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OPUS PISTORUM

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per mostrarmi dove Tania l'ha morsicata. Sulla pelle bianchissima della coscia<br />

spicca la netta impronta dei denti di quella crudele fanciulla: a due dita dalla<br />

materna fica. Io ne approfitto per tastarle un po' quelle belle coscione butirrose.<br />

Non se l'aspettava, dite? O forse lo sa sempre a cosa mira, questo puttanone?<br />

Sia come sia, il suo racconto ci ha arrapato entrambi. E Gian Giovedì ha già<br />

alzato la cresta. Le tiro giù le mutande.<br />

Che culo, ragazzi! Potrebbe farci il nido una covata di sorcetti bianchi, nella<br />

forra boscosa fra le sue enormi natiche, e ci vivrebbero felici e contenti, senza a<br />

lei darle noia. Le cincischio i peluzzi e lei comincia a smaniare. Mi infila le dita<br />

nella pattuella, e John Thursday balza fuori.<br />

Mentre stiamo lì a stuzzicarci a vicenda, Alexandra mi racconta ancora di quei<br />

due suoi benedetti figlioli, Tania e Peter. Via via che si eccita, parla più<br />

liberamente. A quanto pare, Peter è convinto, adesso, che fellare un cazzo rende il<br />

suo più potente. La cosa minaccia di diventare un vizietto. Meno male che io son<br />

venuto via da quella gabbia di matti. Ma fa piacere aver notizia di quello che<br />

succede là.<br />

"Lo sai," mi domanda, "perché mia figlia Tania ha tanto potere su di me? È<br />

perché a me piace enormemente il leccaggio della fica. E Tania in questo è<br />

insuperabile. Non fosse per questo, forse riuscirei a liberarmi di lei." Mentre mi<br />

dice questo, mi strofina la patacca sulla mano. È un invito, vuole da me lo stesso<br />

trattamento.<br />

Ma io, invece, le inzeppo Puccellaccio fra le cosce e le strofino l'abricot-fendu<br />

con la cappella. Lei m'accavalla una gamba sulla schiena e la fessura si divarica.<br />

Mi prende poi il bischero in mano, se lo piazza sulla soglia e riesce a infilarsene<br />

dentro un tantino. È talmente arrapata che non vuol perder tempo a spogliarsi.<br />

No, le dico, non ti scopo vestita e tutto.<br />

Raggiungiamo un compromesso. Sul mio conto, Tania le ha raccontato un<br />

mucchio di cose. Oh, sì, tutto! E sa anche che Peter, il suo caro prezioso<br />

figlioletto, mi ha fatto un pompino, una volta. "Devi farmi di tutto..." adesso<br />

implora, "di tutto... come s'io fossi Tania. Fammi tutto quel ch'hai fatto a mia<br />

figlia."<br />

Si spoglia. Mi spoglio. Nudi bruchi, la faccio inginocchiare davanti a me. Le do<br />

il cazzo da leccare, da baciare, e poi lei lo piglia in bocca. Cozzo col glande contro<br />

l'epiglottide. Lei slurpa, sbava, gorgoglia, s'ingozza, singhiozza, e va. in delirio<br />

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