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Si slaccia la blusa di nuovo e mi offre le tette. Ci affondo la faccia, succhiando<br />
e mordendo. Le agguanto il culo con entrambe le mani, e spingo col cazzo più<br />
forte, più a fondo che posso. Se gli fa male, chi se ne frega. Né lei né io ci<br />
pensiamo. Le palle mi stanno agguattate in un nido caldo e peloso. Le tavole<br />
strepitano sotto di noi, traballando, come le ossa di uno scheletro volteggiante in<br />
una danza macabra.<br />
La sburra schizza fuori del mio uccello come acqua da una pompa. La puttana<br />
mi circonda le reni con le gambe e mi tiene stretto a sé. Ha paura che smetta,<br />
perché lei non è ancora venuta. Ma io seguito a pistellarla per un altro minuto<br />
buono, finché il fuoco eh'è in lei non viene spento e le gambe le ricadono.<br />
Giace riversa, abbandonata, sulla catasta d'assi, quand'è finito. Non bada a<br />
ricoprirsi. Sembra ch'abbia dimenticato dove si trova. È stronata, fottuta e<br />
contenta. Ma ho paura che, come torna in sé, provi a scucirmi qualche franco,<br />
magari con la scusa del tassì e d'una vecchia mamma malata. Mi vien da<br />
svignarmela, ma poi ci ripenso, tiro fuori un biglietto di banca, mi ci netto la<br />
cappella dell'uccello, e poi glielo poso tutto spiegazzato sulla pancia nuda,<br />
fermandolo con una moneta.<br />
Indi poi telo, e le strade mi inghiottono, squallido e forestiero come prima.<br />
Le lettere di Tania mi raggiungono dovunque. Mi scovano sempre, da qualsiasi<br />
parte. Oggi ne sono arrivate due, una al mattino, l'altra in serata. Si sente così<br />
sola!...<br />
"...mi pare di diventar matta. Impazzirò se passo un'altra notte senza farmi<br />
scopare da te. Non faccio che pensare al tuo bel cazzo, grosso e prode, e a tutte le<br />
bellissime cose che mi fa, e darei tutto quello che possiedo solo per prenderlo<br />
ancora in mano, tastarlo soltanto. Non faccio che sognarlo. Non mi basta scopare<br />
con Peter. Riesco a stento a trattenermi dal venire da te, pur sapendo che ciò ti<br />
inasprirebbe, e mi tratteresti male.<br />
"Non pensi mai a me — prosegue la lettera — e al bel tempo che ci siamo dati<br />
insieme? Spero di sì, e che talvolta desideri di avermi a letto con te — a giocare<br />
col tuo cazzo, a prenderlo in bocca, in fica, in culo. Anche la mamma ha nostalgia<br />
di te: vorrebbe tanto che tu fossi qui, e fottessi anche lei. Lo arguisco dal fatto<br />
che non fa che parlare di te. Non fa che farmi domande su di noi: vuol sapere che<br />
cosa facevamo insieme, esattamente, e anche cosa ci dicevamo in quei momenti.<br />
Credo che adesso si faccia scopare soltanto da Peter. Andiamo a letto tutti e tre<br />
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