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Sacre rappresentazioni dei secoli XIV, XV, e XVI - Centrostudirpinia.it

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RAPPRESENTAZIONE DI BARLAAM E JOSAFAT. 161<br />

è nel Bariamo (cap. XIII, pag. 114). Che non la ignorassero gli arabi lo<br />

dice il Hammer nel Rosenól; nel quale, e proprio nel racconto detto Sulei-<br />

man (I, 147) è introdotto questo apologo:<br />

€ Un uomo aveva una bella moglie, un bel giardino ed un bel libro.<br />

» Un dì si godeva nel giardino , il secondo si divertiva col libro , il terzo colle<br />

« carezze alla moglie. Giunto a morte egli parlò al giardino: — Ti adaquai<br />

» ed ebbi ogni cura di te; che posso io aspettarmi da te, oggi che io me<br />

» ne vo di quaggiù?— Suonò una voce dal giardino: — Piedi da segu<strong>it</strong>arti<br />

» non ho. Se parti, un altro verrà a possedermi. —<br />

» Disperato il padrone del giardino ne uscì e andò nelT aremme e<br />

» disse alla bella sua moglie; — Per te ho speso la somma del mio amore<br />

' e della v<strong>it</strong>a , per te ho molto sofferto: oggi io ravvolgo il mio fardello e<br />

» me ne parto. Che farai tu per me? —<br />

> Volentieri ti servirò, tanto che tu vivi; morto, ti piangerò e gemerò<br />

« e ti accompagnerò, quando ti portano, fino al tumulo. Quando vi ti ab-<br />

> biamo calato giù. io non posso tenerti dietro, ma di nuovo piangerò e<br />

> gemerò, finché scorra il tempo del lutto e della vedovanza. -><br />

> Disperato, il mar<strong>it</strong>o le voltò le spalle: usci dall' aremme, entrò<br />

> nello studiolo e disse al libro: — Libro, diletto libro, fedele compagno<br />

> della sol<strong>it</strong>udine, provato amico nella sciagura, oggi io mi divido dalla<br />

» terra; ti dividerai tu pure da me? —<br />

» Io li accompagnerò nelle esequie, rispose il libro, sarò il tuo con-<br />

> fidente nel sepolcro, tuo aiuto nel giorno del giudizio. ><br />

Chi paragoni la novellina birmana, venuta dal buddianesimo an-<br />

ch'essa, che ho data altrove* vedrà che i tre amanti rispondono agli<br />

amici del greco, alla donna al giardino al libro dell'arabo, vedrà, in<br />

tolti i tre racconti , punto cardinale l'amore fedele fino alla morte. (Benfey,<br />

Pantach.. I. 489-493.)<br />

Di altre simil<strong>it</strong>udini del nostro romanzo non è dato fin ora mostrarne<br />

la derivazione da opere buddiane; ma probabilmente accenna all'India la<br />

parabola sulla forza dell'amore che la natura pose per le donne in petto<br />

* [Nell'articolo c<strong>it</strong>alo più sopra {Jahrbiich j II, 123). La novellina è tolta<br />

al Winter (Six months in Brilish Burmah^ Lond., 1858). Eccola in breve:<br />

« C'erano quattro amici; uno aveva una fanciulla, un figliuolo per ciascuno gli<br />

altri tre. I giovanetti le mandarono messi che se ella morisse innanzi a' quindici<br />

anni, 1' uno ne farebbe le esequie, l'altro raccoglierebbe le ceneri , il teno veglie-<br />

rebbe sulla sua tomba. Muore: ed essi compiono la promessa. Mentre l'ultimo<br />

siede presso al sepolcro, un mago gli torna in v<strong>it</strong>a l'amante. Tutti e tre se la<br />

disputano. Ma, chiamata a giudice una principessa, decise che i due primi, for-<br />

n<strong>it</strong>i i funerali, raccolta la cenere, se n'erano andati: e l'altro stava a guardia nel<br />

cim<strong>it</strong>ero, atto che degrada fino alla settima generazione; che dunque a lui toc-<br />

cava la donna, risorta mentre egli era ancora Decapato di lei. ••<br />

14'

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