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Sacre rappresentazioni dei secoli XIV, XV, e XVI - Centrostudirpinia.it

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f50 RAPPRESENTAZIONE DI BARLAAM E JOSAFAT.<br />

> Tieìllesse; tous ses sens sont afTaiblis, la souiTrance a détru<strong>it</strong> sa Torce,<br />

1 et il est dcdaigné par ses proches; il est sans appui ; inhabile aux alTai-<br />

» res. on l'abatidonne comme le bois mort dans la forét. Mais ce n'est pas<br />

1 la coiidiiion parliculicre de sa famille. En loute créature la jeunesse est<br />

» vaincue par la vieillcsse; votre pére, votre mère, la foule de vos parents<br />

• et de vos alliés finiront par la vieillesse aussi; il n'y a pas d'autre issue<br />

» ponr les créalures.<br />

1 — Ainsi donc— repr<strong>it</strong> le prince — la créature ignorante et faible. au<br />

» jugement mauvais, est fière de la jeunesse qui l'enlvre. et elle ne volt<br />

» pas la vieillesse qui l'attend. Pour nioi. je m'en vais. Cocber. détourne<br />

> promptement mon char. Moi qui suìs aussi la demcure future de la<br />

» vieillesse, qu'ai-je à faire avec le plaisir et la joie? — Et le jeune<br />

» prince, détournai<strong>it</strong> son char, renlra dans la ville, sans aller à Loum-<br />

. bini. . (B. St. H.. pag. 12). < —<br />

« Dopo non lungo tempo Giosafatle uscendo di nuovo s' abballò<br />

• in un uomo grave per lunga età, aggrinzato la faccia, fiacche le<br />

I gambe, curvo, tutto bianco, senza denti e che balbettava. Se ne spa-<br />

. ventò il giovinetto, e fatto chiamare il vecchio, domandò spiegazione di<br />

» quelle strane apparenze. Risposero i seguaci: — Quest'uomo è già di molti<br />

» anni, e poi che la sua l'orza è a poco a poco scemata, e le membra inOac-<br />

I chiroiio. egli venne a tanta miseria, come tu vedi. — E quale ne sarà la<br />

» fine? — chiese di nuovo. Risposero:— Null'altro lo aspetta che la morte. —<br />

. Ma a lutti avviene così, o ad alcuni soltanto?— Soggiunsero quelli : —<br />

Se non<br />

» previene la morte a toglierci di qui. è impossibile nel corso degli anni<br />

» non venire a questo stato. — E in quanti anni avviene codesto agli uomini?<br />

» e se inev<strong>it</strong>abilmente lì aspetta la morte, o che non e' è mezzo da sfug-<br />

» girla e non giungere a tanta miseria? — A ciò soggiunsero: — A ottanta, a<br />

» cento anni arrivano gli uomini a quella età, poi muoiono. Altro non ò<br />

» possibile; che la morte è deb<strong>it</strong>o di natura, imposto da principio agli<br />

» uomini, e nessuno può impedirne la venuta. Come ebbe ciò ud<strong>it</strong>o e veduto<br />

» quell'ingegnoso e saggio giovanetto, sospirò dal profondo del suo cuore<br />

» e disse : — Amara è la v<strong>it</strong>a e piena di ogni affanno e dolore , se così è. Or<br />

> come sarebbe l'uomo . aspettando la morte invisibile, libero di ecfore;<br />

^ » poi che ella non si può ev<strong>it</strong>are e, comodile , non la vede nessuno? — Poi<br />

» uscì: rimed<strong>it</strong>ò dentro sé le cose dettegli e senza interruzione le andava<br />

• ag<strong>it</strong>ando e pensava spesso alla morie; tanto che da allora visse in affanno<br />

» e tormento e n'ebbe durevole dolore. Infatti egli diceva a sé slesso: — Verrà<br />

• dunque tempo che la morte mi prenderà? E chi. dopo la morte, mi ran"*<br />

< menlerà. poiché il tempo tutto abbandona alla dimenticanza? E se io.<br />

. morto, mi discioglierò nel nulla? c'è un'altra v<strong>it</strong>a e un altro mondo? »<br />

(B. und /., pag. 28) [testo, pag. 53).<br />

* [L. Fis., cap. <strong>XIV</strong>, pag. 22G; Fouc, pag. i82.]

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