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OPUS PISTORUM

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strillo in un grido di danza... Le sue labbra si agitano selvaggiamente...<br />

"Ah!" il grido proviene da molte gole allorché la danza cambia. Ella sta<br />

scopando adesso, scopando una immagine che ha in mente... Sta scopando tutti<br />

noi... Getta il culo avanti e indietro... Ti par quasi di vedere le dita percorrerle il<br />

ventre, le braccia, le anche ancheggianti...<br />

Nessuno, in sala, si muove ora... Rosita mette le mani sui fianchi, girandosi<br />

lentamente, finché non ha fronteggiato ogni tavolino, offrendo la fica a ogni<br />

uomo... Occhi affamati schizzano da facce infiammate da ogni parte... Lei è<br />

accerchiata dalla lussuria... cinta d'assedio... dovunque si volti c'è un paio di<br />

occhi pronti a pigliarla... Arretra compiendo cerchi via via più ristretti finché viene<br />

a trovarsi al centro della pista, girando lentamente su se stessa in punta di piedi.<br />

Ogni uomo che adesso la guarda... essi la vedono dinanzi a loro, che supplica<br />

pietà. Rosita cade lentamente in ginocchio. China la testa e congiunge le mani<br />

come se stesse pregando, con pio fervore, ma invece imita l'atto della fellazio. Poi<br />

si rovescia indietro inarcando la schiena e, seduta sui talloni, espone il nicchio in<br />

tutto il suo splendore. Gli uomini-lupi si mettono a ululare.<br />

Come ride di loro, la cagna! Un riso di scherno la scuote, come un convulso. I<br />

lupi ringhiano. La risata della cagna si fa isterica.<br />

"Lurida bestia!" grida un vecchio, e le sputa sulla pancia. Quello scaracchio<br />

tabaccoso sembra uno schizzo di sperma. Un marinaio le rovescia addosso un<br />

boccale di birra, inondandola. A me si raggricciano le palle. Ma non si rende<br />

conto, 'sta puttana, di cosa sta facendo? Qualcuno, ubriaco, potrebbe ammaz-<br />

zarla di botte. E difatti un tipaccio si alza, rovesciando la sedia, e avanza<br />

barcollando su di lei, con un pugno alzato, quasi brandisse la spada dell'Angelo<br />

vendicatore.<br />

La troia si rialza in piedi. L'omaccio avanza ancora come un orso. Lei gli getta<br />

sul muso lo scialle, poi scappa.<br />

Io non perdo la testa. Mi precipito giù per le scale, per arrivare per primo dalla<br />

megera del guardaroba. Quella capisce sùbito e, intascando i quattrini, mi fa: "La<br />

numero tre, in fondo al corridoio sul retro. È una brava signorina, quella là. Ve-<br />

drà che resterà contento."<br />

Trovo Rosita seduta sul letto, che fuma un sigaro. Ansima ancora. "Lo sapevo<br />

che saresti stato tu," mi dice, e poi soggiunge: "Ci speravo."<br />

Magari dirà così a tutti i clienti. Ma che importa? Allungo una mano verso la<br />

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