tra loro simili simili. Sappiamo infatti che<br />

le aree di figure simili sono proporzionali ai<br />

quadrati <strong>dei</strong> lati omologhi e quindi<br />

St : S 1 = BA 2 : BM 2<br />

BM = BA x √ (S (S1 / S St )<br />

St : S 1 = BC 2 : BN 2<br />

BN = BC x √ (S (S1 / S St )<br />

A<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

parallela al lato AC<br />

S1 prossima al vertice B<br />

M<br />

S 2<br />

S 1<br />

B<br />

C<br />

N


CASO 44°<br />

Dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

In questo caso torna di nuovo il confonto con<br />

un’area di paragone paragone. Infatti la posizione di MN può<br />

essere alla sinistra o alla destra del vertice B e la<br />

sua posizione dipende dalle dimensioni dell’area<br />

parziale S1 e dalla forma del terreno terreno. L’area di<br />

paragone più conveniente è quella che si ottiene<br />

tracciando da da B l’altezza del triangolo BB’ parallela<br />

alla dividente MN MN. Il confronto può quindi<br />

effettuarsi dopo aver calcolato l’area del triangolo<br />

rettangolo ABB’ ABB’.<br />

se: S S1 < S P MN è alla sinistra di BB’<br />

S1 > S P MN e alla destra di BB’<br />

S1 = S P MN coincide con BB’<br />

A<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

B<br />

S 2<br />

perpendicolare al lato AC<br />

S1 prossima al vertice A<br />

S 1<br />

N<br />

M<br />

B ‘<br />

N ’<br />

S 2<br />

M ‘<br />

C


CASO 44°<br />

Dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

Nel caso siano noti i due lati AB e AC e<br />

l’angolo nel vertice A il problema può<br />

risolversi come segue<br />

ST = 0,5 x AB x AC x sen A<br />

SP = 0.,5 x AB’ x BB’<br />

Le<br />

Le due incognite AB’ e BB’ possono essere<br />

calcolate applicando le funzioni seno e coseno<br />

al triangolo rettangolo ABB’<br />

BB’ = AB x sen A AB’ = AB x cos A<br />

Nota l’area S SP ipotizziamo per il momento che<br />

l’area S S1 sia inferiore e che MN si trovi alla<br />

sinistra del vertice B<br />

A<br />

Â<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

perpendicolare al lato AC<br />

S1 prossima al vertice A<br />

S 1<br />

M<br />

B<br />

N B ‘


CASO 44°<br />

Dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

Il problema può risolversi in due modi con la:<br />

similitudine tra due triangoli rettangoli<br />

funzione tangente in AMN di area SS1<br />

con la similitudine<br />

S1 : S P = AM 2 : AB 2<br />

AM = AB x √ (S (S1 / S SP )<br />

S1 : S P = AN 2 : AB’ 2<br />

AN = AB’ x √ (S1 / SP )<br />

A<br />

Â<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

perpendicolare al lato AC<br />

S1 prossima al vertice A<br />

S 1<br />

M<br />

B<br />

N B ‘


CASO 44°<br />

Dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

con la funzione tangente<br />

Sappiamo che l’area del triangolo rettangolo<br />

AMN è data da<br />

S1 = 0,5 x AN x MN<br />

Poichè AN e MN sono incognite è necessario<br />

che una delle due sia sostituita, ad esempio<br />

l’altezza MN non necessaria. Utilizzando la<br />

tangente di A si ottiene<br />

tang A = MN /AN ---- > MN = AN x tang A<br />

sostituendo in S S1 S1 = 0,5 x AN 2 x tang A<br />

AN = √ (2 x S S1 / tang A)<br />

con la funzione coseno e possibile calcolare<br />

AM = AN / cos A<br />

A<br />

Â<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

perpendicolare al lato AC<br />

S1 prossima al vertice A<br />

S 1<br />

M<br />

B<br />

N B ‘


CASO 55°<br />

Dividente MN che forma un angolo dato con uno <strong>dei</strong> lati<br />

In questo caso l’area di paragone si ottiene tracciando<br />

la dividente provvisoria BB’ parallela alla dividente MN MN.<br />

L’area di paragone in questo caso è quella del triangolo<br />

qualunque AB’B che può essere risolto applicando il t. <strong>dei</strong><br />

seni e di Carnot Carnot. L’area di paragone si ottiene dalla dalla:<br />

Sp = 0,5 x AB x AB’ x sen A<br />

Ipotizzando che SS1 risulti minore di di Sp Sp (MN alla sinistra<br />

di BB’ il problema può essere risolto imponendo la<br />

similitudine tra i due triangoli AMN (di area S1 e AB’B<br />

(di area Sp): Sp)<br />

S1 : S P = AM 2 : AB’ 2<br />

AM = AB’ x √ (S (S1 / S SP )<br />

S1 : S P = AN 2 : AB 2<br />

AN = AB x √ (S (S1 / S SP )<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

che forma con AC un angolo dato (noto AMN)<br />

A<br />

S1 prossima al vertice A<br />

S 1<br />

N<br />

M<br />

B<br />

B’<br />

S 2<br />

C


DIVISIONE DI TERRENI DI FORMA QUADRILATERA<br />

AVENTI UGUALE VALORE UNITARIO


CASO 11°<br />

Dividente uscente da uno <strong>dei</strong> vertici<br />

La posizione dell’estremo M della dividente (se sul lato BC o<br />

sul lato CD), dipende dalla forma dell’appezzamento e dalla<br />

dimensione delle aree parziali. parziali Per risolvere il problema è<br />

utile determinare l’area di paragone del triangolo ABC ABC.<br />

Ipotizzando noti tutti gli elementi del quadrilatero possiamo<br />

scrivere scrivere: Sp = 0.5 x AB x BC x sen B. È possibile quindi<br />

confrontare l’area S 1 con l’area di di paragone Sp. Sp Se Se risulta<br />

S1 < Sp, l’estremo M della dividente è sul lato BC e la sua<br />

posizione si determina determina:<br />

S1 = 0.5 x AB x BM x sen B → BM = 2 x S1/(AB /(AB x sen B)<br />

Nel caso in cui risulti S1 > Sp, l’estremo M della dividente è<br />

su CD CD. In questo caso, per risolvere il problema, è meglio<br />

utilizzare l’area triangolare di area S2, scrivendo: scrivendo<br />

S2 = 0.5 x AD x DM’ x sen D → DM’ = 2 x S2/(AD /(AD x sen D)<br />

A<br />

S 1<br />

S<br />

S2 AM<br />

uscente dal vertice A<br />

S1 prossima al lato AB<br />

S2<br />

S1<br />

D<br />

M’<br />

B<br />

C<br />

M


CASO 22°<br />

Dividente uscente da un punto M posto in posizione nota sul perimetro<br />

In questo secondo caso, per determinare la posizione di N è<br />

necessario calcolare due aree di paragone paragone. La prima è quella<br />

del triangolo MAB, la seconda quella del quadrilatero MABC MABC.<br />

Ipotizzando noti tutti gli elementi, l’area del quadrilatero<br />

MABC può essere calcolata, dividendolo in due triangoli<br />

oppure con la formula di camminamento<br />

camminamento. Note le due aree di<br />

paragone è possibile il il confronto con l’area parziale S S1. 1. Se<br />

Se<br />

risulta S1 < S MAM allora N è su AB da cui cui:<br />

S1 = 0.5 x MA x AN x sen A → AN = 2 x S S1/(MA /(MA x sen A)<br />

Se invece S1 > SMABC SMABC allora N è su CD CD. In questo caso è<br />

meglio lavorare con S2 imponendo imponendo:<br />

S2 = 0.5 x MD x DN DN’’ ’’ x sen D → DN DN’’ ’’ = 2 x S S2/(MD /(MD x sen D)<br />

in cui ovviamente risulta MD = AD - AM<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

M in posizione nota sul perimetro (distanza AM)<br />

A<br />

M<br />

S 2<br />

S1 prossima al vertice A<br />

S 1<br />

S 2<br />

D<br />

N<br />

N’’<br />

B<br />

C<br />

N’


CASO 22°<br />

Dividente uscente da un punto M posto in posizione nota sul perimetro<br />

Nel caso in cui risulti invece:<br />

SMAB MAB < S 1 < S MABC MABC<br />

allora N è sul lato BC<br />

in questa terza ipotesi il problema può risolversi in due maniere maniere: - la<br />

prima consiste nel risolvere il quarilatero MABN di area S1 dividendolo in<br />

due triangoli e determinando la<br />

la distanza di di N rispetto al<br />

al vertice B; - la<br />

la<br />

seconda consiste nell’applicare la formula di camminamento con incognita<br />

il lato BN: BN<br />

S1 = 0.5 x [MA x AB x sen A + AB x BN x sen B – MA x BN x sen (A + B)]<br />

BN = (2 x S S1 – MA x AB x sen A)/[(AB x sen B – MA x sen (A+B)] A<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

M in posizione nota sul perimetro (distanza AM)<br />

M<br />

S 2<br />

S1 prossima al vertice A<br />

S 1<br />

D<br />

S 2<br />

B<br />

N<br />

C


CASO 33°<br />

Dividente MN parallela ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

Noti tutti gli elementi del quadrilatero e la sua area<br />

è necessario preliminarmente determinare la<br />

posizione della dividente MN (se N si muove su DC, M<br />

può trovarsi sul lato AB o sul lato BC) . Per far<br />

questo è necessario confrontare l’area S1 con l’area<br />

di paragone corrispondente al trapezio ABB’D, che si<br />

ottiene tracciando la dividente provvisoria BB’ avente<br />

le<br />

le stesse caratteristiche di di quella definitiva MN<br />

MN<br />

(parallela al lato AD). AD) L’area del trapezio può essere<br />

calcolata direttamente, oppure per differenza tra<br />

l’area del quadrilatero e quella del triangolo BB’C BB’C. Se<br />

risulta S1 < S ABB’D allora M è su AB e per determinare<br />

la posizione della dividente possono essere utilizzati i<br />

metodi metodi:<br />

Del trapezio<br />

Dei triangoli simili<br />

A<br />

M<br />

B<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

parallela al lato AD<br />

S1 prossima al lato AD<br />

S 1<br />

C<br />

B’<br />

N<br />

D


CASO 33°<br />

Dividente MN parallela ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

METODO DEL TRAPEZIO<br />

S1 = S AMND = 0.5 x (AD + MN) x h<br />

in questa equazione sono presenti due incognite MN e h.<br />

Ma:<br />

MN = AD – (AM’ + N’D)<br />

tan  = h/AM’ --- ---> > AM’ = h/tan Â<br />

tan D = h/N’D --- ---> > N’D = h/tan<br />

ˆ Dˆ sostituendo:<br />

MN = AD – h x (1/tang  + 1/tang D ) ˆ<br />

e sostituendo in S S1 otteniamo:<br />

S1 = 0.5 x [AD + AD – h x (1/tan  + 1/tan D )] x h ˆ<br />

ordinando otteniamo una equazione di 22°<br />

grado avente<br />

come incognita l’altezza h del trapezio:<br />

h2 x (1/tan  +1/tan D ) – 2 x AD x h + 2 x S S1 = 0<br />

ˆ<br />

Delle due soluzioni dell’equazione si sceglie quella positiva; positiva<br />

se lo sono entrambe la soluzione è quella che più si avvicina<br />

al rapporto S1/AD /AD. Nota h, nei due triangoli rettangoli<br />

MAM’ e NDN’, con la funzione seno è possibile calcolare le<br />

due incognite del problema, AM e DN<br />

A<br />

M<br />

Â<br />

B<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

parallela al lato AD<br />

S1 prossima al lato AD<br />

h h<br />

S 1<br />

C<br />

B’<br />

M’ N’<br />

N<br />

D ˆ<br />

D


CASO 33°<br />

Dividente MN parallela ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

TRIANGOLI SIMILI<br />

Prolungando i lati AB e CD si traforma il quadrilatero nel<br />

triangolo ADE ADE. Per risolvere il problema è necessario<br />

calcolare tutti gli elementi del triangolo BCE BCE:<br />

Angolo B1 = 200 200c – B<br />

Angolo C1 = 200 200c – C<br />

Angolo E = 200 200c Angolo E = 200 – (B (B 1 + C C1) 1)<br />

Noto il lato BC è possibile calcolare con il t. <strong>dei</strong> seni i lati<br />

BE e EC EC. Noti lati e angoli è possibile il calcolo dell’area σ<br />

del triangolo triangolo. Per determinare la posizione di M e N può<br />

essere impostata la similitudine tra i due triangoli EBB’ (di<br />

area σ + area di paragone CBB’) e EMN (di area σ + S2) S EBB’ : SEMN EMN = EB EB2 : EM EM2 SEBB’ EBB’ : S EMN = EB’ 2 : EN EN2 Calcolati EM e EN, per differenza con i lati EB e EC si<br />

ottengono le due incognite BM e CN A<br />

M<br />

B<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

parallela al lato AD<br />

S1 prossima al lato AD<br />

σ<br />

E<br />

S 2<br />

S 1<br />

C<br />

B’<br />

N<br />

D


CASO 33°<br />

Dividente MN parallela ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

Se risulta S1 > SABB’D ABB’D allora M è su BC e per determinare<br />

la posizione della dividente MN e possibile utilizzare la<br />

similitudine tra i due triangoli CMN (S 2) e CBB’ (area di<br />

paragone) impostando le proporzioni:<br />

proporzioni<br />

S2 : S CBB’ = CM CM2 : CB CB2 S2 : S CBB’ CBB’ = CN CN2 : CB’ 2<br />

Con le quali è possibile calcolare le due distanze CM e CN<br />

A<br />

B<br />

M<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

parallela al lato AD<br />

S1 prossima al lato AD<br />

S 2<br />

S 1<br />

C<br />

N<br />

B’<br />

D


CASO 44°<br />

Dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

Anche questo caso può risolversi con le aree di paragone<br />

da confrontare con le aree parziali in cui deve essere<br />

diviso l’appezzamento<br />

l’appezzamento. Per determinare le aree di<br />

paragone devono essere tracciate dai vertici D e C due<br />

dividenti provvisorie perpendicolari al lato BC, aventi<br />

cioè le stesse caratteristiche di quella definitiva MN MN. Si<br />

ricordi ovviamente che la<br />

la posizione di di MN<br />

MN dipende dalla<br />

forma dell’appezzamento e dalla dimensione delle due<br />

aree parziali. parziali La prima area di paragone è quella del<br />

triangolo rettangolo ADD’, la seconda quella del poligono<br />

ADCC’A (composto dal triangolo rettangolo ADD’ e dal<br />

trapezio rettangolo D’DCC’) D’DCC’). Calcolate le aree di<br />

paragone si procede nel confronto con l’area S1 S 1<br />

N<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

perpendicolare al lato AB<br />

S1 prossima al vertice A<br />

D<br />

N’<br />

A M D’ M’ C’<br />

B<br />

C<br />

S 2


CASO 44°<br />

Dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

Nel caso in cui S1 < SADD’ ADD’ la dividente MN è alla sinistra di DD’ DD’. Il<br />

problema può essere risolto in due modi modi: - per similitudine tra i<br />

due triangoli AMN (di area S1) e SADD’ ADD’; - applicando la funzione<br />

tangente dell’angolo in A nel triangolo AMN (vedi vedi caso 4° della<br />

<strong>divisione</strong> <strong>dei</strong> <strong>terreni</strong> triangolari triangolari). In maniera del tutto analoga si<br />

procede nel caso in cui S1 > SADCC’A ADCC’A. In questo caso la dividente<br />

MN è alla destra di CC’ e conviene lavorare con i triangol BCC’ e<br />

BM’’N’’ (di area S2), ), applicando i due procedimenti precedenti<br />

precedenti. Più<br />

complessa risulta la risoluzione nel caso in cui cui:<br />

SADD’ ADD’ < S 1 < S ADCC’A ADCC’A<br />

In questo terzo caso la dividente MN è posta tra le due dividenti<br />

provvisorie DD’ e CC’ e per determinare la sua posizione il<br />

quadrilatero può essere trasformato in un triangolo<br />

S 1<br />

N<br />

S 1<br />

S<br />

MN<br />

S 2<br />

perpendicolare al lato AB<br />

S1 prossima al vertice A<br />

D<br />

N’<br />

A M D’ M’ C’ M’’<br />

B<br />

C<br />

N’’<br />

S 2


CASO 44°<br />

Dividente MN perpendicolare ad uno <strong>dei</strong> lati<br />

La traformazione in triangolo può effettuarsi prolungando i lati<br />

convergenti CD e AB in E. Risolto il triangolo EAD e calcolata la sua area σ<br />

è possibile imporre la similitudine tra il triangolo EDD’ (di area σ + SADD’ ADD’) e<br />

il triangolo ENM (di area σ + S1): (σ + S ADD’ ADD’) ) : ( (σ + S 1) ) = ED ED2 : EN<br />

EN 2<br />

EM 2<br />

(σ + S ADD’ ADD’) ) : ( (σ + S 1) ) = ED’ 2 : EM<br />

Calcolate EN<br />

EN e EM EM, dalle due proporzioni precedenti, per differenza di<br />

di<br />

ottengono le due distanze DN e AM dai vertici dell’appezzamento<br />

dell’appezzamento. Il<br />

problema può anche essere risolto applicando la funzione tangente<br />

dell’angolo in E, nel triangolo rettangolo ENM (di area σ + S1), ), calcolando il<br />

cateto EM e l’ipotenusa EN EN. Sempre per differenza si ottengono le due<br />

distanze dai vertici dell’appezzamento<br />

dell’appezzamento.<br />

E<br />

σ<br />

D<br />

S 1<br />

S<br />

S2 MN<br />

perpendicolare al lato AB<br />

S 1<br />

S1 prossima al vertice A<br />

N<br />

A D’ M C’<br />

B<br />

C<br />

S 2

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