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deficienti, quando una di loro — che passa per intelligente — ti fa una domanda<br />
del genere?<br />
Ignara di questi miei sensati ragionamenti, la scema prosegue: "Ebbene, è una<br />
signora sposata. Ha tre figli piccoli. Il marito è all'oscuro di tutto. Charenton va a<br />
trovarla apertamente a casa sua. Il marito crede che sia il suo padre confessore.<br />
E non sospetta di nulla, anzi è tutto felice di quelle pie visite, che durano ore, a<br />
porte chiuse."<br />
Inchina di nuovo la testa e mi lecca il ventre, mentre si strofina contro il mento<br />
la rossa cappella di Gian Giovedì. La sua lingua è come un serpentello che mi<br />
striscia e mi guizza sulla pancia per andare a infrattarsi nel boschetto del pube...<br />
In certo qual modo non riesco a impedirmi di desiderare di esser stato presente a<br />
una di quelle sere in cui Alexandra prese parte più attiva alle cerimonie del<br />
canonico Charenton... è un pezzo di fica così freddo, così dignitoso, quando la<br />
vedi fuori del letto.<br />
A volte c'è qualcosa nella fisionomia di Alexandra che mi ricorda gli antichi<br />
egizi. Dev'essere il modo in cui atteggia le labbra, facendo il broncetto, quand'è<br />
prossima al mio cazzo. O forse è l'angolatura dalla quale la osservo quando lei<br />
posa il capo sul mio ventre, poiché non ci penso, ammenoché non le capiti di<br />
lambire i baffi di John Thursday. Ma Alexandra dovrebbe portare un'infula d'oro<br />
intorno alle tempie, avere una vipera con la quale giocare, e una penna di pavone<br />
con cui far solletico al cazzo...<br />
Tiene in mano il mio uccello, mentre lecca la cappella piano piano. Non ha<br />
alcuna fretta. Chi ci corre dietro? Alexandra è una donna matura, mica una di<br />
quelle fighette irruenti che ti saltano addosso come pulci. Solo dopo aver scopato<br />
una come lei ti rendi conto di quanto poco sugo c'è in quelle chiavate che<br />
divampano e deflagrano subito. I fuochi d'artificio saran belli da vedere, ma per<br />
stare col culo al caldo d'inverno non c'è niente di meglio di un bel ceppo che arde<br />
lentamente nel caminetto.<br />
Quando si infila Giannetto in bocca nuovamente, mi rendo conto che ne uscirà<br />
moscio, da quelle fauci fameliche. Alexandra se ne rende conto ma non vuole tirar<br />
il collo al gallo prima di averlo preso anche in fica e magari nel culo. Cerca quindi<br />
di sputarlo. Ma Giannetto non si lascia sputare. Spinge contro l'epiglottide,<br />
mentre io la tengo ferma con una mano dietro la nuca, finché non se ne viene e le<br />
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