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Sacre rappresentazioni dei secoli XIV, XV, e XVI - Centrostudirpinia.it

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38 RAPPRESENTAZIONE DI SANT' ANTONIO.<br />

E cerchiarli sempre viver in letizia ?<br />

Risponde Antonio al compagno e dice :<br />

, , ,<br />

Color eh' àn questo mondo abandonato<br />

Son suti molto savi al mio parere ;<br />

Chi ò ricco e forte e chi è in grande istato<br />

Quasi in un punto si vegon cadere j<br />

Però, frategli, i' ho d<strong>it</strong>erminato<br />

Lasciare in tutto il mondo e '1 van piacere ,<br />

E vogl' ire a servire al mio Signore<br />

El qual fu morto in croce per mio amore.<br />

Risponde il terzo suo compagno :<br />

S' i' ho le tuo parole ben notate<br />

Come d' amico buon , molto m' incresce.<br />

E' t' ara lusingato qualche frate<br />

E parmi diventato un nuovo pesce.<br />

Sanza cervel voi v' incaperucciate *<br />

E spesso con vergognia poi se n' esce :<br />

E se pur poi quella pazia v'accieca,<br />

Vo' far lo stento in sulla ribeca. *<br />

r credo, Anton, che que' che stanno al mondo<br />

In molti modi si posson salvare;<br />

Sol duo peccati mancjon nel profondo :<br />

El tor la robba , e gli uomin amazzare :<br />

E que' che si fan frati , i' ti rispondo<br />

E' più lo fanno per non lavorare :<br />

Se vuo' col tuo pensier pur ire avanti<br />

Non ti far frate se non d' Ognissanti.<br />

Antonio si volge alla sorella sua e dice cosi:<br />

Sorella mia, d' inganni è pieno el mondo<br />

Che cosa alcuna e' è che stabil sia:<br />

' Sol<br />

E tutto è vano , benché par giocondo<br />

A chi va segu<strong>it</strong>ando la suo via:<br />

Ma chi il conosce con 1' animo mondo<br />

di piacere a Dio sempre desia:<br />

Così vorrei che po' che noi siam soli<br />

Cercassin d' esser suo veri figliuoli.<br />

' Incaperucciarsi, cioè: farsi frate, come spiega il Caro, Lett.: Non in-<br />

eappcrucci , come fiorentinamcnte si dice, cioè, non si faccia frate.<br />

^ Alcune edizioni leggono /«r 3ÌUc fate, ma il senso ad ogni modo non<br />

ne esce fuori limpido: e anche l'ed<strong>it</strong>ore senese se ne avvide sost<strong>it</strong>uendovi questi<br />

due versi, proprio di ripiego: Da poi ch'ima tal pazia ti tocca Ricuc<strong>it</strong>i<br />

d<strong>it</strong>e d<strong>it</strong>a della bocca.<br />

,

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