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Billie potrebbe seguitare a parlare di Jean fino a notte, e scordarsi di scopare.<br />
Io però ci ho il pepe al cazzo. Glielo struscio fra le cosce. Lei le allarga. Io la<br />
monto. "Sei pronta? Vuoi che ti chiavo ora?"<br />
"Sì, sì, mettilo dentro, ma pian piano, un tocco alla volta. Lo sai che non ci<br />
sono abituata."<br />
Mai scopato una figa tanto poco interessata a quel che accade. Anzi, lei si<br />
annoia. E dopo che son dentro di lei da un paio di minuti, è stufa marcia. A un<br />
certo punto agguanta la borsetta, l'apre, ne estrae un carboncino e si mette a<br />
disegnare sul muro. Disegna, mentre io la fotto! È un insulto, un oltraggio, ma lei<br />
ne è praticamente inconsapevole. Per lei il cazzo è acqua fresca. Mugola fra sé e<br />
sé un motivetto, mentre dipinge e si lascia chiavare.<br />
Eppoi il disegno viene all'incontrano e se uno volesse guardarlo dovrebbe<br />
capovolgersi.<br />
"Non hai ancora finito?" mi fa. E mi sbadiglia sul muso, la troia!<br />
Ora t'aggiusto io, schifosa figa invertita, dico fra me e me. Tiro fuori l'uccello<br />
dalla figa, poi la prendo e la ribalto sulla pancia. Lei è tanto sbigottita che lì per lì<br />
non reagisce. Poi l'inferno si scatena.<br />
"Ah, no!" grida, furente, "no, tu a me non mi inculi! È una perversione eppoi...<br />
mi faresti male. Fallo a Jean, se Jean ci sta. Forse le piace. Ma a me no! "<br />
Fa per saltar giù dal letto. Se Billie fosse una figa qualsiasi, forse non ce la<br />
potrei con essa. Invece lei si batte come un uomo, senza mordere o graffiare, e<br />
neanche cerca di assestarmi una ginocchiata sui coglioni. È quindi soltanto<br />
questione di peso e di forza, da uomo a uomo, eppoi io ho il vantaggio di averla<br />
già stesa bocconi. Quando punto l'uccello contro l'orifizio del suo culo ribelle, i<br />
suoi stessi divincoli e dimenamenti mi sono d'aiuto. Gian Giovedì si apposta sulla<br />
soglia.<br />
Billie passa alle minacce. "Se non la smetti, non ti farò più chiavare Jean.<br />
Eppoi dirò in giro che hai lo scolo, così non troverai più da scopare..."<br />
"E io dirò che me l'hai attaccato tu."<br />
"Chiamo il portiere!"<br />
"È amico mio. Magari m'aiuta a tenerti ferma!" Lei si divincola.<br />
"Non mi sfuggi, annusafìghe. È inutile che ti dibatti. Ora te lo ficco tutto su.<br />
Oh, lo sento che non ci sei abituata, cocca. È stretta la strada. Ma te la slargo io,<br />
sta' tranquilla, e poi te la lubrifico di sburra."<br />
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