La maratona - Studio di Ingegneria e Informatica Ing. Roberto Croci

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28.05.2013 Views

Il mio obiettivo era quello di impiegare tra le quattro e le cinque ore che, vista l’età e la vita piuttosto sedentaria, sarebbe stato un ottimo risultato. Partimmo per la montagna il 18 dicembre per trascorrere un lungo periodo fino alla Epifania e quindi tornare qualche giorno prima della gara per gli ultimi allenamenti. Il clima natalizio che si respirava nel paese era completamente diverso da quello estivo. Il freddo pungente e secco consentiva di rimanere all’aperto solo per pochi minuti durante lo struscio serale, la neve scricchiolava sotto la suola delle scarpe e in certi momenti il freddo era talmente penetrante che, nonostante un abbigliamento pesante, dopo pochi minuti pareva di essere nudi. Il corso era illuminato a festa così come tutti i negozi, un vociare soffuso ed allegro riempiva la bella strada con l’imponente campanile sempre visibile lungo il percorso. I ragazzi, ancora in tuta da sci, ridevano e scherzavano nei numerosi punti di ritrovo con davanti un buon bicchiere di vino e abbondanti panini, le signore erano 128

impellicciate e ingioiellate che parevano delle madonne, alcuni anziani signori si portavano al rimorchio giovani ragazze dell’est, e poi tanti stranieri che formavano un variegato popolo di ricchi e nuovi ricchi spesso vestiti in modo ridicolo e cafone. Ogni tanto l’incontro di un vip, una star o presunti tali, in una moltitudine di persone gaudenti e festanti, dava un senso di allegria e felicità come se ci si trovasse in un Luna Park consapevoli della fortuna di potersi trovare in un posto tanto bello, quasi fosse il paese del Bengodi; si percepiva nell’aria un profumo di legna bruciata che invogliava a respirare profondamente per assaporare maggiormente il piacevole aroma. I giorni successivi all’arrivo andai a trovare gli amici di sempre per scambiarci gli auguri di Buone Feste e raccontare impressioni e notizie sui comuni interessi cioè le passeggiate, le sciate e ancora qualche notizia sulla maratona estiva e sulle possibilità che l’iniziativa, dato il successo incredibile, fosse ripetuta anche l’anno successivo. 129

impellicciate e ingioiellate che parevano delle<br />

madonne, alcuni anziani signori si portavano<br />

al rimorchio giovani ragazze dell’est, e poi<br />

tanti stranieri che formavano un variegato<br />

popolo <strong>di</strong> ricchi e nuovi ricchi spesso vestiti in<br />

modo ri<strong>di</strong>colo e cafone.<br />

Ogni tanto l’incontro <strong>di</strong> un vip, una star o<br />

presunti tali, in una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> persone<br />

gaudenti e festanti, dava un senso <strong>di</strong> allegria e<br />

felicità come se ci si trovasse in un Luna Park<br />

consapevoli della fortuna <strong>di</strong> potersi trovare in<br />

un posto tanto bello, quasi fosse il paese del<br />

Bengo<strong>di</strong>; si percepiva nell’aria un profumo <strong>di</strong><br />

legna bruciata che invogliava a respirare<br />

profondamente per assaporare maggiormente<br />

il piacevole aroma.<br />

I giorni successivi all’arrivo andai a trovare<br />

gli amici <strong>di</strong> sempre per scambiarci gli auguri<br />

<strong>di</strong> Buone Feste e raccontare impressioni e<br />

notizie sui comuni interessi cioè le<br />

passeggiate, le sciate e ancora qualche notizia<br />

sulla <strong>maratona</strong> estiva e sulle possibilità che<br />

l’iniziativa, dato il successo incre<strong>di</strong>bile, fosse<br />

ripetuta anche l’anno successivo.<br />

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