La maratona - Studio di Ingegneria e Informatica Ing. Roberto Croci
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guanti, passamontagna, giacche a vento e un<br />
adeguato numero <strong>di</strong> ricambi.>><br />
In montagna, anziché calcolare quanti<br />
chilometri si fanno in un ora, si calcola quanti<br />
metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello si compiono. Io avevo<br />
calcolato <strong>di</strong> percorre in me<strong>di</strong>a 350 metri l’ora<br />
le prime due - tre ore per <strong>di</strong>minuire poi a 250-<br />
300 nel tratto finale considerando anche che in<br />
prossimità dei 3000 metri era più <strong>di</strong>fficile<br />
camminare per la carenza <strong>di</strong> ossigeno; in<br />
<strong>di</strong>scesa valutai <strong>di</strong> percorrere circa 500-600<br />
metri l’ora. Conti alla mano speravo <strong>di</strong><br />
arrivare al Rifugio Giussani per le 12.00-12.30,<br />
considerando qualche sosta necessaria lungo il<br />
tragitto, <strong>di</strong> arrivare in vetta per le 15.00-15.30 e<br />
all’arrivo per le 17,30-18.00. Una passeggiatina<br />
<strong>di</strong> circa 10 ore contro le 3.00-4.00 ore degli<br />
atleti più forti.<br />
Al termine della presentazione ci fu<br />
consegnato tutto il necessario per la gara e a<br />
me toccò il numero 1375. Mentre il personale<br />
addetto alla gara ed i concorrenti erano intenti<br />
alla consegna e verifica dei materiali,<br />
iniziarono le celebrazioni affidate alle bande <strong>di</strong><br />
Cortina e <strong>di</strong> Lienz che, alternandosi, ci<br />
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