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OPUS PISTORUM

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sborra nella gola. Alexandra allora ingoia avidamente. Non le basta lo sperma,<br />

vorrebbe inghiottire anche il cazzo, e magari anche me per intero.<br />

Dopo avermi così smidollato, lei è ancora più calda e arrapata che prima. Si<br />

stende riversa sul letto, allarga le gambe, e comincia a farsi un ditalino, a un<br />

palmo dal mio naso. Ovviamente, si aspetta qualcosa da me. Sospira, infatti,<br />

eloquentemente. Dopo aver impiegato diversi minuti a mostrarmi come funziona<br />

quella parte della sua anatomia, sospira mestamente.<br />

"Certe volte mi pento," mi dice, "di aver mandato i miei figli in campagna. Se<br />

Peter fosse qui, lui mi saprebbe rendere felice. Anche Tania. La piccola morbida<br />

Tania, dalla bocca perversa e dalla lingua svelta. Loro saprebbero cosa farmi. Oh,<br />

sì, anche se ho fatto bene ad allontanarli da Parigi, vorrei tanto che fossero qui...<br />

adesso!"<br />

Anche Peter e Tania, dal canto loro, darebbero chissà che per essere di ritorno<br />

a Parigi — con o senza il privilegio di andar a letto con la loro mamma. Eppoi, che<br />

stronzata! Il confino non ha mai sortito alcun effetto morale sui ragazzi.<br />

Tutta quella manfrina di Alexandra passa inosservata e allora lei si decide a<br />

chiedermelo direttamente, di leccarle la fica. La mia risposta è no. Non mi va di<br />

metter bocca dove il canonico ha messo il cazzo, né mi va di emulare Peter in que-<br />

sto. Però, tanto per farla contenta, acconsento di leccarle le cosce. Hanno il<br />

sapore della sua fica, e siccome gran parte della felicità di Alexandra sta nella<br />

pregustazione, ad ogni modo, ella quasi si accontenta di questo. Si infila un dito<br />

nella fica, quasi si spacca in due cercando di allargare un po' più le gambe, e<br />

seguita a stuzzicarsi la passera mentre io la lecco tutta intorno intorno.<br />

Ma questo non può durare all'infinito. Alexandra si arrapa a dismisura. Il dito<br />

è un misero surrogato del cazzo. Si mette quindi a vezzeggiare Giannetto, a fargli<br />

moine e lusinghe, a tentarlo, a corromperlo con lascivi, salivosi bacetti... e ben<br />

presto riesce a fargli alzare la testa. E come si eccita quando lo vede mettersi di<br />

nuovo sull'attenti! Si sbatte di qua e di là, nel letto, finché questo comincia ad<br />

avere un tal aspetto, che diresti che una mezza dozzina di boy scouts abbiano<br />

campeggiato sotto le coltri per una settimana... Ella si arrampica sopra di me,<br />

sotto di me, attraverso le mie braccia e fra le mie gambe, lasciando tracce di<br />

succo ficaie e la puzza di passera da ogni parte. Finalmente, l'agguanto mentre<br />

passa per di là, la stendo supina e le salto sopra...<br />

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