La maratona - Studio di Ingegneria e Informatica Ing. Roberto Croci
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<strong>La</strong> corsa<br />
Il mattino successivo il tempo si presentò<br />
anche peggio delle previsioni annunciate.<br />
L’idea <strong>di</strong> partire sotto un cielo plumbeo carico<br />
<strong>di</strong> pioggia mi fece presagire una gara tutt’altro<br />
che facile.<br />
<strong>La</strong> partenza era stabilita comunque per le<br />
8.00 del mattino per il gruppo <strong>di</strong> atleti e<br />
camminatori più allenati, mentre la restante<br />
compagnia, <strong>di</strong> cui anche io facevo parte, era<br />
pronta per le 8.30. In tutto circa 300<br />
partecipanti si schierarono nel primo gruppo,<br />
l’aria era carica <strong>di</strong> tensione e ognuno cercava<br />
<strong>di</strong> trovare la giusta concentrazione ripassando<br />
mentalmente il percorso da compiere e le<br />
<strong>di</strong>fficoltà da affrontare. Nonostante la<br />
presenza <strong>di</strong> così tante persone un silenzio<br />
surreale scese sul campo <strong>di</strong> gara nell’attesa<br />
della partenza. Solo nel momento del via un<br />
urlo <strong>di</strong> incitamento risuonò per il bosco e noi<br />
della retrovia, con un po’ <strong>di</strong> invi<strong>di</strong>a, vedemmo<br />
i primi concorrenti partire velocemente.<br />
Sembrava che volassero, che non si<br />
accorgessero <strong>di</strong> correre in salita e subito un<br />
primo gruppetto <strong>di</strong> 30 concorrenti si staccò dal<br />
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