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darsi che organizzino orge di lussuria e dolore... Sfrena la fantasia e, ecco, si vede<br />
nelle vesti di una giovane sposa fiduciosa — ah, se solo potesse esser di nuovo<br />
vergine — attirata in un tranello e data in pasto alle sconce e crudeli e raffinate<br />
brame di un branco di sadomasochisti, ospiti di suo marito. Perdio, se non la<br />
fermo, finirà per credere sul serio a tutte queste fantasie, e addio, non si sposa<br />
più. E questi miei bei commiati saranno sprecati...<br />
Incomincio a sfilarle il vestito dalla testa e, quando le ho imprigionato le<br />
braccia, do un giro e la lascio così. Lei si dimena, si divincola... Delizioso! E<br />
tuttavia mi implora... mi prega di liberarla... Ma la voce la tradisce. Dalla voce si<br />
capisce che le dà gusto. La tasto, le accarezzo il seno, saggio la compattezza delle<br />
cosce, quindi esamino il suo conillon nei più minuti dettagli. Lei torce gli alluci,<br />
scalcia — ma non forte — e geme e rantola di piacere. Le sue ascelle sono<br />
particolarmente nude e inermi, per qualche oscura ragione...<br />
Quando la libero, fa l'offesa. "Non voglio avere più nulla a che fare con te," mi<br />
fa, mettendo il broncio. Al tempo stesso però si sfila le scarpe. "Sei così forte, tu,"<br />
sospira. Il che è una cazzata. A malapena riesco a trascinarmi fino a un bar, di<br />
questi giorni. Al massimo posso portare una donna discretamente pasciuta in<br />
braccio dal divano al letto.<br />
"Che cosa intendi fare?" mi domanda, vedendo che mi sto togliendo i<br />
pantaloni. Poi soggiunge: "Tre son le cose che potresti farmi..." E si accinge a<br />
enumerarle. (Cosa sarebbe il sesso senza il discorso sul sesso?) "Potresti," lei dice,<br />
"chiavarmi, oppure farmelo ciucciare, oppure incularmi. Che cosa intendi lare?"<br />
Vuole che prima glieío dica, che le racconti cosa sto per farle. Ah, Toots, sei<br />
una tal puttana! Ti froderei, e froderei me stesso, se ti lasciassi uscir dalla mia<br />
vita senza averti fatto tutte e tre le cose. Sì, cara: te lo metterò in bocca, in fica e<br />
in culo. Ti fotterò tanto da segnarti per sempre, da lasciare su di te il segno del<br />
passaggio del mio cazzo — come un'orda di barbari. Non crescerà più erba su di<br />
te, sarai un cumulo di macerie fumiganti, sarai la superba Troia combusta e<br />
doma! Ti sburrerò anche nelle narici, mi netterò il cazzo nei tuoi capelli. Riempirò<br />
tutto il tuo corpo di scopate, la tua mente di scopate, la tua anima di scopate. Il<br />
mio cazzo ti penetrerà, ti riempirà finché traboccherai, la mia grande scopata<br />
sconvolgerà te e ricadrà sui tuoi figli, sui figli dei tuoi figli, per dieci generazioni, i<br />
tuoi discendenti risentiranno l'effetto di questa grande scopata, si sveglieranno di<br />
notte, come memori di un grande terremoto, di una catastrofe tellurica immane, il<br />
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