PDF, 3.23MB - Fiamme Cremisi
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4<br />
AGORàtOSEttI<br />
la prima volta nella terra dei cedri<br />
nella memoria del comandante<br />
c’era UNa VolTa<br />
Il Generale Bruno Tosetti racconta l’Italcon Governolo<br />
Lo scorso mese di Novembre in tutte (si spera) le<br />
città d’Italia è stata commemorata la da data del “4<br />
NOVEMBRE” dedicata alle Forze Armate ed all’ Unità<br />
Nazionale appunto perché è quello il giorno di 92<br />
anni fa che, con la resa degli Eserciti di Ungheria,<br />
Austria e Germania, vennero inglobati nei nostri<br />
confini il Trentino e l’Alto Adige fino al Brennero,<br />
completando così e definitivamente l’Unità d’Italia.<br />
E’ però un peccato che nel festeggiare le nostre<br />
FF.AA. in qualche luogo non ci sia spinti oltre a<br />
quella fausta data, dimenticando che anche negli<br />
anni a seguire le nostre FF.AA hanno continuato<br />
a servire la Patria quali protagoniste di pagine di<br />
storia esaltanti e talvolta dolorose. Mai però schierate<br />
politicamente ma guidate sempre ed ovunque<br />
dal Giuramento di Fedeltà alla Patria ed aventi<br />
unicamente il Tricolore quale faro da seguire. A noi<br />
Bersaglieri la memoria certamente non difetta! Ma<br />
poiché con i nostri eterni “venti anni” siamo sempre,<br />
e per fortuna, proiettati di corsa verso il futuro, non<br />
dispiacerà certamente ricordare che nel secondo<br />
dopo guerra le nostre FF.AA sono state foriere di<br />
sicurezza favorendo la ricostruzione del Paese, e<br />
garantendo lo sviluppo economico e sociale in una<br />
cornice di salda democrazia. Senza poi contare il<br />
contributo fornito, assieme alle altre Nazioni NATO,<br />
per produrre quella necessaria deterrenza che nel<br />
1989 provoca l’implosione del blocco avversario e lo<br />
scioglimento del “Patto di Varsavia”, scongiurando<br />
così che la Guerra Fredda si potesse trasformare in<br />
una immane catastrofe per l’Italia e forse per l’intera<br />
umanità. Ma non solo! Dobbiamo ricordarci che il<br />
nostro Esercito a partire dal 1958 ha partecipato e<br />
tuttora sta partecipando alla maggiore parte delle<br />
Missioni a Sostegno della Pace (PSOs) nei quattro<br />
angoli del mondo. Prima unicamente con nuclei di<br />
pochi uomini disarmati in veste di “osservatori” dell’<br />
ONU per il controllo delle tregue, successivamente a<br />
partire dal 1982, quando è iniziata la partecipazione<br />
di consistenti Reparti in armi fuori dal confini nazionali<br />
per imporre o garantire la cessazione delle ostilità<br />
il cui perdurare potrebbe provocare il coinvolgimento<br />
di altri Paesi. E non poteva che ricadere sui<br />
Bersaglieri (e questo non lo dobbiamo dimenticare<br />
mai)la scelta del Governo italiano quando, in piena<br />
“Guerra Fredda”, dovette decidere chi inviare in un<br />
Libano per impedire che la grave “crisi” in atto nel<br />
Medio Oriente potesse allargarsi nell’intera area<br />
mediterranea. Ed è proprio nell’estate del 1982<br />
che il 2° Battaglione “GOVERNOLO”, rinforzato<br />
da un Plotone del Genio Pionieri (al termine della<br />
Missione rientrati in Patria con il “Piumetto” per loro<br />
esplicita richiesta), da un Plotone di Carabinieri e<br />
da una consistente aliquota logistica costituisce<br />
“ITALCON GOVERNOLO” (CONTINGENTE ITALIANO<br />
IN LIBANO “GOVERNOLO”).<br />
Il “GOVERNOLO” sbarca a Beirut il 26 agosto e porta<br />
a compimento la1^ Missione in armi del nostro<br />
Esercito dopo la fine del 2° conflitto mondiale. In<br />
particolare i Bersaglieri:<br />
- si schierano nella parte meridionale della Città<br />
interponendosi fra le forze nemiche a contatto<br />
lungo la “linea verde” e rilevano dai palestinesi<br />
le postazioni e gli appostamenti che da mesi<br />
occupavano in quella zona della Capitale;<br />
- creano una fascia smilitarizzata a cavallo dell’ asse<br />
stradale noto come “GALERIE DE SEMAAN da<br />
dove nei successivi quattro giorni verranno da noi<br />
scortati in Siria 6909 palestinesi del P.L.A.(ARMATA<br />
LIBERAZIONE DELLA PALESTINA) e soldati siriani<br />
delle HITTIN Brigade, QUADDISIYYAM Brigade<br />
e della 85^ Brigade appartenenti all’ A.D.F.<br />
(FORZA DI DISSUASIONE ARABA) e sgomberano<br />
952 mezzi di vari tipo (carri armati, mezzi ruotati,<br />
artiglierie ecc...);<br />
- riconsegnano all’Esercito libanese quella parte<br />
di Beirut che da oltre cinque anni era sottratta<br />
all’autorità del Governo libanese.<br />
In solo cinque giorni dallo sbarco il “GOVERNOLO”<br />
aveva concluso con pieno successo la fase più<br />
complessa e rischiosa della missione della Forza<br />
Multinazionale. Fase del cui positivo esito tanti<br />
degli osservatori internazionali presenti in Libano<br />
avevano dubitato Missione difficile, vissuta e<br />
condotta in una cornice di grandi difficoltà perché<br />
non avevamo esperienza alcuna. Era la prima volta<br />
per il nostro Esercito e la responsabilità sulle nostre<br />
spalle era ovviamente enorme. Nulla sapevamo ...<br />
nemmeno dell’esistenza di “regole di ingaggio” e<br />
cosa fossero … che però altro poi non erano che<br />
le regole dettate dal buon senso. Alle quali ci siamo<br />
attenuti! Eravamo “dipinti di bianco” ma non, come<br />
molti hanno sostenuto e scritto perché quelli erano<br />
i “colori della Pace” e quindi non ci avrebbero sparato<br />
contro. No! I mezzi e gli elmetti erano bianchi<br />
perché fino a pochi giorni dalla partenza avremmo<br />
dovuto intervenire con la Bandiera dell’ONU. Quindi<br />
mezzi ed elmetti bianchi! Cosi non fu e seppur con<br />
il Tricolore, “banchi” eravamo e “bianchi” siamo<br />
rimasti (non cera più il tempo di ridipingere i mezzi).<br />
vIvI BERSAGLIERI<br />
Le foto sono state ricavate dai giornali arabi e si riferiscono<br />
al giorno dell’arrivo. L'Ufficiale che saluta l’allora Col Bruno<br />
Tosetti è il Collonello Hassan dell'Esercito siriano che cedette<br />
le postazioni, prima di essere portato in Siria.<br />
Bersagli perfetti ed inconfondibili. Meno male che<br />
ci hanno voluto bene! Eravamo inesperti ma tutti<br />
noi, dal primo all’ultimo, orgogliosi di rappresentare<br />
l’Italia e consci della responsabilità che ci era stata<br />
affidata. Un Bersagliere incontrandomi in un Raduno<br />
mi confidò una frase bellissima che emblematizza<br />
l’animo che albergava laggiù in tutti gli appartenenti<br />
a “ITALCON GOVERNOLO”:<br />
“… era la prima volta dalla fine della 2^ guerra<br />
che le nostre FF.AA. venivano impegnate fuori dai<br />
confini Nazionali. Sapevamo di avere puntati su di<br />
noi gli occhi dei nostri partner internazionali, degli<br />
italiani, delle nostre famiglia. L’insuccesso avrebbe<br />
significato: vergogna per la PATRIA, per le sue<br />
FF.AA. per il CORPO DEI BERSAGLIERI; disonore<br />
per noi! Di ciò ne eravamo tutti consci e per questo<br />
non temevamo di Morire, ma di fallire”!<br />
Missione compiuta quindi con pieno successo<br />
che ci ha fatto, meritare l’ammirazione degli altri<br />
contingenti della Forza Multinazionale (francese e<br />
USA) la gratitudine degli israeliani, dei loro nemici<br />
e delle Autorità libanesi che convinti di aver ormai<br />
la situazione in pugno hanno pensato di poter fare<br />
ormai a meno di noi. Valutazione errata le cui funeste<br />
conseguenze saranno la causa del nostro secondo<br />
ritorno in Libano a dieci giorni dal nostro ritorno in<br />
Patria. Ma questa è un’altra storia. La lasciamo per<br />
la prossima edizione di “ViViBersaglieri”.<br />
qui “Aquila 1”