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PDF, 3.23MB - Fiamme Cremisi

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Il cielo grigio non prometteva nulla di buono, nonostante le<br />

incoraggianti previsioni meteorologiche; tuttavia le saltuarie<br />

gocce di pioggia si asciugavano rapidamente grazie al<br />

leggero vento di scirocco che spirava dal mare.<br />

La prima comitiva a giungere in città, che ancor prima<br />

dell’alba si era messa in viaggio per raggiungere la<br />

meta è stata una folta rappresentanza della provincia di<br />

Alessandria che attratti dal richiamo della città avevano<br />

scelto di partecipare nonostante il giorno lavorativo. Si,<br />

perché il giorno del Santo Patrono cittadino è festivo ma<br />

solamente nel comune interessato. La coincidenza che<br />

l’evento sia accaduto proprio nella ricorrenza del Santo<br />

Patrono cittadino è stata casuale, ma i bersaglieri triestini<br />

hanno sempre voluto mantenere il 3 novembre, quale<br />

data per commemorare lo storico sbarco del 1918 che<br />

ha congiunto la città all’Italia, anche se da più parti veniva<br />

richiesto di spostare le celebrazioni alla domenica successiva<br />

per consentire un maggior afflusso di partecipanti. Mentre<br />

ci si scambiava i convenevoli, qualcuno legava un tricolore<br />

all’asta della bandiera del monumento al bersagliere ed<br />

alle ragazze di Trieste. Pochi minuti dopo il gruppo si univa<br />

alle rappresentanze delle associazioni combattentistiche<br />

e d’arma locali, per presenziare all’alza bandiera solenne<br />

nella più grande piazza europea aperta sul mare, piazza<br />

dell’Unità d’Italia, ove si affacciano i prestigiosi edifici<br />

che ospitano la sede del Comune, della Regione Friuli<br />

Venezia Giulia e della Prefettura.<br />

La fanfara della brigata Ariete, diretta dal maestro Antonio<br />

Miele, entrava di corsa nella piazza, seguita da un picchetto<br />

di bersaglieri dell’ reggimento. La seppur breve cerimonia<br />

apriva ufficialmente la giornata. Riattraversata la strada<br />

la comitiva ingrossata da altri bersaglieri si schierava<br />

ordinatamente verso il mare, davanti alla scala reale, dove<br />

agli ordini del vicepresidente provinciale di Trieste tutti i<br />

presenti assumevano la posizione di attenti ed i numerosi<br />

turisti incuriositi dall’assembramento osservavano le due<br />

madrine scortate dai presidenti provinciali di Alessandria<br />

e Trieste che adagiavano due mazzi di fiori in grembo alle<br />

statue del monumento al bersagliere ed alle ragazze di<br />

Trieste, opera del bersagliere Fiorenzo Bacci, inaugurato<br />

durante il raduno nazionale del 1997. Il lungo applauso<br />

che seguiva, rompeva l’assordante silenzio che era calato<br />

sulla folla emozionata dal semplice gesto.<br />

Lo schieramento si scioglieva e mentre la comitiva di<br />

Alessandria accompagnata da alcuni bersaglieri triestini,<br />

si avviava al pullman per recarsi a visitare la risiera di<br />

San Sabba, un altro gruppo di bersaglieri si avviava verso<br />

Muggia vecchia per visitare il santuario e l’adiacente<br />

zona archeologica. Alle 12.30 i bersaglieri pordenonesi,<br />

rinforzati da bersaglieri provenienti dalla Lombardia e dalla<br />

Calabria, si incontravano al ristorante casa Rosandra in<br />

località Mattonaia per pranzare, mentre analoga iniziativa<br />

veniva presa dalla delegazione veneta che raggiungeva<br />

il noto ristorante Osteria da Baffo a Trieste.<br />

Il tempo volgeva al bello; le previsioni meteo erano<br />

state azzeccate e benché il cielo non fosse azzurro,<br />

la giornata era radiosa e la temperatura confortevole.<br />

Uno alla volta i pullman raggiungevano piazza Oberdan,<br />

luogo dell’ammassamento, per scaricare i radunisti.<br />

Le forze dell’ordine erano già impegnate nei rispettivi<br />

compiti istituzionali, come pure i gli operatori televisivi<br />

ed i fotografi. Nel breve spazio di mezza ora la piazza era<br />

satura di bersaglieri in armi ed in congedo e la fanfara<br />

della brigata Ariete si alternavano per allietare i presenti<br />

con la “Enrico Toti” di Trieste. La mancanza del direttivo<br />

regionale, sciolto dalla Presidenza Nazionale all’inizio di<br />

ottobre, era evidente, facendo mancare il tradizionale<br />

supporto organizzativo, facendo ricadere tutto l’onere<br />

dell’inquadramento sul vicepresidente provinciale<br />

che si muoveva velocemente per tutta la piazza, per<br />

l’indispensabile coordinamento. Mentre il Presidente<br />

provinciale accoglieva le autorità.<br />

Come da programma alle 16.00 in punto 4 motociclisti<br />

della polizia Municipale di Trieste aprivano la sfilata, che<br />

al ritmo della corsa della fanfara dell’ bersaglieri, seguita<br />

dal picchetto in armi si avviava lungo via Carducci tra<br />

due ali di folla plaudente. Sui mezzi che l’esercito aveva<br />

messo a disposizione avevano trovato posto il Gonfalone<br />

della città di Trieste ed i medaglieri regionali del Veneto e<br />

del Friuli Venezia Giulia con le relative scorte, seguiti dai<br />

presidenti provinciali dell’ANB regionale e della provincia di<br />

Padova accompagnati dall’assessore comunale di Trieste<br />

con delega alle risorse umane ed alla formazione Michele<br />

Lobianco e dall’assessore provinciale di Trieste con delega<br />

alla promozione dell’associazionismo Dennis Visioli, dalla<br />

fanfara di Trieste composta da 25 elementi condotti da<br />

Alessandro Moratto, da un blocco di oltre 30 labari in<br />

rappresentanza delle sezioni provenienti dal Friuli Venezia<br />

Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte,<br />

dai bersaglieri di Chioggia, della provincia di Pordenone,<br />

ogni gruppo con il proprio striscione; chiudeva il corteo la<br />

sezione di Alessandria con un grande tricolore, seguita<br />

vIvI BERSAGLIERI<br />

pROvInCEtRIEStE<br />

si rinnova l’abbraccio della città ai bersaglieri<br />

Tre NoVemBre e’ TrIesTe<br />

92° anniversario dello sbarco<br />

da alcune macchine della polizia di Stato, dei Carabinieri<br />

e della Polizia Municipale.<br />

La sfilata di circa 2 Km, si snodava rapida lungo le principali<br />

vie cittadine, passando per piazza Goldoni, corso Italia e<br />

via Mazzini fino a giungere sulle rive ove, tra due ali di folla<br />

gaudente, i Medaglieri Regionali scendevano dai mezzi<br />

ruotati davanti a piazza dell’Unità d’Italia, per proseguire<br />

a piedi sull’ultimo tratto che portava al molo bersaglieri<br />

ove era previsto il culmine della cerimonia.<br />

Ultimato lo schieramento senza difficoltà, grazie alla<br />

delimitazione della zona per il pubblico anche con l’aiuto<br />

di una squadra della protezione civile dell’Associazione<br />

Nazionale Carabinieri, iniziava la lunga attesa dei pochi<br />

minuti che separavano dall’orario in cui 92 anni fa “primi<br />

dalle navi d’Italia all’amplesso di Trieste balzarono i<br />

bersaglieri”.<br />

Alle 16.30 precise, sulle le note della canzone del Piave<br />

suonate dalla fanfara dell’Ariete, le autorità accompagnavano<br />

alla lapide che ricorda lo storico sbarco ed affissa sulla<br />

stazione Marittima le 3 corone d’alloro dalla locale sezione<br />

A.N.B. dal Comune e Provincia di Trieste ed a sorpresa<br />

dalla sezione A.N.B. di Padova. Il silenzio d’ordinanza<br />

consacrava l’Onore ai Caduti contribuendo a far affiorare<br />

un velo di commozione sul volto di tutti i presenti.<br />

Lo schieramento venne ripristinato in piazza dell’Unità d’Italia<br />

ove una grande folla si stava assiepando per assistere alla<br />

cerimonia che concludeva le celebrazioni per ricordare il<br />

92° anniversario dello sbarco dei bersaglieri a Trieste. Resi<br />

gli onori ai Medaglieri Regionali dell’Associazione Nazionale<br />

Bersaglieri al Gonfaloni della Provincia di Trieste ed a quello<br />

della Città di Trieste decorato di Medaglia d’Oro al Valor<br />

Militare per il patriottismo dimostrato durante la prima e<br />

seconda guerra mondiale, aveva luogo l’ammainabandiera<br />

solenne a cui seguiva un concerto della fanfara militare<br />

della brigata Ariete diretta dal maestro Antonio Miele e<br />

mentre gli amici di Alessandria salutando lasciavano<br />

inquadrati a passo di corsa la piazza, il folto pubblico si<br />

stringeva attorno alla fanfara associativa “Enrico Toti” di<br />

Trieste diretta da Alessandro Moratto che si esibiva in<br />

numerosi brani non solamente bersagliereschi. La “Enrico<br />

Toti “ di Trieste concludeva la serata con un momento<br />

conviviale in una trattoria triestina, allietato dalle note della<br />

propria fanfara alla quale andava il plauso della sezione<br />

per quanto fatto nella giornata.<br />

Ringraziando di cuore gli intervenuti, invito tutti a segnare<br />

fin d’ora sull’agenda del prossimo anno l’appuntamento<br />

del 3 novembre, perché Trieste è stata l’ultima città ad<br />

essere unita alla Madre Patria e vogliamo essere gli ultimi<br />

a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, proprio il giorno<br />

prima della data ufficiale di chiusura dei festeggiamenti<br />

nazionali.<br />

Mario Verdoglia<br />

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