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ciuccia ugualmente. "<br />
"Si fa dunque pagare!" esclamo, esterrefatto. "Alla sua età. Cristo, quand'ero<br />
bambino io..."<br />
"Si fa pagare, sì. Ma ciò non rende meno bella la scopata."<br />
La pargoletta smette di giocare con il bischero e torna ad occuparsi della sua<br />
passerina.<br />
"La vedi? Ne va pazza, di quella sua fighetta. I soldi sono solo di contorno. La<br />
pietanza è il piacere che ci prova. Il piatto forte è la sua patonzina. Cristo, Alf!<br />
quando glielo metti in corpo, quando lei comincia a muoversi sotto di te, a<br />
strofinarti il pancino addosso... t'assicuro, è la fine del mondo."<br />
"Basta chiacchiere, è ora di chiavare," dice la pargoletta, imbronciata.<br />
"La senti, Alf? Ora guardala, quando lo piglia su. Diresti che la schianta,<br />
invece no. È capace, dentro. Non lo prende nella fica, ci si avvolge tutta intorno.<br />
Sta' a guardare."<br />
Si mette in posizione. Lei non guida l'uccello con le mani. Gli agguanta il pelo<br />
pubico, un ciuffo per mano, e gli va incontro con la passeretta, inarcandosi sulla<br />
schiena — a becco aperto, per così dire. Il grosso uccello incomincia a imboccare<br />
la piccola passera affamata. Entra dentro con tutta la cappella, e si spinge ancora<br />
oltre, lentamente.<br />
"La prima volta, Alf, mi son messo paura. La spacco, dicevo, l'ammazzo... Ma è<br />
così che le piace, a quanto pare. Lo vedi? Cristo, ero solito tenere uno specchio<br />
dietro il suo culo, giusto per guardarlo. Riesci a vedere l'intero meccanismo con<br />
questa piccola fica, neppure un pelo che nasconda i fatti della vita. E dovresti<br />
vedere..."<br />
Qualunque cosa sia che io dovrei vedere, Ernest se ne dimentica. La ragazzina<br />
ha cominciato a dimenarsi. A ogni guizzo di culo l'uccello progredisce nella fica,<br />
inesorabilmente. Ernest dal canto suo non fu frodato, quando distribuirono gli<br />
uccelli. Ce l'ha bello grosso. Non finisce più di entrare nella tana. Ora la sdruce —<br />
pensi — ora la squarcia.<br />
La sua fichetta si dilata e si dilata, finché è più di due volte il formato che<br />
dovrebbe essere in grado di raggiungere. Ma non un gemito, da quel topolino...<br />
essa scuote la fica e stringe le gambe intorno a Ernest come una veterana.<br />
Quando smette di entrar dentro di lei è perché non ce n'è più... tutto ciò che ha<br />
Lisciato fuori di sé... eccetto Ernest... è un ciuffo di peli e un paio di palle.<br />
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