La maratona - Studio di Ingegneria e Informatica Ing. Roberto Croci
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fino a trasferirsi nella mia anima e nel corpo <strong>di</strong><br />
Alvise.<br />
Alvise pian piano non soffrì più <strong>di</strong> quella<br />
strana forma <strong>di</strong> epilessia che lo aveva colpito<br />
dopo l’incidente, e i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>ssero che le cure<br />
cui si era sottoposto, ed il tempo, avevano<br />
guarito gli effetti del fulmine; io invece dopo<br />
questa ulteriore esperienza volutamente<br />
cercavo <strong>di</strong> non <strong>di</strong>menticare e rimasi in contatto<br />
con lui per cercare nuovi particolari della vita<br />
<strong>di</strong> Alberto e Lucia.<br />
Quando potevo mi ritrovavo con Alvise,<br />
venne anche a trovarmi in città, ed insieme a<br />
Lucilla ci piaceva ripercorrere l’incre<strong>di</strong>bile<br />
storia che avevamo vissuto arricchendola<br />
spesso <strong>di</strong> piccoli dettagli, ora piangendo, ora<br />
ridendo, ma con l’animo sereno <strong>di</strong> chi era stato<br />
sfiorato da un evento misterioso che ci aveva<br />
consentito <strong>di</strong> vivere un’esperienza unica ed<br />
irripetibile.<br />
“Lucilla, Alvise ed io ora siamo complici,<br />
complici <strong>di</strong> un segreto fantastico e in<strong>di</strong>cibile che ci<br />
<strong>di</strong>fferenzia da tutti voi e che mai sveleremo al<br />
mondo perchè la società non è in grado <strong>di</strong> capire e<br />
accettare le nostre <strong>di</strong>versità.<br />
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