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Viene Ernest a trovarmi, con un fagotto sottobraccio. È — mi dice — un<br />
favoloso pezzo d'antiquariato, una ceramica del Trecento, che lui ha avuto per<br />
una cifra irrisoria. Ernest trova sempre oggetti favolosi a cifre irrisorie. Me lo<br />
mostra: a me sembra un volgare pitale. Lui attacca a parlarmi di questo inventore<br />
di cui mi accennava giorni fa.<br />
"Stavamo a cena insieme, Alf, e non potevo proprio più resistere... L'avessi<br />
vista, capiresti cosa intendo. Incominciai a tastarla sotto la tavola, lì accanto a<br />
quel matto del marito che faceva le porzioni e versava da bere, da bravo<br />
anfitrione. Cazzo, lo sai, come succedono certe cose... Dopo un po' lei mi sguaina<br />
l'uccello e incomincia a spararmi una sega. A 'sto punto, quel bastardo si china<br />
per raccogliere il tovagliolo!"<br />
"Sicché vi ha colti sul fatto. E cos'ha fatto?"<br />
"Niente. Questo è il punto. Non ha fatto niente, Alf. E sua moglie neanche s'è<br />
data la briga di levarmi la mano dal cazzo. E poi... indovina un po'? Lui<br />
incomincia a dire che l'eccitazione sessuale nuoce alla digestione. Te lo giuro, Alf,<br />
non dico un pelo di bugia. Mentre lui mi tiene questo predicozzo, la moglie<br />
continua imperterrita a spugnettarmi. Finita la cena, lui mi dice se voglio restare<br />
la notte. Te lo dico io, Alf, quel tizio è pazzo."<br />
"E tu sei rimasto?"<br />
"Macché! Che razza di scopata sarebbe stata quella? Cristo, se ti va di scopare<br />
la moglie di un altro, non ti va mica, però, che lui te l’offra come un sigaro. Ci fai<br />
tu la figura del fesso, in questo caso, mica lui. Forse quel tizio non è scemo come<br />
sembra."<br />
Mentre Ernest continua a parlare, arriva la posta. Alexandra mi scrive che ha<br />
sistemato tutto, col canonico. Sarò loro ospite alla prossima messa nera.<br />
Alexandra viene a prendermi con la sua automobile. La stavo aspettando. Un<br />
biglietto pervenuto ieri mi informava che il suo prezioso canonico Charenton<br />
avrebbe celebrato la sua messa stasera... in località imprecisata. Poiché aveva<br />
tralasciato, lei, di precisare anche Pora, ecco che stavo ad aspettarla fin da dopo<br />
le otto. Sono circa le dieci quando vengo riscosso dal mio torpore, finalmente,<br />
dallo squillo del campanello.<br />
Alexandra è più animata di quanto non fosse le ultime volte che l’ho vista. Mi<br />
chiede, quando saliamo in auto, se mi dispiace se continua a guidare lei. È su di<br />
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