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Magari avrà un nome francese, tipo Jeanne o Denise, ma in taxi — mentre<br />
andiamo da me — mi gorgheggia qualcosa che sembran tre note d'un flauto. E<br />
traduce: Fior di Loto. Sicché la chiamo Loto. È una frode magnifica.<br />
Anch'io provvedo a un po' di messinscena, da parte mia. Scendo a comprare<br />
del vino, e lo servo nei bicchieri che m'ha regalato Alexandra. Poi stendo l'arazzo<br />
per terra, a mo' di pedana per Fior di Loto.<br />
Deve aver fatto spogliarelli in teatro, la troia. Con arte si toglie gli indumenti, a<br />
uno a uno, lasciando su calze e scarpe. Ha un cordoncino di seta rossa intorno<br />
alla vita e da esso pende, sul bosco d'amore, un pezzo di giada. Spicca bene, quel<br />
verde, sul nero.<br />
Si tratta di bigiù senza valore, è naturale, ma è quello che c'è sotto, a<br />
interessarmi. Loto non se ne adonta, se non bado al brillocco, e sorride quando le<br />
tasto le cosce. Ha un odore che mi ricorda certe sigarette che fumava la Tania. Le<br />
infilo un dito dentro la purchiacca. Lei mormora qualcosa di delizioso in cinese.<br />
Qualche zozzura molto musicale.<br />
Ormai ho dimenticato i severi ammonimenti di Ernest, a 'sto punto. Tanto mi<br />
tira il pesce, che la fonerei lo stesso, se pure ci avesse lo scolo. Ma è così rosea e<br />
fresca e puzzantina, che scommetto ch'è libera dal male. Le dilato la fighetta e<br />
gliel'annuso. Lei si scosta. Spezza il cordone e mi fa dono del monile che le<br />
adorna la mona.<br />
La fotto lì per terra, sdraiati sull'arazzo. Non le faccio neanche togliere le<br />
calze, né le scarpe. Chi se ne frega, del drago, anche se gli cava gli occhi con i<br />
tacchi! E se anche si sporca di sburra, tanto meglio. La chiavo selvaggiamente,<br />
come fuori di me. Una mignotta francese protesterebbe per tanta irruenza, i<br />
morsi, le strizze, i pizzicottoni... Loto invece sorride e ci sta.<br />
Mi dà gusto strapazzarle le tette? D'accordo, me le mette in mano. Mi dà i<br />
capezzoli da mordere. Tiro fuori l'uccello e glielo faccio accarezzare. Lei lo stringe<br />
forte fra le dita affusolate, seguitando a cinguettare in cinese. Ah, lo conosce<br />
bene, il suo mestiere. E lo condisce con spezie orientali. I suoi clienti resteranno<br />
soddisfatti.<br />
Ha le gambe lisce lisce, senza peli. Solo intorno alla mona le crescono. Anche<br />
intorno al bucetto del culo è pelata. Glielo assaggio col dito. Lei freme. Intorno<br />
alla patacca comincia a essere umida. Il suo abricot-fendu è quasi piccolo<br />
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