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Sacre rappresentazioni dei secoli XIV, XV, e XVI - Centrostudirpinia.it

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RAPPRESENTAZIONE DI SANTO ONOFRIO. 385<br />

E' si farebbe frate molta gente.<br />

El SECONDO ; Tu vuoi pur eh' io ti dica il pensier mio?<br />

Non è un primo frate che si pente.<br />

El PRIMO dice:<br />

Se non fussi piacer servire a Dio<br />

Ognun se n' uscirebbe prestamente.<br />

El SECONDO risponde :<br />

Sai tu perchè vi stanno e' nuovi pesci?<br />

Per non esser chiamati fra' riesci. *<br />

El PRIMO dice:<br />

Per certo tu hai il diavol nell' ampolla :<br />

Cotesta ipocrisia troppo t' inganna.<br />

El SECONDO risponde: ,<br />

Tu credi per vedere una cocolla<br />

una capperuccia, aver la manna.<br />

El PRIMO : , Guarda che gli hanno dal papa una bolla<br />

Che guai a quello che lor v<strong>it</strong>a danna.<br />

El SECONDO : La ver<strong>it</strong>à, fratello, io non la celo:<br />

A Roma per danar s' arebbe il cielo.<br />

El PRIMO dice : Ài tu perduto e' sensi e la ragione<br />

Che tu non pensi, cieco, al<br />

El SECONDO risponde :<br />

tuo peccato?<br />

Peccato ho io quando scuffio un cappone<br />

Con qualche gentil vino accompagnato?<br />

El PRIMO dice:<br />

El SECONDO risponde :<br />

El cervel ti va pure a processione :<br />

E' sarà buono darti vinto il piato.<br />

Io son per dirne infino a domattina.<br />

Che io gli farei, potendo, in gelatina.<br />

El PRIMO dice:<br />

Volendo pur questa v<strong>it</strong>a provare<br />

Dove ti par la regola migliore?<br />

' Intendi, probabilmente per non esser chiamati frali sfratati: Fra' riesci.<br />

Scherza sulla parola riescire. Chi essendosi fatto frate ed entrato in convento non ne<br />

volesse poi saper più nulla e n' escisse o riescisse^ potrebbe esser chiamato yra'riesci.<br />

Questo è il senso più probabile e adattato a questo luopo : tuttavia è da<br />

ricordare un modo presente e vivo della voce riesci che potrebbe anche appropriarsi<br />

al caso nostro. Oggidì in Firenze, quando taluno si pone a fare una cosa<br />

che non sa come andrà a finire , se riescirà bene o no , si dice : è un riesci (o<br />

volgarmente: un riiisci). Nel nostro passo si potrebbe intendere che taluni si<br />

fanno frati non per vocazione ma per speranza di trovarsi bene, e benché poi<br />

non piaccia loro la v<strong>it</strong>a monastica, e' vi stanno perchè non si dica che ci sono<br />

entrati alla cieca , senza riflessioDe , sperando che loro riescisse bene.<br />

VoL. II. 33

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