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PDF, 3.23MB - Fiamme Cremisi

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150° “sPeDIzIoNe DeI mIlle”<br />

la BaTTaglIa Del VolTUrNo, 2 oTToBre 1860<br />

Una rievocazione in tono minore<br />

Ho accettato volentieri di partecipare all'avvio di una<br />

“sfida” editoriale di caratura cremisi, volendo testimoniare<br />

antica passione e vicinanza spirituale verso i<br />

promotori, chiedendo, tuttavia, di poter svolgere una<br />

breve riflessione, più ampia e fuori dai tradizionali<br />

schemi celebrativi del Corpo.<br />

La ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia<br />

del 2011,ha come indissolubile premessa l'impresa<br />

di Garibaldi nel Regno delle due Sicilie.<br />

Nel calendario delle celebrazioni lo scorso 11 maggio<br />

il Presidente della Repubblica ha aperto il ciclo delle<br />

rievocazioni a Marsala, luogo dello sbarco dei Mille<br />

e, nell'immaginario collettivo, avvio sul campo del<br />

percorso verso il nuovo Stato italiano. Il programma<br />

avrebbe previsto la presenza del Presidente anche<br />

a Caserta lo scorso 2 ottobre per la conclusione<br />

dell'impresa garibaldina, la battaglia del Volturno,<br />

l'ultima determinante vicenda per la formazione del<br />

nuovo Stato italiano.<br />

La giornata del ricordo comunque c'è stata, con<br />

l'impegno delle Autorità e delle Istituzioni locali (a<br />

partire dalla benemerita Società di Storia Patria) anche<br />

con l'ausilio di una mostra allestita in tempi serrati. Il<br />

caldo messaggio del Presidente, inviato alle Autorità<br />

locali, non è stato divulgato dai media nazionali che<br />

hanno ignorato la ricorrenza. Per quali ragioni?<br />

Forse, il fatto imporrebbe di approfondire ragioni<br />

complessive di un momento storico -quello dell' Unità<br />

d'Italia-che sembra costituire per molti addirittura un<br />

peso. In realtà, soprattutto per le difficili situazioni<br />

del Sud dopo la proclamazione del nuovo Stato<br />

italiano il processo unitario viene oggi sottoposto<br />

a revisioni o a critiche spesso strumentali perché<br />

troppo condizionate dalle dialettiche politiche o da<br />

interessi localistici.<br />

Dal 1991 a Caserta è stanziata la Brigata Garibaldi.<br />

Bersaglieri. Nel 1993 quale Comandante della<br />

Brigata mi parve doveroso tentare di rinnovare il<br />

legame storico che la ridislocazione di tale Unità<br />

dell'Esercito dal Friuli nella Terra di Lavoro aveva<br />

“casualmente”evocato. Fui fortunato e felice nello<br />

scoprire che l'assonanza non era solo nominale<br />

,ma la ricerca storica e l'analisi dello sviluppo della<br />

battaglia del Volturno,ci consentivano di stabilire<br />

legami ben più' profondi con quella componente di<br />

Bersaglieri/Garibaldini, presenti nell'esercito dell'Eroe<br />

dei due mondi. Di tutto ciò fu dato ampio riscontro<br />

in un Convegno organizzato con la Società di Storia<br />

Patria e affidato alla memoria con la pubblicazione<br />

degli Atti.<br />

Il forte legame con la città di Caserta venne poi<br />

suggellato con la celebrazione del 18 giugno allo<br />

Stadio “Pinto". Cose lontane di tempi passati, ma<br />

ricordo di un momento “costruens”, di formazione<br />

per il futuro.<br />

Da allora la “Garibaldi” ha avuto impegni, severi<br />

,percorsi accidentati, ardue sfide in terre lontane<br />

Bosnia, Albania, Kosovo, Iraq, Afghanistan. Anche<br />

caduti. Infine il Libano.<br />

Una Brigata di cui certamente l'Esercito e il Paese<br />

possono essere orgogliosi.<br />

Il 2 ottobre la Garibaldi era dislocata in Libano. Lontana<br />

da Caserta e, quindi, dalla rievocazione dei luoghi<br />

della battaglia e dei nomi degli antichi Garibaldini,<br />

primo tra tutti Pilade Bronzetti, caduto a Castel<br />

Morrone in un momento cruciale della battaglia. Una<br />

memoria ormai sbiadita ,come i cimiteri garibaldini<br />

di S.Angelo e di Ponti della Valle di Maddaloni e le<br />

caotiche vicende delle due cruciali giornate di ottobre<br />

1860. Alle porte di Caserta.<br />

In quella giornata, per mia riflessione storica , ho<br />

tentato in me una operazione impossibile, ma non<br />

assurda :il collegamento ideale ,oggi si direbbe anche<br />

virtuale, con il giovane bersagliere della “Garibaldi”in<br />

pattuglia sulle sassose<br />

rotabili di Unifil. Cosa può<br />

significare per te un fatto<br />

d'arme di 150 anni fa?<br />

Magari i tuoi lontani antenati<br />

erano sudditi “agnostici” di<br />

Francesco II e temevano i<br />

rischi appresi dai racconti<br />

su “Garubalde”.<br />

Oggi, sei il rappresentante,<br />

vero, sul campo di<br />

un Italia, faticosamente<br />

pervenuta all'Unità con un<br />

percorso anche di dolore e<br />

di sacrificio. Questa consapevolezza<br />

devi custodirla<br />

gelosamente.<br />

Anche il Generale Garibaldi<br />

pur nel linguaggio aulico<br />

vIvI BERSAGLIERI<br />

Un'immagine della rievocazione di Ponti della Valle.<br />

AGORàBELLInzOnA<br />

dell’Ordine del giorno redatto a Caserta il 30<br />

ottobre ,al termine del suo ciclo operativo avendo<br />

consegnato la sua impresa al Re Vittorio Emanuele,<br />

esprime la sofferenza di un Italiano. Infatti, nel suo<br />

primo pensiero ”Il primo ottobre, giorno fatale e<br />

fratricida, ove italiani combatterono sul Volturno<br />

contro Italiani, con tutto l’accanimento che l’uomo<br />

può portare contro l’uomo” si avverte il dramma di<br />

chi pur temprato alla durezza del combattimento non<br />

si può sottrarre all'immagine del sangue versato.<br />

Basta prendere visione degli ordini di battaglia<br />

e dei fogli con i nomi dei caduti. Il nuovo Stato,<br />

l’Italia aveva richiesto un tributo altissimo ai suoi<br />

figli, contrapposti per le ragioni spietate della Storia<br />

incompiuta di una nazione.<br />

E allora cosa c'è da celebrare oggi? Bersagliere,<br />

le commemorazioni servono per salvaguardare la<br />

memoria e i veri patrimoni morali: allorché ci sono<br />

aspetti controversi e di non facile condivisione,<br />

occorre guardare avanti e non tentare assurde rivincite<br />

per ristorare i torti subiti.<br />

L'Unità d'Italia è un patrimonio etico e culturale, cui<br />

occorrerebbe avvicinarsi con rispetto, riuscendo a<br />

mettere da parte gli egoismi dei “campanili”.<br />

La vedi la polvere sollevata dal tuo mezzo? Essa<br />

puòmescolarsi con il tuo sudore ed essere illuminata<br />

dal tuo sguardo sereno per il dovere compiuto oppure<br />

diventare tormento e rabbia per una sorte subita e<br />

non considerata dagli altri.<br />

A Caserta, quando tornerai con la tua Brigata ti auguro<br />

di trovare tanti sguardi sereni, nonostante tutto.<br />

Carlo Bellinzona<br />

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