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fatto che c'era lei nel mucchio. E Anna è una puttana come tante, mi dice. "Pensi<br />
forse che Anna possa farti del bene... a te o a chiunque altro? Anna non farà mai<br />
del bene a nessuno... Tutte, meno Anna."<br />
Quando me ne vado, ho in tasca le foto di Anna. E buona parte di quel litro di<br />
whisky di Ernest nello stomaco. Ernest ha stappato un'altra bottiglietta, da una<br />
pinta, e seguita a parlare... di nuovo invoca le sue danzatrici. Io vado in<br />
redazione, e, siccome non c'è niente da fare per me, scrivo un paio di lettere al<br />
fine di farmi passare per uno che sta lavorando, per una mezz'ora o giù di lì. Poi<br />
esco di nuovo, in cerca di ventura.<br />
Proprio mentre esco in strada mi imbatto in Arthur. Mi stava cercando, dice,<br />
ed è tanto eccitato che riesce a stento a parlare. Prima di potermi dire di cosa si<br />
tratta, deve bere un cicchetto, e non può neanche aspettare che attraversiamo la<br />
strada per andare in un locale dove mi fanno credito... no, entriamo nel bar che<br />
sta accanto all'ufficio, dove io non godo più credito da almeno un mese.<br />
Viene fuori che la nostra piccola amica Charlotte è stata a trovare Arthur. Lui<br />
non era in casa, ma lei gli ha lasciato un biglietto... un invito per entrambi noi di<br />
andarla a trovare. Arthur si sta cacando sotto, e insiste a leggere il biglietto ad<br />
alta voce, affinché io non ne perda neanche una sillaba.<br />
"Figurati, quella piccola fica che viene a casa mia," balbetta. "Gesù, non riesco<br />
a immaginare cosa avranno pensato quando squillò il campanello e c'era là lei,<br />
davanti alla porta... Penseranno che io sono matto, a casa mia... Ecco, leggi<br />
questo pezzo di nuovo... che cosa significa, se non un invito ad andarla a trovare<br />
e chiavarla? Gesù, non te l'avevo forse detto che era troia? Te l'avevo detto o no?"<br />
Ingolla il suo pernod e ne ordina un altro. "Senti, Alf, come stai a fegato oggi? Hai<br />
del fegato? Mio dio, io non ce l'ho il coraggio di andar là ed affrontarla da solo...<br />
ma se venissi anche tu sarei a posto..." Mi guarda ansiosamente, per vedere come<br />
prendo la cosa. "Ascolta, Alf... stammi bene a sentire... Puoi provarla prima tu.<br />
Andiamo là insieme e tu la chiavi per primo e poi monto su io... Cristo, non ero<br />
mica obbligato a dirti niente, di tutto questo, sai... Sarei potuto andar là e<br />
scoparmela da solo. Ma non sono il tipo, io, Alf... non è da me. Solo, hai mai<br />
sentito una cosa del genere in vita tua? Chi ha mai sentito dire che una nana era<br />
una troia? Diamine, non avevo mai neppure pensato, prima d'ora, alla vita<br />
sessuale dei nani..."<br />
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