La maratona - Studio di Ingegneria e Informatica Ing. Roberto Croci
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Il sentiero scendeva ripido per una gola all’inizio stretta in parte rocciosa ed in parte ghiaiosa, ma poi via via sempre più ampia. Tagliando il ghiaione a destra si procedeva in orizzontale per una cengia in alcuni punti non troppo larga e piuttosto esposta scavata nella roccia viva dagli Alpini e da qui alla Forcella Passaporto da dove si riguadagnava il versante fatto nella mattinata, ma molto più in alto e su roccia esposta e con vista ancora bellissima sulle Tre Cime. Dalla Forcella Passaporto in poche decine di minuti arrivammo al rifugio Lavaredo per un meritato thè caldo, in tutto poco meno di sei ore di cammino effettivo, stanchi, ma soddisfatti di una giornata indimenticabile. Oramai era giunto il tempo di tornare in città, di riprendere il ritmo del lavoro quotidiano, di districarsi nella caotica vita cittadina, ma la sorpresa più incredibile della mia vita doveva ancora capitarmi, oramai era questione di poche settimane e il velo che mi oscurava la vista si sarebbe definitivamente spezzato. 94
La ricerca A metà Settembre il lavoro ricominciò a pieno ritmo, avevo ripreso le attività che svolgevo cercando di ritagliare più frequentemente possibile del tempo libero da dedicare alla mia vita privata e a mia moglie, ma quel sogno continuava a tormentarmi. Un senso di imbarazzo, dubbio, insicurezza mi aveva impedito di raccontarle l’intero sogno ma una sera, quando ci trovammo in camera da soli, le dissi tutto quello che avevo sognato quel giorno in Tofana. Dopo avermi ascoltato attentamente mi guardò incredula negli occhi e mi chiese: Decidemmo di metterci al computer per effettuare, tramite internet, una ricerca accurata, spulciando scrupolosamente le informazioni relative alla Prima Guerra Mondiale, in particolare nella località delle Cinque Torri e delle Tofane, e scartoffie dell’Archivio di Stato riguardanti un certo 95
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A metà Settembre il lavoro ricominciò a<br />
pieno ritmo, avevo ripreso le attività che<br />
svolgevo cercando <strong>di</strong> ritagliare più<br />
frequentemente possibile del tempo libero da<br />
de<strong>di</strong>care alla mia vita privata e a mia moglie,<br />
ma quel sogno continuava a tormentarmi.<br />
Un senso <strong>di</strong> imbarazzo, dubbio, insicurezza<br />
mi aveva impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> raccontarle l’intero<br />
sogno ma una sera, quando ci trovammo in<br />
camera da soli, le <strong>di</strong>ssi tutto quello che avevo<br />
sognato quel giorno in Tofana.<br />
Dopo avermi ascoltato attentamente mi<br />
guardò incredula negli occhi e mi chiese:<br />
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Decidemmo <strong>di</strong> metterci al computer per<br />
effettuare, tramite internet, una ricerca<br />
accurata, spulciando scrupolosamente le<br />
informazioni relative alla Prima Guerra<br />
Mon<strong>di</strong>ale, in particolare nella località delle<br />
Cinque Torri e delle Tofane, e scartoffie<br />
dell’Archivio <strong>di</strong> Stato riguardanti un certo<br />
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