You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
18<br />
ARTE<br />
RUBRICA | GIACOMINO PIXI<br />
Intervista a Marco Zamprogna<br />
Quale è stata la tua formazione?<br />
È stata di carattere decisamente<br />
“umanistico”, anche se provavo e provo<br />
interesse per la scienza. Fin da piccolo<br />
sentivo una forte attrazione non solo<br />
per le favole e le filastrocche ma anche<br />
per racconti che mi spalancavano mondi<br />
immaginari, come per esempio quello del<br />
Mago di Oz, che mi leggeva mia madre,<br />
e che esercitava su di me un fascino<br />
particolare. Ero molto sensibile anche<br />
alla musica e mi ricordo ancora l’intensa<br />
emozione che mi suscitavano alcuni<br />
brani fattimi ascoltare da mio padre. Nel<br />
corso degli studi, poi, si aggiunse e si<br />
impose un vero e proprio piacere per la<br />
poesia, in particolare per quella contemporanea:<br />
poi al liceo classico ebbi modo<br />
di conoscere e apprezzare soprattutto<br />
Montale e Quasimodo.<br />
Come sei approdato alla scrittura?<br />
Ho cominciato presto ad abbozzare<br />
romanzi di fantascienza, ma solo nel<br />
2002 è stato decisivo l’incontro con un<br />
racconto di V.Trevisan. Mi ricordo che,<br />
tornato a casa dopo il lavoro, ne lessi<br />
una recensione in cui si sottolineava<br />
l’ambientazione veneta della vicenda.<br />
Si parlava di cose e di un territorio a me<br />
ben noti: rimasi colpito dall’efficacia<br />
letteraria con cui lo scrittore riusciva a<br />
descrivere un mondo di provincia pieno<br />
di problemi e di aspetti inediti e sor-<br />
Pino Roveredo ritratto da Fabio Rinaldi<br />
Isoipse dell’anima<br />
prendenti. Ho cominciato allora<br />
a sentire il bisogno di scrivere,<br />
a mia volta, una testimonianza<br />
relativa alle mie esperienze<br />
vissute in un paesaggio sia<br />
esterno sia intimo intriso di luci<br />
e di ombre.<br />
Ci puoi parlare di Isoipse<br />
dell’anima?<br />
L’ho scritto di getto, contemporaneamente<br />
ad altri lavori.<br />
L’ho completato in due anni<br />
anche divertendomi, nel senso<br />
che non mi è costato troppa<br />
fatica. Tanti ricordi affioravano da soli e<br />
improvvisamente ho sentito il bisogno<br />
di fissarli in un testo. Si trattava di<br />
ricordi, per la maggior parte, di scuola: di<br />
un’epoca che percepivo ormai finita. Era<br />
un modo per mantenere un’identità alla<br />
fine di un’esperienza ricca e difficoltosa<br />
nello stesso tempo: i ricordi diventavano<br />
vissuti e i vissuti ricordi. Le “isoipse”<br />
indicano i livelli in cui appunto ricordi<br />
e vissuti si intrecciano: la metafora del<br />
compenetrarsi dello spazio interiore col<br />
paesaggio pedemontano, sospeso tra<br />
pianura e montagna.<br />
E degli scrittori del Novecento<br />
c’è qualcuno che apprezzi in modo<br />
particolare?<br />
Privilegio tutto il Novecento, da<br />
Schnitzler a Hesse, da Svevo a Bassani,<br />
Montale, ecc. Trakl però è un autore<br />
che mi è sempre vicino. In questi ultimi<br />
anni ho sempre più apprezzato anche<br />
scrittori veneti come Comisso, Piovene,<br />
Parise, Mozzi, Trevisan e altri. Trovo<br />
che esprimono in maniera pregnante<br />
quelle problematiche di vario ordine che<br />
il tumultuoso sviluppo socioeconomico<br />
avvenuto negli ultimi decenni ha suscitato<br />
nella regione in cui vivo.<br />
Quali legami hai con la città di<br />
Trieste?<br />
Con Trieste ho profondi legami<br />
familiari e culturali. Amo il paesaggio<br />
Antonio Sofianopulo<br />
così diverso da quello veneto, il mare e<br />
l’Istria e Muggia in particolare. Di Trieste<br />
preferisco il centro storico con le librerie,<br />
le gallerie d’arte, i vecchi caffè e i<br />
teatri così frequentati pure dai giovani):<br />
per me è il Nord-est del Nord-Est venetofriulano,<br />
una vera e propria “cittadella”<br />
della cultura non solo mitteleuropea,<br />
che però si profila, sulla linea del mare,<br />
come un’isola un po’ appartata. Me ne<br />
sento molto attratto ma nello stesso<br />
tempo un po’ alieno, anche perché vi<br />
sono sempre di passaggio. Inoltre mi<br />
piace ricordare la pittura di Antonio<br />
Sofianopulo e i ritratti fotografici di<br />
Fabio Rinaldi.<br />
Prossimi progetti?<br />
Ho in cantiere un altro romanzo e<br />
diversi generi di scrittura: racconti, aforismi,<br />
testi di canzoni. Concepiti anche<br />
come “esorcismi” dei fantasmi ancora<br />
aleggianti dopo Isoipse dell’anima: un<br />
cercare di liberarsi dai fantasmi attraverso<br />
sempre nuove “metamorfosi”.<br />
Ti ha fatto piacere ricevere il<br />
Premio 2011 per la “Letteratura<br />
europea” a Sarzana?<br />
Sì, mi ha fatto molto piacere, anche<br />
perché non me l’aspettavo. L’ho ricevuto<br />
in un’atmosfera assai gradevole, da parte<br />
di persone, fra cui alcune straniere, di<br />
grande cultura e affabilità. Mi sono sentito<br />
pienamente accolto e riconosciuto,<br />
come di rado capita.<br />
Il libro “Isoipse dell’anima” (pubblicato da Le Edizioni del Porticciolo, La Spezia 2011, con prefazione di Cristina Benussi,<br />
276 pp, 15,00 euro) di Marco Zamprogna verrà presentato dalla prof.ssa Cristina Benussi, Preside della Facoltà<br />
di Lettere e Filosofia, alla libreria Minerva di via San Nicolò 20, a Trieste, giovedì 26 <strong>aprile</strong>, alle ore 18. Alcuni brani saranno<br />
letti dall’attore Andrea Neami, con la collaborazione dell’Associazione culturale “Teatro Immagine Suono” (ACTIS).<br />
L’autore sarà presente. La manifestazione è stata organizzata con il concorso dell’Associazione Juliet.<br />
Per ulteriori info: libreria.minerva@tiscali.it