La maratona - Studio di Ingegneria e Informatica Ing. Roberto Croci

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La racchetta era incurvata e saldamente conficcata nel terreno, sembrava impossibile estrarla, anche perchè la rondella, in prossimità della punta, era di ostacolo per l’estrazione. Con qualche robusto strattone infine Alvise riuscì a tirar via il bastone e un piccolo sasso caduto nel foro produsse il classico rumore di un oggetto che cade nell’acqua. Dunque sotto di noi si trovava una cavità nascosta dalle macerie sovrastanti, che dopo novanta anni si erano compattate rendendo il terreno uniforme, in apparenza solido, simile a quanto si trovava tutto attorno. Con l’aiuto di una piccola pala e di una piccozza, che ci eravamo portati negli zaini, iniziammo a scavare delicatamente. Circa 20 centimetri sotto il terreno ed i sassi, sentimmo il rumore di tavole di legno con sotto il vuoto e procedemmo con la massima cura a rimuoverle una per una con la paura che tutto potesse franare all’interno. Quando il buco fu sufficientemente largo lo illuminammo con una potente torcia e vedemmo il fondo a circa due metri e un 160
lungo cunicolo proseguire nell’oscurità più totale. Avevamo scoperto una trincea protetta superiormente da robuste travi per evitare agli occupanti di essere esposti agli spari dei cecchini, ne vedevamo un breve tratto ma non avevamo idea della sua lunghezza. Con cura allargammo ulteriormente il foro a sufficienza per poter entrare nel cunicolo senza correre troppi rischi. Alvise entrò per primo e io lo seguii quasi subito, tale era l’emozione e il desiderio di scoprire quanto si nascondesse in quel luogo abbandonato da quasi un secolo. L’aria era fredda e umida ma il cunicolo si rivelava sufficientemente largo per passare comodamente uno alla volta mentre il terreno sotto ai nostri piedi era viscido e con numerose pozze d’acqua stagnante. I muretti a secco che costituivano le pareti della trincea sembravano ben conservati mentre le travi in legno di sostegno al soffitto ed il soffitto stesso parevano in pessime condizioni. 161
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Prefazione INDICE Parte Prima - L
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vista è ben rappresentato nel film
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Il volo Un soffio: forse è stato s
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combattono ammassati gli uni sugli
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anche per me sono diventate le Tòf
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Personalmente, anche per vantarmene
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da Passo 3 Croci e l’altro da San
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500 metri e quindi di farne saltare
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la calce, serbatoi d’acqua, ricov
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panorama che si gode è indimentica
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Schierati i suoi soldati! - oilà T
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turistica assai suggestiva, nel cuo
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Finalmente anche Lucilla iniziò ad
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vista del notevole sforzo fisico ch
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nord della Francia, che avrebbe inv
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In apparenza poteva sembrare una mo
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indicazioni, anche le più insignif
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I preparativi Arrivai puntuale e, n
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Giussani è possibile procedere dir
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deliziarono con musiche tipiche del
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esto del gruppo. Ben preso il ploto
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Un panorama bellissimo reso tenebro
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più dura, impegnativa ma non peric
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ad un alpinista. Ero intirizzito, n
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Il sogno Non so’ esattamente da q
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sulla gamba sinistra che fortunatam
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senza problemi. Ancora poche settim
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miglioramento delle mie condizioni
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I corridoi erano pieni di feriti, e
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non ci fossero! Alzavo lo sguardo i
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A stento riuscivo a trattenere le l
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suoi lineamenti si addolcirono e mi
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Così scoprii che il sesso fatto pe
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Gli accordi con Lucia erano stati c
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in dettaglio gli obiettivi principa
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Strisciammo indisturbati per oltre
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Il risveglio Intorno a me c’era s
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Lui rimase un po’ interdetto e mi
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mi disse con voce preoccupata. dis
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ipetevo spesso a Lucilla, mi rispo
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Proseguendo per un largo sentiero a
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Purtroppo il tempo si era leggermen
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La ricerca A metà Settembre il lav
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Provammo a cercare di un’infermie
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sorella di Lucia, che era sposata m
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fosse stata sua>> disse, tentando d
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Parte Seconda L’inverno 103
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La curiosità del sapere è solo pa
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Christian, pensava di effettuare un
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