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The only truly alien planet is Earth. - UniCA Eprints - Università degli ...

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I sogni costitu<strong>is</strong>cono un repertorio potenzialmente piuttosto vasto al quale attingere, se si<br />

considera che durante il corso di una vita di durata media si sogna per un tempo totale<br />

corr<strong>is</strong>pondente a circa sei anni. Durante il sonno l’attività cerebrale non si interrompe, ma procede<br />

secondo modalità differenti r<strong>is</strong>petto a quelle in stato di veglia. Per definizione, nei sogni i limiti<br />

della vita quotidiana possono essere superati in vari modi. Si può volare come un uccello o trovarsi<br />

in luoghi irreali, incontrare persone defunte o vivere avventure fantastiche. L’arte surreal<strong>is</strong>ta utilizza<br />

largamente il potenziale onirico del cervello. A una prec<strong>is</strong>a domanda in un’interv<strong>is</strong>ta sulla genesi<br />

delle sue opere Ballard r<strong>is</strong>ponde così:<br />

That's a vast topic, and, to be honest, one I barely understand. Even in the case of a natural<strong>is</strong>tic<br />

writer, who in a sense takes h<strong>is</strong> subject matter directly from the world around him, it's difficult enough to<br />

understand how a particular fiction imposes itself. But in the case of an imaginative writer, especially one<br />

like myself with strong affinities to the surreal<strong>is</strong>ts, I'm barely aware of what <strong>is</strong> going on. Recurrent ideas<br />

assemble themselves, obsessions solidify themselves, one generates a set of working mythologies, like tales<br />

of gold invented to inspire a crew. I assume one <strong>is</strong> dealing with a process very close to that of dreams, a set<br />

of scenarios dev<strong>is</strong>ed to make sense of apparently irreconcilable ideas, just as the optical centers of the brain<br />

construct a wholly artificial three-dimensional universe through which we can move effectively, so the mind<br />

as a whole creates an imaginary world that sat<strong>is</strong>factorily explains everything, as long as it <strong>is</strong> constantly<br />

updated. So the stream of novels and stories continues... 254<br />

L’interpretazione dei sogni (1900) è il saggio di Freud che segna la nascita della<br />

psicanal<strong>is</strong>i, nel quale il pensatore austriaco analizza 43 dei suoi sogni. Nella prospettiva freudiana i<br />

sogni sono un mezzo per esprimere i desideri repressi attraverso una rappresentazione simbolica. In<br />

quella junghiana tali simboli sono concepiti come rivelatori di un’intenzionalità orientata verso il<br />

futuro più che verso il passato o il rimosso. Ma entrambi se ne occupano nell’ottica della guarigione<br />

del paziente 255 . È opportuno a questo punto riepilogare brevemente le differenze principali tra i due<br />

“processo primario del pensiero”, che governa la logica dell'arte, della religione, del sogno, del mito, situazioni al di<br />

fuori del tempo e della legge di causa-effetto: lì tutto è possibile, tutto è comprensibile, anche al di fuori di ogni<br />

riferimento natural<strong>is</strong>tico e real<strong>is</strong>tico (con particolare riferimento all'arte v<strong>is</strong>iva).» Vilma Torselli, “Meccan<strong>is</strong>mi<br />

emozionali e intelligenza emotiva”, in Artonweb – Punti di v<strong>is</strong>ta sull’arte<br />

(http://www.artonweb.it/nonsoloarte/arteocchiocervello/articolo7.htm) - [Ultima v<strong>is</strong>ita 12/02/2011].<br />

254 Thomas Frick, “<strong>The</strong> art of fiction LXXXXV – J. G. Ballard”, <strong>The</strong> Par<strong>is</strong> Review n. 94, Winter, 1984.<br />

255 «Io sono del parere che anche per il mondo dei sogni ci sia stata una grande osmosi tra Freud e Jung. Penso che se<br />

dovessi sentire l'interpretazione di un sogno di un bravo anal<strong>is</strong>ta con decenni di esperienza, non riuscirei a capire se è di<br />

scuola junghiana o freudiana. L'evidenza stessa delle cose permette, attraverso l'esperienza, di dire e di utilizzare dei<br />

comportamenti che sono necessariamente analoghi. Sia gli anal<strong>is</strong>ti junghiani che quelli freudiani fanno uso delle ‘libere<br />

associazioni’ del paziente, ma lo specifico junghiano è quello di capire che le immagini del sogno sono rivelatrici di<br />

qualche cosa, non nascondono nulla. […] Il sogno è sempre interessante perché è lo strumento attraverso il quale il<br />

paziente dialoga con se stesso. È ovvio che l'anal<strong>is</strong>ta, che per molti anni ha sentito raccontare dei sogni, con opportune<br />

domande e con una d<strong>is</strong>cussione di carattere dialettico fra lui e il paziente, è capace di d<strong>is</strong>velare un mondo che altrimenti<br />

non sarebbe emerso. Il sogno ha questa capacità, di far emergere dei contenuti che forse noi abbiamo ‘dimenticato’ -<br />

come è noto il termine esatto è ‘rimosso’. […] Nello specifico junghiano il paziente scrive il suo sogno. È molto<br />

probabile, almeno per quanto mi riguarda, che un anal<strong>is</strong>ta junghiano abbia raccolto centinaia e centinaia di sogni che<br />

sono interessanti. Io ho sempre pensato questo: ammettiamo che ci sia una persona, che non vada mai in anal<strong>is</strong>i, che<br />

però cominci a prendere nota dei suoi sogni e vada avanti per anni. Anche se una persona non è del tutto pratica di<br />

anal<strong>is</strong>i, guardando con attenzione e continuità i propri sogni, vedrebbe che c'è un percorso, che c'è una specie di<br />

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