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un gomito e si avvolge nel lenzuolo come in una toga, ma prima che la discus-<br />
sione possa cominciare, Ernest ha già dimenticato su che cosa doveva vertere.<br />
"Che ne pensi di una fica come quella?" mi domanda. "Non credi che poteva aver<br />
almeno la decenza di farsi i cazzi suoi per conto suo, senza metter il marito in im-<br />
barazzo in quel modo? Macché! Eccola là che geme e che squittisce e che strilla e<br />
che stride come una maiala scannata, mentre il tizio la incroda sul tavolo da<br />
pranzo e la pistona fino a farle uscire il cazzo dalle orecchie! E io? che potevo fare<br />
io, in una incresciosa situazione come quella? Tutto quel che potevo fare era<br />
aspettare, e vedere che cosa succedeva. Se il marito si fosse calato i calzoni,<br />
anche lui, allora tutto era a posto e, forse, più tardi, avremmo potuto cenare,<br />
dopo averla scopata. Ascolta! T'è mai capitato un tizio che ti mostra una nuova<br />
radio, o un'automobile nuova magari, e, sul più bello, questa non funziona? Cosa<br />
dice allora lui? Dice sempre 'è buffo, non l'aveva mai fatto, finora'. Ed è appunto<br />
quello che mi continuava a dire questo tizio, solo che alludeva a sua moglie,<br />
mentre si beveva whisky, invece di cenare..."<br />
Ernest è finalmente costretto a fare una pausa per riprendere fiato; poi<br />
comincia aria da capo e mi racconta tutto un'altra volta.<br />
"Poi, quando ci fummo ubriacati, trovammo una fica, ed era tutto sistemato<br />
per chiavarla... solo che a questo punto cosa credi, Alf, che succeda? Quel tizio<br />
decide che lui è in grado di scopare sua moglie molto meglio di quel francese che<br />
la stava chiavando, e mi dice che adesso torna a casa per farglielo vedere. E<br />
neppure mi invita ad andare con lui! Gesù, non credi che, dopo avermi invitato a<br />
cena e tutto, sarebbe stato perlomeno suo dovere portarmi appresso? Invece, lui<br />
si limita a inghiottire un paio di quelle pillole peptoniche che vendono nei bar e se<br />
ne va da solo... Questo ti dimostra come una fica può rovinare un galantuomo..."<br />
Da qualche parte, lungo la strada, Ernest si è procurato un mazzo di fotografie<br />
"per amatori". Stanno sopra il suo comò, e, mentre ascolto il suo racconto per la<br />
terza volta, incomincio a guardarle.<br />
Sono foto d'alta classe, belle fighe che sembrano fighe e non un branco di<br />
vecchie zie che cercano di fare le graziose. A un tratto caccio un urlo. Lì<br />
frammezzo, c'è Anna. Il mio grido richiama l'attenzione di Ernest. Lui non<br />
ricordava neanche di averle, quelle foto.<br />
Ebbene, il mondo è piccolo, dice Ernest, mettendosi a guardarle. E ne trova un<br />
altro paio di Anna... deve essere proprio per questo che lui le ha comprate: per il<br />
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