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Anna è depressa. Il vecchio che la mantiene è sempre più una rotta di coglioni<br />
— mi dice — e lei non sa come regolarsi. Lui le sgancia un sacco di soldi, ma è<br />
pur sempre una rotta di coglioni.<br />
Oltre tutto, mi fa, mentre stiamo a pranzo insieme in trattoria, vuol conoscere<br />
le sue amiche. E appena le ha conosciute vuol portarsele a letto. Il che andrebbe<br />
anche bene, senonché quelle vogliono grana. E ciò irrita lei, da una parte. E lui<br />
dall'altra: ci terrebbe ad aver un po' di fica gratis, ogni tanto.<br />
Eppoi, come se non bastasse — seguita Anna — il vegliardo pretende da lei che<br />
gli racconti tutto della sua vita sessuale, dei suoi amori, delle sue scopate. "È<br />
roba da mille e una notte, Alf, credimi. Nel senso che mi sembra di esser<br />
Scerazad, e divento matta, a inventare avventure erotiche da raccontargli. Sere fa,<br />
voi ragazzi mi avete offerto, per così dire, materia di canto... e... oh, quanto gli è<br />
piaciuta la romanza! Dopodiché si è ringalluzzito e mi ha scopata con novello<br />
ardore... come se non ne avessi abbastanza di voi quattro. Certi uomini si<br />
arrapano soltanto con parole! "<br />
Eppoi, quando il vecchio ha gente in casa — uomini d'affari perlopiù — gli<br />
piace sfoggiare lei, far vedere che magnifica fica ha per le mani. Non solo,<br />
pretende che lei gli si strusci addosso, davanti agli ospiti, che si mostri arrapata<br />
di lui, che gli tasti i coglioni, che si lasci tastare la fica, il culo e le tette in loro<br />
presenza. Dopo un po' lei deve uscire con una scusa e chiamarlo, desiderosa,<br />
dalla stanza accanto. Lui allora la raggiunge. La smaneggia, e poi tornano insieme<br />
in salotto, dagli ospiti, e il vecchio fa le viste di allacciarsi la pattuella, mentre lei<br />
è tenuta a comportarsi come una giovenca che ha appena ricevuto il toro in<br />
primavera.<br />
"Eppoi, adesso gli è venuta un'altra idea. Vuole che mi porti in casa un bel<br />
garzone nerboruto e mi faccia sgangherare da lui sotto i suoi occhi di voyeur. Io<br />
mi rifiuto, assolutamente. Magari, poi dopo, è muso di fare l'offeso, il geloso... e<br />
magari gli spara una revolverata, al mio montone! In tribunale — dato che siamo<br />
in Francia — se la caverebbe con una mite pena, invocando il delitto d'onore."<br />
Io trovo la cosa incredibile, ma Anna mi assicura che, se conoscessi il tipo, non<br />
stenterei a crederlo da tanto. A questo punto le mostro le foto che ho sottratto a<br />
Ernest e che ritraggono lei in pose audaci. Anna si piscia sotto. "Ah, dovevo<br />
aspettarmelo! Che razza d'amici! M'avevano detto che mi fotografavano solo per<br />
sfizio... Se li incontro gli stacco le palle!"<br />
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