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La Gallura una Regione Diversa in Sardegna - Servizi On Line

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l’abuso, senza alc<strong>una</strong> idea di promuovere lavori agricoli profittevoli”. Non come<br />

aveva pensato il legislatore riformista, il quale riteneva che, <strong>una</strong> volta chiuse le<br />

proprietà, “cesseranno le devastazioni cagionate dal bestiame nei campi aperti,<br />

cesserà pure <strong>una</strong> causa cotanto funesta ed abbondante di dispute, risse e delitti<br />

fra i particolari e i pastori e di questi fra loro”. Era pur vero che i pastori spesso<br />

immettevano le loro greggi nelle vidazzoni, ma talora erano gli agricoltori ad usurpare<br />

i terreni pascolativi. Contrari alla legge per motivi diversi erano i feudatari<br />

che temevano di non poter esigere i fitti sui pascoli di loro pert<strong>in</strong>enza e i consigli<br />

comunitativi che si vedevano <strong>in</strong>taccati i salti ghiandiferi.<br />

Di questo periodo convulso di appropriazioni selvagge resta tuttora <strong>una</strong> ferita<br />

aperta, perché “…<strong>in</strong> realtà molto <strong>in</strong>fluivano le beghe paesane, le rivalità personali,<br />

l’ignoranza delle procedure, la remissività di fronte alle <strong>in</strong>timidazioni dei potenti.<br />

E questo nonostante, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di massima, gli aspetti proprietari fossero <strong>in</strong><br />

<strong>Gallura</strong> def<strong>in</strong>iti da tempo. Va anche detto che <strong>in</strong> <strong>Gallura</strong> non vi fu <strong>in</strong> nessun tempo<br />

ness<strong>una</strong> classe o forza o gruppo all’altezza culturale e <strong>in</strong>tellettiva capace di<br />

trasporre sul piano politico le l<strong>in</strong>ee di evoluzione e cambiamento e di accogliere e<br />

gestire <strong>in</strong> modo equilibrato e civile la situazione. Così come accade anche <strong>in</strong> altri<br />

contesti, <strong>in</strong> <strong>Sardegna</strong> gli elementi più vivaci della borghesia emergente aspiravano<br />

solo a posizioni di privilegio e, nei momenti di crisi, si alleavano con i potenti<br />

dell’epoca per avanzare rivendicazioni particolaristiche, <strong>in</strong>vece di cavalcare e sostenere<br />

le <strong>in</strong>novazioni. Caratterizzati da <strong>una</strong> decadenza di valori, chiusi ad ogni<br />

idea di cambiamento e di progresso, ambivano i pubblici impieghi e le professioni<br />

liberali. Non sono esistiti gruppi capaci di accogliere idee di libertà, democrazia,<br />

cittad<strong>in</strong>anza f<strong>in</strong>o a trasportarle sul piano politico e renderle patrimonio condiviso.<br />

Di conseguenza non sono mai esistite autorità morali <strong>in</strong> grado di essere punti di<br />

riferimento…Considerando le diverse situazioni descritte vi furono dei momenti <strong>in</strong><br />

cui, benchè non siano mancate le basi materiali per <strong>una</strong> evoluzione imprenditoriale<br />

della piccola nobiltà e della grande proprietà terriera, ciò non avvenne non per<br />

mancanza di un substrato culturale e giuridico. L’elevamento sociale ed economico<br />

è visto nel mero momento del possesso, nelle scalate a titoli e conseguenti<br />

rendite parassitarie, perdendo l’occasione di evadere da un mondo prov<strong>in</strong>ciale<br />

fatto di vuota ostentazione spagnolesca e gigantesche disamistadi che <strong>in</strong>sangu<strong>in</strong>avano<br />

i nuclei familiari implicati. Le scelte politiche nei momenti storici cruciali, la<br />

militanza nel partito austriaco o spagnolo, la fedeltà ai Savoia sono fatte <strong>in</strong> base a<br />

legami d’<strong>in</strong>teresse, di parentela e d’amicizia, senza ragioni ideali, ma nemmeno<br />

senza calcoli sulle forze politiche <strong>in</strong> campo, perché le classi dirigenti sono sempre<br />

state divise <strong>in</strong> fazioni…” Per ritornare a Silla Lissia e alla sua descrizione del<br />

temperamento dei galluresi: “…l’uccisione di un uomo è quasi sempre<br />

l’espressione di <strong>una</strong> vendetta, per l’abbandono di <strong>una</strong> ragazza cui è stata fatta<br />

promessa di matrimonio, per adulterio, per furto, per pascolo abusivo, per la rimozione<br />

di un conf<strong>in</strong>e”. L’isolamento poi e l’ignoranza fermano lo sviluppo a sentimenti<br />

primitivi, che sono esaltati dall’ambiente, f<strong>in</strong>o a divenire tendenze ereditarie<br />

ed etniche. Non si possiede l’idea di <strong>una</strong> “giustizia” impersonale.<br />

L’amm<strong>in</strong>istrazione giudiziaria è corrotta e i giudici sono strumenti di oppressione<br />

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nelle mani dei potenti. I signori facilmente si sottraevano alla giustizia dopo aver<br />

compiuto le più feroci vendette. L’impunità dei grandi era di stimolo ai malvagi e<br />

di sgomento ai buoni che si trovavano costretti a riporre la difesa nella propria azione<br />

personale. L’unica giustizia possibile era quella che ognuno poteva fare con<br />

le proprie mani. In alcuni casi il sentimento di vendetta era la prima manifestazione<br />

del bisogno di giustizia. Sent<strong>in</strong>ella del diritto alla vita e alla <strong>in</strong>tegrità <strong>in</strong>dividuale.<br />

Non solo atto di rappresaglia, ma anche di protezione e prevenzione. Non solo ritorsione,<br />

ma impedimento alle offese future. Non si ricorreva ai trib<strong>una</strong>li per timore<br />

di non ottenere giustizia, dove per aggiunta si correva il rischio di essere <strong>in</strong>crim<strong>in</strong>ati<br />

con false testimonianze…”<br />

Dunque solo nella famiglia e nella sua educazione anche all’odio si riponevano<br />

le speranze. Nella stessa vita politica le elezioni non si fanno sui programmi,<br />

ma sulle persone che cercano e contrastano il potere non per un ideale, ma per i<br />

vantaggi che ne possono derivare. Il potere <strong>in</strong> mano alle fazioni diventa strumento<br />

di favoritismi per gli amici e di vendetta e sopraffazione per gli avversari. <strong>La</strong><br />

mancanza di senso politico favorisce trasformazioni camaleontiche, determ<strong>in</strong>ate<br />

da servilismo o <strong>in</strong>teresse personale. Per ciò non bisogna meravigliarsi quando si<br />

vedono a braccetto persone che f<strong>in</strong>o a ieri erano nemici <strong>in</strong>conciliabili. Tutto questo<br />

accadeva solo ieri?<br />

Il piccolo proprietario è dom<strong>in</strong>ato dall’<strong>in</strong>vidia verso i suoi pari e di superiorità<br />

verso i dipendenti e i diseredati. È un conservatore anti sociale che non ha coscienza<br />

del fatto che la piccola proprietà è contraria all’<strong>in</strong>teresse agricolo e commerciale.<br />

Se vogliono uscire dallo stato di crisi devono cercare nell’associazione<br />

delle forze il mezzo di elevazione e di lotta.

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