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Ma così non va bene, a quanto pare. Lui deve andare a casa a prendere la<br />
macchina fotografica, e non può né portar Susan con sé, né lasciarla sola. Ha<br />
paura che le passi la sbronza, se non c'è qualcuno che continua a farla bere.<br />
"Non hai detto ch'è d'accordo, quanto al party?" gli domando.<br />
"Beh, no, non ha detto così, esattamente, Alf, ma ci starà, senz'altro. Quando<br />
l'avremo portata a casa sua e avremo sistemato tutto per bene. Che c'è... che ti<br />
piglia? Non ti va di chiavarla?"<br />
"Sì... sì... Mi va eccome di scoparla, Ernest, senz'altro, ma ho delle perplessità<br />
riguardo a quella foto. Corri il rischio di mandare a monte tutto, se arrivi con un<br />
taxi carico di riflettori e cavi elettrici e compagnia bella."<br />
"Non andrà a monte nulla... anzi lei troverà magnifica la cosa, non appena<br />
sarà entrata nello stato d'animo giusto. Non è stata sua, l'idea, in primo luogo?"<br />
Alla fine, naturalmente, esco di casa per andare a raggiungerli. Se non ci<br />
andassi, Ernest si offenderebbe. Eppoi la cosa può riuscire spassosa, dopotutto...<br />
ci sarà da bere gratis, se non altro.<br />
Va scendendo la sera, quando m'avvio a piedi, e le mignotte stanno uscendo<br />
dalle loro tane, per recarsi al lavoro, appostandosi agli angoli delle strade. Chi<br />
diamine prende su una puttana, a quest'ora del giorno, mi domando? I turisti,<br />
probabilmente. Chiunque altro sa che, se tiri su una troia alle sette, devi<br />
sfamarla, portarla a cena...<br />
Una di loro mi si affianca e comincia a recitare la sua litania: "È così bello,<br />
monsieur! E costa così poco! Non le piacerebbe sapere come fanno all'Avana? Sì,<br />
io ero all'Avana, monsieur. Non lo faccio di mestiere, glielo giuro. Ma i tempi sono<br />
duri. Mi offra almeno un piccolo pernod..."<br />
Me la tolgo di torno e proseguo, sulla scia di una figa bionda. Ha una tela<br />
sottobraccio, sarà certo una studentessa d'arte, però cammina come una<br />
ballerina di fila. Fatti sì e no cinquanta passi appresso a lei mi viene il cazzo duro,<br />
solo a guardarla smenare le chiappe. Fischietto, per vedere se si volta. Non si<br />
volta.<br />
Quante volte — mi chiedo — quante volte ho seguito una figa per strada, come<br />
un cane che annusa una cagna. Senza una probabilità su mille che quella ti dia<br />
retta. Il culo che cammina avanti a me oscilla come un pendolo, segnando i<br />
secondi della mia disperazione. Ecco un'altra figa che non chiaverò mai! Milioni di<br />
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