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OPUS PISTORUM

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Ma ciò non interferisce con il suo piacere.<br />

"Vieni pure a bussare alla mia porta di nuovo, qualche volta, eh?" dico alla<br />

ragazza, in tono implorante. "Vieni domani e bussa tre volte. Ci sarò, io, Johnny<br />

tutto-fare!" Le ficco il cazzo più a fondo e la sento divenire moscia sotto di me.<br />

"Che cos'hai... un orologio che ha bisogno di corda? Una fica che ha bisogno di<br />

essere fottuta? Chiama me, bussa tre volte, e io ti aggiusto tutto..."<br />

Le sculaccio il culo nudo... Dio, è una pacchia poterlo fare!... Le agguanto le<br />

tette e le lecco. Anche se tocca tenerla ferma mentre lo faccio, POSSO FOTTERE<br />

QUANTO MI PARE! Le dilato il conillon, lascio che il mio cazzo le entri nell'utero...<br />

La stanza ha il mal-di-mare. La sua fica ha l'odore del mare, e il mondo<br />

beccheggia come una barca. Perdo il lume degli occhi... spruzzo sperma come<br />

spray...<br />

Arthur non sta in sé. Mi scansa via, e si incastra a sua volta fra le cosce della<br />

scozza, ormai troppo affralita per opporre resistenza. Neanche ci prova a chiudere<br />

le gambe. Lui entra e dà guizzi. Lei invece sta inerte, sembra morta. Non cerca<br />

neanche più di nascondere il viso sotto le coperte.<br />

Sid, insaziato, le mette l'uccello in mano. Le dita della vergine di Scozia si<br />

serrano automaticamente. Io seguo l'esempio di Sid, e le rifilo il pirla nell'altra<br />

mano.<br />

rotto.<br />

"Basta... basta... adesso basta..." ripete lei, con un filo di voce, come un disco<br />

Arthur, mosso forse a pietà, si arresta. "Senti, bimba... Dico a te! Ti fa male,<br />

oppure no?"<br />

Sotto quel feroce sguardo, la scozzese è incapace di mentire. "No," dice, in un<br />

bisbiglio, "non mi fa male. Ma non ne posso più... Non darò più noia né a voi, né<br />

a nessuno. Ma ora basta."<br />

"Basta un corno!" E Arthur le rificca il cazzo in fica, e riprende a sciabolare. Di<br />

lì a poco, c'è una terza inondazione. Lo sperma ormai straripa sul lenzuolo.<br />

"Se domani ti tira, e non ci hai un uccello a portata di fica, annusa qua e<br />

soddisfati da sola," dice Arthur, il faceto, indicando la chioga di sburra.<br />

Sid intinge due dita nella fregna, gliele sfrega sulla labbra. "Assaggia qua,<br />

puttana, questo è sperma. Se ti piace, che ne diresti di farci un bocchino per<br />

uno."<br />

"Ah, no," dice Arthur. "No, non mi fiderei di metterglielo in bocca, mica voglio<br />

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