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Parte seconda<br />
DOUCE FRANCE<br />
Dunque è vero. Tania è calva tra le cosce, calva come un uovo. Di quel<br />
rigoglioso boschetto non restano che alcune stoppie, che si sentono appena a<br />
carezzarla contropelo. E non solo la fica, si è rasa... ma anche il culo... o se lo è<br />
fatto radere... non che fosse molto peloso però...<br />
"È stato Peter, a radermi," mi dice, "con l'aiuto di Snuggles. Non è buffo? "<br />
Dischiude le cosce, si tira su la gonna e si cala le mutande per farmi vedere. È<br />
liscia come la sua faccia. Anzi, più liscia, poiché in faccia ha un po' di peluria,<br />
che si nota quando la luce la colpisce in un certo modo.<br />
"Aveva un aspetto così strano, mentre me la radevano," dice Tania, e dà una<br />
risatella. "Come un cavallo che schiuma dalla bocca. Peter disse che gli sarebbe<br />
piaciuto se io producessi dei succhi ficali così."<br />
Me l'immagino, la scena... Snuggles che regge il bacile di acqua calda, che usa<br />
il pennello, Peter che tiene dischiuse le natiche di sua sorella mentre le passa il<br />
rasoio lungo il solco... Sì, deve essere stato un magnifico piccolo party.<br />
Tania non trova requie. Seduta sulle mie ginocchia, dimena il culo, mi conduce<br />
la mano fra le sue cosce. Ha una smania nella fica. Mi propone di fare dei<br />
giochini: "Vediamo se Jean Jeudi riconosce ancora la mia bonne-bouche."<br />
La riconoscerà, sta' tranquilla. Quella cosa è per lui come la faccia della<br />
Medusa: uno sguardo, e lui si fa di pietra. Ho un macigno, già, sotto i calzoni...<br />
ma Tania sa come ammosciarlo... lei lo trasforma in lava in quella sua fornace, e<br />
lo erutta fuori.<br />
Tania è bagnata fra le cosce. Non ha peli per assorbirlo, adesso, tutto quel<br />
succo, dice... forse dovrà prenderne in prestito da me... e mi mette una mano<br />
dentro i calzoni, agguantandone una manciata. La puttana non chiede più<br />
neanche il permesso, piglia quello che può, e quello che non può prendere da sé,<br />
lo richiede.<br />
"Johnny," dice, "sarebbe buffo senza barba e baffi." Mi slaccia la pattuella, lo<br />
tira fuori e lo guarda. "Sì," dice, "ha bisogno del pelo per conservare la sua<br />
dignità. Se fosse pelato, probabilmente si vergognerebbe e non alzerebbe mai la<br />
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