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OPUS PISTORUM

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dentro la testa, poi il resto di lui si infila dentro come una lumaca nel suo guscio.<br />

Non credo ch'egli sappia esattamente dove va, ma ha una fretta dannata<br />

d'andarci.<br />

Chiavare Tania adesso è quasi come scopare una scolaretta delle elementari,<br />

tranne che la scolaretta non sembrerebbe altrettanto nuda. Il mio ventre si sfrega<br />

contro il suo. Fra le sue gambe non ci sono altro che lubricità e una puzzetta e un<br />

calore di fornace ardente. È più nuda di una gallina spennata. Però mi prende il<br />

cazzo come sempre l'ha preso: da donna fatta, fino all'elsa.<br />

Provatevi a sondare il fondo di una troia cui piace davvero scopare! Il fondo<br />

non c'è, la voragine è infinita. Potresti avere, non un uccello, ma una carovana di<br />

cazzi e, lo stesso, non arriveresti mai alla mèta agognata, ti perderesti sempre per<br />

strada... Non finisci mai di precipitare, nell'abisso della fica, una volta che ti ci sei<br />

gettato a capofitto.<br />

E lei, la donna, frattanto ti guarda e ti sorride dolcemente, con sommessa<br />

ironia: l'hai delusa, non l'hai satollata, ma è troppo educata per dirtelo. È sempre<br />

lei che vince. Sempre lei che ti frega!<br />

Il mio cazzo è ora dentro di lei, la fruga, la rimesta, cerca disperatamente il suo<br />

paradiso perduto. Tania mi cinge con le gambe e con le braccia. Formiamo la<br />

bestia dai due dorsi. Ci smeniamo furibondi. Lei mi infila la lingua in bocca.<br />

Lo so che è solo fantasia, ma sento, nella sua lingua, il sapore della fica. Mi<br />

guizza contro il palato... È un sapore dolce, un gusto di frutta, mica un puzzo di<br />

pesce... Un giorno si scoprirà che lo sciroppo ficale contiene tutte le vitamine<br />

necessarie ad impedire la caduta dei capelli.<br />

Non posso scopare Tania soltanto col cazzo. Quella nudità e troppo<br />

stupefacente. Devo sentirla al tatto delle dita. E, abbracciandola intorno alle reni,<br />

insinuo le mani, da dietro, fra le cosce, e le accarezzo la figa, pur mentre la fotto a<br />

colpi d'ariete. Le titillo il buchetto del culo, strizzo, pizzico, strapazzo... alla line,<br />

senza estrarne il cazzo, infilo anche le dita nel suo dolce conillon. Tania trova ciò<br />

magnifico... si dimena sempre più... sembra un paniere di bisce. Ci rotoliamo, ma<br />

lei non scioglie mai il doppio laccio delle braccia e delle gambe. Ho il cazzo in lei, e<br />

lei non vuole assolutamente lasciarlo uscire, neanche un attimo.<br />

Tania non vuole ch'io trascuri quelle sue ancor acerbe tettine. Non ce l'ha da<br />

molto, ed è orgogliosa di esse come un piccione che fa la ruota. Devo giocarci,<br />

ciucciarle, leccarle, mordicchiarle, masticarle... allora capirà che le apprezzo<br />

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