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giri, nervosa come una studentessa a bordo della macchina di suo padre con un<br />
compagno focoso, e sarebbe troppo irrequieta, se non fosse occupata a guidare.<br />
Inoltre, sa dove stiamo andando, ed è una informazione che non ci tiene a darmi,<br />
evidentemente.<br />
Non so come l’abbiano trattata, ultimamente, i suoi incubi incula tori e i suoi<br />
demoni tricazzuti, ma lei smania dalla voglia e, mentre guida, si lascia tastare.<br />
Ride quando le domando dei suoi spettri... mi rammenta uno di quegli irritanti<br />
bastardi di preti che si incontrano ogni tanto... quelli che si tolgono il colletto<br />
inamidato e giocano a dadi con te. Alexandra — dichiara il suo atteggiamento — è<br />
propensa, al pari di chiunque altro, a divertirsi un po' a spese della sua<br />
religiosità.<br />
Si è anche immedesimata — mi dice — in alcune donne che conosce, e ha<br />
goduto dei loro piaceri insieme a loro. Distoglie gli occhi dalla strada e mi lancia<br />
uno sguardo, sorridendo. "È stata una gran bella festicciola, eh, quella da Anna?"<br />
dice.<br />
Come Cristo sarà venuta a saperlo, non lo so. Certo non gliel'avranno mica<br />
raccontato Arthur, o Sid, o Ernest. D'altro canto non voglio credere ai suoi poteri<br />
magici. Se è stata Anna a dirglielo, lei stessa, allora è ancor più zozza di quanto<br />
non la ritenessi finora.<br />
Il tragitto è lungo. Per ingannare il tempo, alzo le sottane a Alexandra e mi<br />
trastullo un po' con lei. Lei guida tranquilla. Ma, quando ci infilo le dita, ha<br />
l'abricot-fendu tutto bagnato. Stiamo percorrendo la periferia. I lampioni si sono<br />
fatti radi, il selciato sconnesso. Perlomeno la via di accesso a questo tempio —<br />
penso fra me e me — è adeguata... sarebbe infatti una delusione se la faccenda si<br />
svolgesse in qualche strada affollata nel cuore della città. Mentre l’auto seguita a<br />
filare, cerco di farmi dire da Alexandra qualcosa di più, tanto per avere una idea<br />
di quello che ci aspetta. Ma lei è abbottonatissima. Si limita a dirmi che verrò a<br />
sapere tutto quanto fra qualche ora...<br />
D'un tratto svoltiamo per una via laterale, percorriamo una sorta di vicolo, che<br />
sbocca in una stradina di campagna. Finalmente, l'automobile si ferma in una<br />
zona molto solitaria, presso un muro di cinta. Non c'è nessuna luce. Io cammino<br />
dietro ad Alexandra con una mano sotto il suo vestito e sul suo culo nudo.<br />
Varchiamo un pesante cancello di legno, percorriamo un vialetto e arriviamo a<br />
una villa fiocamente illuminata.<br />
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