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OPUS PISTORUM

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ancora uno da stringere a sanviccio fra i pedini! Il mio se lo mette in bocca,<br />

avidamente. Mi circonda le gambe con un braccio, onde impedire che glielo<br />

sottragga.<br />

Mio dio, che mélée! Peter squittisce che sta per venire. Henry gli dà nel culo a<br />

tutta caldara. Toots mi ciuccia l'uccello emettendo osceni gorgogli. Ah, la gaia<br />

Parigi. Dev'essere questo che si intende, quando si parla della bohème!<br />

Prendo la testa di Toots fra le mani e la guardo negli occhi. È tanto groggia per<br />

l'eccitazione che non mi riconosce neanche. Sa solo che sta succhiando un cazzo.<br />

Le vene della gola e delle tempie sono gonfie, da scoppiare. Le tasto le tette. Sento<br />

che il cuore le batte come un tamburo.<br />

Ah, che puttane che sono queste donne perbene! Lei non ha neanche il pudore<br />

di chiudere gli occhi, quando le sburro in bocca. E come ingoia! con quanta<br />

svergognata avidità! Frattanto se ne viene pure lei, insieme a Peter... E Henry<br />

segue a ruota... Cristo, il mondo intero sta avendo un orgasmo!<br />

Tania mi scrive da quel fondo di campagna dove la madre l'ha mandata in<br />

esilio assieme al fratellino. Se c'è un cazzo, nel raggio di dieci miglia, troverà certo<br />

la strada, prima o poi, per arrivare fino a lei. Frattanto però deve accontentarsi di<br />

un cagnetto.<br />

... ma è ancora cucciolotto, e non sa cosa vuol dire. Quando mi metto a<br />

gambe larghe e gli accosto la mia bella cosina al muso, lui si limita a dimenare<br />

la coda. Poi si rovescia sul dorso, a zampe per aria. L'accarezzo pian piano, e il<br />

suo cazzo rosso vivo, acuminato, guizza fuori. Glielo prendo fra le labbra, glielo<br />

ciuccio. Questo gli piace già. Sono cattiva, a raccontarti queste porcheriole?<br />

Ebbene sì, la tua Tania fa pompini a un cagnolino, che ha un cazzetto non più<br />

grosso del tuo mignolo. Ma sentissi come guaiola di gioia!<br />

Certe volte, quando vedo che gli scappa la pipì, invece di mandarlo fuori, mi<br />

sdraio nuda e me lo metto sulla pancia, finché lui non ne può più e mi piscia<br />

addosso, inondandomi di quel liquido acre, calduccio, bestiale. Gli ho<br />

insegnato, ultimamente, anche a leccarmi la passeretta. La prima volta mi<br />

sono spalmata del latte fra le cosce, ma la seconda non è stato già più<br />

necessario... e adesso il baccalà gli piace più del latte, al mio cucciolo di lupo.<br />

Non vedo Torà che diventi grande, un lupone irsuto, con un lungo, lungo<br />

cazzo...<br />

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