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Consulta il pieghevole - Sardegna Cultura

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TRE SOLDATI SARDI<br />

L’ASSO FRANCESCO TOLA<br />

Nel luglio 1916 <strong>il</strong> Sergente p<strong>il</strong>ota Francesco Tola di S<strong>il</strong>anus è<br />

assegnato alla 71ª Squadriglia Aeroplani da Caccia schierata<br />

sul campo di V<strong>il</strong>laverla in Trentino. In quei giorni i Nieuport -<br />

Macchi 17 "Super Bébé" della 71ª sono impegnati a fondo sui<br />

cieli dell’Altipiano di Asiago: sono i giorni della Strafexpedition.<br />

Per Tola Cominciano i duelli aerei. Al quarto scontro ha l’apparecchio<br />

crivellato di colpi. Il 24 agosto 1917 consegue la prima<br />

vittoria aerea che gli vale una Medaglia D’Argento al Valore.<br />

Alla fine d’ottobre, con lo sfondamento di Caporetto, la 71ª<br />

Squadriglia è intensamente impiegata in missioni di copertura<br />

dei reparti italiani in ritirata. Il 10 gennaio 1918, nel corso di<br />

un violento combattimento, Tola fulmina un caccia nemico. La<br />

br<strong>il</strong>lante azione gli frutta la seconda Medaglia d’Argento. Alla<br />

fine del mese la Squadriglia prende parte alla Battaglia dei Tre<br />

Monti. Il p<strong>il</strong>ota di S<strong>il</strong>anus vi partecipa con <strong>il</strong> consueto entusiasmo.<br />

Fiero dei suoi natali isolani, ha fatto dipingere sulla fusoliera<br />

del suo SPAD i colori della “Sassari”. Lascia l’aviazione nel<br />

1919 arruolandosi nell’Arma dei Carabinieri.<br />

IL GENERALE CARLO SANNA L’ALPINO IGNAZIO DEIDDA<br />

Il 24 maggio 1915, <strong>il</strong> Colonnello<br />

Carlo Sanna di Senorbì<br />

è al Comando del 13∞ Reggimento<br />

“Pinerolo”, inquadrato<br />

nella III Armata del<br />

Duca d’Aosta. È tra i primi ad<br />

entrare in azione, affrontando<br />

<strong>il</strong> terrib<strong>il</strong>e bastione carsico.<br />

Tra la fine del mese di giugno<br />

ed i primo d’agosto <strong>il</strong> suo<br />

Reggimento riesce ad occupare<br />

Selz ed ampi tratti di<br />

trincea austriaca sulla famigerata<br />

Quota 70, considerata imprendib<strong>il</strong>e. La br<strong>il</strong>lante azione<br />

frutta a Sanna la prima Medaglia d’Argento al Valore.<br />

Nell’agosto del 1915 ha <strong>il</strong> comando della Brigata “Catanzaro”.<br />

Sull’Altipiano di Asiago, durante la Strafexpedition austroungarica,<br />

si distingue per fermezza e valore meritando una<br />

seconda Medaglia d’Argento.<br />

Promosso Tenente Generale per meriti di guerra, è a capo della<br />

33ª Divisione, di cui fa parte anche la Brigata “Sassari”. Nel<br />

gennaio del 1918 redige i piani che porteranno alla luminosa<br />

vittoria dei Tre Monti sull’Altipiano di Asiago, la prima dai giorni<br />

di Caporetto. In quei giorni si consolida <strong>il</strong> mito di Babbu Mannu,<br />

<strong>il</strong> vecchio grande babbo dei “Diavoli Rossi”. Durante la Battaglia<br />

del Solstizio la caparbia resistenza dell’anziano Generale sul<br />

caposaldo di Losson, mercè <strong>il</strong> valore delle fanterie sarde,<br />

contribuisce al fallimento dell’offensiva nemica sul Piave. Tale<br />

br<strong>il</strong>lante successo gli vale la Commenda dei SS. Maurizio e<br />

Lazzaro, attribuitagli motu proprio dal Sovrano. Alla data<br />

dell’armistizio la sua Divisione raggiunge la Conca di Plezzo,<br />

schierandosi a presidio dei nuovi confini.<br />

Club Modellismo Storico Cagliari<br />

www.cmsc.it<br />

Testi e ricerca storica<br />

di Alberto Monteverde, Em<strong>il</strong>io Belli,<br />

Adriana Monteverde<br />

Disegni di Giacomo Sanna<br />

Coordinamento di Valeria Soru<br />

Strutture espositive Stand Up<br />

Vivamente ringraziamo le famiglie<br />

Baraldi-Sanna, Deidda e Tola<br />

Edizioni Askòs - Cagliari<br />

www.askos.it<br />

TRINCEE<br />

Entrato nella Scuola M<strong>il</strong>itare di Modena nel 1911, <strong>il</strong> giovane<br />

Sottotenente Ignazio Deidda nell’estate del 1913 è assegnato<br />

al 46∞ Fanteria della Brigata “Reggio” di stanza a Cagliari. Allo<br />

scoppio delle ost<strong>il</strong>ità è in prima linea sul fronte dolomitico. Qui<br />

parteciperà ai primi, sanguinosi assalti della “Reggio” contro<br />

i trinceramenti austriaci tra Passo Falzarego e Passo Valparola,<br />

meritando una Medaglia di Bronzo.<br />

Trasferito al 152∞ Fanteria della “Sassari” sull’altipiano di Asiago,<br />

prende parte ai sanguinosi assalti sul Monte Fior accanto<br />

all’amico Em<strong>il</strong>io Lussu. Passato al 126∞ Reggimento della<br />

Brigata “Spezia” schierata sull’Isonzo, per <strong>il</strong> suo valore è<br />

decorato con una seconda Medaglia d’Argento. Dopo la battaglia<br />

di Caporetto <strong>il</strong> Capitano Deidda è fra gli Alpini. La notizia<br />

dell’armistizio lo coglie al Passo del Tonale al comando del<br />

glorioso Battaglione “Val Brenta”.<br />

I SARDI<br />

NELLA<br />

GRANDE<br />

GUERRA<br />

TRINCEERINCEE<br />

Club Modellismo Storico Cagliari<br />

Istituto di Studi Storico M<strong>il</strong>itari<br />

della <strong>Sardegna</strong><br />

Regione Autonoma<br />

della <strong>Sardegna</strong><br />

Provincia di Cagliari<br />

Assessorato alla <strong>Cultura</strong><br />

Comune<br />

di Cagliari<br />

Comando M<strong>il</strong>itare Autonomo<br />

della <strong>Sardegna</strong><br />

Comando Brigata “Sassari”


Guerra Mondiale occupa un posto a sé nella<br />

memoria collettiva europea e rappresenta l’evento storico<br />

che maggiormente ha influito nella trasformazione politica<br />

e sociale del mondo moderno.<br />

Per quel che riguarda gli eserciti, essa è stata in assoluto<br />

la più sanguinosa e drammatica della storia. Neppure la<br />

Seconda Guerra Mondiale ha potuto eguagliare le ecatombi<br />

di uomini in divisa che ebbero luogo tra <strong>il</strong> luglio del 1914<br />

ed <strong>il</strong> novembre del 1918.<br />

Fu una guerra assai diversa da quelle combattute nel secolo<br />

precedente. Regine incontrastate dei campi di battaglia<br />

furono le trincee, presidiate da nugoli di reticolati e cavalli<br />

di frisia, dai quali spuntavano spietate mitragliatrici, pronte<br />

a far fuoco al minimo segnale di vita. Dentro di esse, i<br />

soldati attendevano, col cuore i gola, l’attacco del nemico,<br />

oppure si preparavano a loro volta a compiere <strong>il</strong> temuto<br />

sbalzo, l’assalto alla baionetta. Una corsa a perdifiato, allo<br />

scoperto, contro identiche trincee, identici camminamenti,<br />

LA GRANDE GUERRALa Prima<br />

In alto: reclute della Brigata “Reggio” in addestramento<br />

nelle campagne di Sinnai nell'estate del 1915. (Fam. Deidda).<br />

Sotto: soldati del 45∞ Fanteria accanto ad un pezzo di grosso calibro<br />

sul fronte delle Dolomiti. (Arch. CMSC).<br />

identico timore. “Di tutti i momenti della guerra – scrive<br />

Em<strong>il</strong>io Lussu – quello precedente l’assalto era <strong>il</strong> più terrib<strong>il</strong>e.<br />

Pronti per l’assalto! L’assalto! Dove si andava? Si abbandonavano<br />

i ripari e si usciva. Dove? Le mitragliatrici, tutte,<br />

sdraiate sul ventre imbottito di cartucce, ci aspettavano.<br />

Chi non ha conosciuto quegli istanti non ha conosciuto la<br />

guerra”.<br />

Quelle immani sofferenze comportarono nel tempo conseguenze<br />

egualmente atroci. La rivoluzione d’Ottobre fu<br />

preparata dalla guerra, come dalla guerra e dal mito della<br />

“vittoria mut<strong>il</strong>ata”, trasse linfa vitale <strong>il</strong> fascismo di Mussolini,<br />

che, ai suoi inizi, fu sostanzialmente un movimento di excombattenti.<br />

Identico <strong>il</strong> destino della Germania, dissanguata<br />

ed in ginocchio. Nei giorni della disfatta, un giovane caporale<br />

austriaco, che aveva combattuto con l’esercito tedesco, si<br />

aggirava solo e disperato per le contrade dell’ex Reich<br />

interrogandosi sul suo futuro e su quello della sua patria<br />

d’adozione: Adolf Hitler.<br />

LA GUERRA DEI SARDI<br />

Il contributo offerto dalla <strong>Sardegna</strong> alla causa dell’unità nazionale<br />

ha avuto come scenario le zone poste a ridosso degli antichi<br />

confini d’Italia, che separavano la piana del Po dalle vallate<br />

sottoposte al dominio dell’Impero Asburgico.<br />

Ancora oggi s<strong>il</strong>enti monumenti, quasi in ogni abitato dell’Isola,<br />

perpetuano <strong>il</strong> ricordo di qualcuno che un giorno partì senza far<br />

ritorno.<br />

Furono migliaia i giovani sardi che, all’indomani della dichiarazione<br />

di guerra dell’Italia agli Imperi Centrali, sfidando l’insidia<br />

dei sommergib<strong>il</strong>i nemici, varcarono <strong>il</strong> mare per andare a combattere<br />

sui campi di battaglia dell'Isonzo, sulle Dolomiti o sui<br />

cieli del Montello. Inquadrati perlopiù nei reggimenti delle due<br />

Brigate “Reggio” e “Sassari”, ma anche nello “Squadrone<br />

Sardo”, erede dei famosi “Cavalleggeri di <strong>Sardegna</strong>”, nella<br />

Marina, nei ranghi di una pionieristica aeronautica, nei bersaglieri<br />

e persino negli alpini, i soldati sardi con <strong>il</strong> loro valore seppero<br />

attirare su di sé l’attenzione e l’ammirazione della Nazione.<br />

Bosco Cappuccio, Monte San Michele, Trincea delle Frasche,<br />

Monte Valderoa, Col di Lana, Vojussa, sono soltanto alcuni dei<br />

nomi che novant’anni fa riecheggiarono con meritato orgoglio<br />

per le vie dell’Isola, simboli di una tempra e di un’abnegazione<br />

seconde a nessuno.<br />

Il contributo di sangue della <strong>Sardegna</strong> alla causa dell’unità<br />

nazionale è stato di 13.000 caduti, in percentuale, rispetto a<br />

quello delle altre regioni ed alla popolazione sarda d’allora, <strong>il</strong><br />

più alto d’Italia.<br />

Sezione mitragliatrici Fiat-Revelli modello 1914<br />

del 45∞ "Reggio". (Arch. Gaspari).<br />

LA BRIGATA “SASSARI”<br />

Nella tarda primavera del 1915 si<br />

avvia a Tempio la costituzione del<br />

152∞ Reggimento Fanteria. Con <strong>il</strong> 151∞, in via di formazione a<br />

Sinnai, darà vita alla leggendaria Brigata “Sassari”. Complementi<br />

e ufficiali, tratti dal 45∞ e dal 46∞ Reggimento della Brigata<br />

"Reggio", di stanza a Sassari e Cagliari, sono subito avviati ad<br />

un primo ciclo d'addestramento.<br />

Alla vig<strong>il</strong>ia della guerra la nuova Brigata è pronta: in tutto 6000<br />

uomini e 3 sezioni di mitragliatrici. Equipaggiati con le nuove<br />

uniformi grigioverde, fregiate dalle mostrine biancorosse, i soldati<br />

si imbarcano da Cagliari e Porto Torres fra <strong>il</strong> 13 ed <strong>il</strong> 21 maggio.<br />

È l'inizio di un lungo cammino che, sulla strada del sacrificio e<br />

del valore, porterà la Brigata agli onori della storia.<br />

Trincee delle Frasche e dei Razzi, Monte Zebio, Monte Fior,<br />

Altopiano della Bainsizza, Monte Val Bella, Col del Rosso, Col<br />

d'Echele, sono le tappe che hanno consacrato un mito ed una<br />

tradizione oggi custoditi e perpetuati dal museo della Brigata, a<br />

Sassari, e dall’omonima moderna unità dell’Esercito Italiano.<br />

LA BRIGATA “REGGIO”<br />

A partire dal 1909 la “Reggio” è di guarnigione<br />

in <strong>Sardegna</strong>. Costituita dai Reggimenti di fanteria<br />

45∞ e 46∞, di stanza rispettivamente a Sassari e<br />

Cagliari, ha partecipato al conflitto inquadrata nella<br />

IV Armata schierata nel Cadore, continuando per tutta la durata<br />

della guerra a rifornire di complementi la “Sassari”.<br />

Dal Passo Falzarego, nelle Dolomiti, al Col di Lana, dalle trincee<br />

del Monte Valderoa al Montello, i fanti della “Reggio” combatteranno<br />

con tenacia ed abnegazione. Tanti di loro riposano oggi<br />

nei Sacrari M<strong>il</strong>itari di Pian dei Salesei in Val Cordevole e di<br />

Pocol, alle porte di Cortina.<br />

Personale della Sezione d’Artiglieria di Ozieri ai primi del 900. (Arch. CMSC).<br />

LO “SQUADRONE SARDO”<br />

Costituito nel 1915 all’atto della mob<strong>il</strong>itazione generale, è subito<br />

inviato in zona di guerra prendendo la denominazione di 19∞<br />

Squadrone Nuova Formazione.<br />

Nel dicembre 1915 lo Squadrone, “Sardo” per via della quasi<br />

totalità di cavalleggeri isolani che lo compongono, è in Albania,<br />

ove contribuisce a coprire l’esodo verso la costa dell’esercito<br />

Serbo, in rotta davanti agli austriaci.<br />

Memorab<strong>il</strong>e la travolgente carica alla sciabola che, non lontano<br />

dal fiume Vojussa, i cavalleggeri sardi lanciano contro un campo<br />

d’aviazione austriaco i primi giorni del luglio 1918. Nell’azione<br />

catturano oltre 300 prigionieri e numerosi apparecchi, riuscendo<br />

addirittura ad abbatterne uno a fuc<strong>il</strong>ate.<br />

La vallata del Semeni sarà teatro di altre cariche<br />

leggendarie, che varranno al reparto la Medaglia<br />

d’Argento alla bandiera, unica fra tutti i reparti<br />

minori dell’Esercito.<br />

Em<strong>il</strong>io Lussu (a destra)<br />

con Alfredo Graziani (a sinistra),<br />

<strong>il</strong> Tenente Scopa della Brigata “Sassari”,<br />

davanti ad un bombardiere<br />

italiano Caproni.<br />

(Museo Storico Brigata “Sassari”).

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