La maratona - Studio di Ingegneria e Informatica Ing. Roberto Croci
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momento iniziò un lento ma inesorabile<br />
declino che portò alla sua soppressione a<br />
causa del sempre maggiore utilizzo delle<br />
automobili e dei pullman.<br />
Per la mancanza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>, la manutenzione<br />
<strong>di</strong>venne precaria e, proprio a causa <strong>di</strong> questa<br />
gestione <strong>di</strong>sastrosa, l’11 marzo 1960 si ebbe il<br />
più grave incidente <strong>di</strong> tutta la storia della<br />
ferrovia delle Dolomiti.<br />
Un treno passeggeri, proveniente da<br />
Cortina, ad Acquabona, a causa <strong>di</strong> un guasto<br />
tecnico, uscì dai binari; una vettura, che si<br />
trovava in curva, si rovesciò e fu trascinata per<br />
alcuni metri dalla motrice rimasta sulle rotaie.<br />
Il bilancio fu drammatico: 2 morti e 27 feriti.<br />
Fu il colpo <strong>di</strong> grazia per la ferrovia che in tanti<br />
anni non aveva mai subito incidenti.<br />
Il collegamento tra Dobbiaco e Cortina fu<br />
soppresso il 23 marzo 1962, mentre quello tra<br />
Cortina e Calalzo il 17 maggio 1964. Erano le<br />
ore 18,20.<br />
Che delitto! Ripensai tra me e me. Con<br />
milioni <strong>di</strong> euro sperperati per opere inutili e<br />
incompiute e per interesse <strong>di</strong> qualche lobby<br />
dei trasporti si rinunciò ad un opera utile e<br />
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