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The only truly alien planet is Earth. - UniCA Eprints - Università degli ...

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signing the lead singer introduced himself and gave me a cassette. I have heard the voice of<br />

God.” 147 .<br />

La serialità nell’arte di Andy Warhol, il nome più conosciuto della Pop Art, che raggiunge il<br />

suo apice negli anni Sessanta, è parente stretta della ripetitività nella struttura di <strong>The</strong> Atrocity<br />

Exhibition. Non è forse un caso che la sua Factory abbia protetto e lanciato un gruppo musicale<br />

come i Velvet Underground di New York, ai quali fece aggiungere la cantante tedesca Nico,<br />

statuaria modella dalla voce profonda, che aveva avuto una piccola parte ne La Dolce Vita (1960) di<br />

Fellini. Il gruppo di Lou Reed e John Cale, violento e iperurbano nell’immagine e nei suoni, in<br />

aperta contrapposizione con l’ideologia dominante del flower power californiano, fu uno dei<br />

principali precursori di quel fenomeno dirompente, musicale e sociale, che a metà <strong>degli</strong> anni<br />

Settanta fu il punk rock. Dalle sue ceneri nacque a cavallo <strong>degli</strong> anni Settanta e Ottanta il<br />

movimento arty denominato new wave a cui sono riconducibili praticamente tutti i music<strong>is</strong>ti legati<br />

in un modo o nell’altro all’opera ballardiana citati in precedenza.<br />

Il film di Nag<strong>is</strong>a Oshima, Merry Chr<strong>is</strong>tmas, Mr. Lawrence (1983), uscito in Italia come<br />

Furyo, è interessante per due motivi. Il primo è testuale, essendo il film basato sui libri di memorie<br />

di guerra in estremo oriente <strong>The</strong> Seed and the Sower (1963) and <strong>The</strong> Night of the New Moon (1970)<br />

di Laurens van der Post - che a differenza di Ballard all’epoca non era un bambino ma un ufficiale<br />

dell’esercito britannico -. Il secondo è più strettamente musicale, vedendo tra gli interpreti del film i<br />

music<strong>is</strong>ti David Bowie e Ryuichi Sakamoto, in un cast che comprende tra gli altri il protagon<strong>is</strong>ta<br />

Tom Conti e la futura star Takeshi Kitano. La colonna sonora del film, che comprende la canzone<br />

“Forbidden Colours” cantata da David Sylvian, già front-man dei Japan (nomen-omen), è la più<br />

bella tra quelle scritte finora da Sakamoto. Il legame con Ballard è oggettivamente piuttosto<br />

indiretto, ma l’attività musicale del music<strong>is</strong>ta giapponese, con e senza Sylvian, costitu<strong>is</strong>ce un<br />

legame culturale con l’arte occidentale di notevole rilievo. Sebbene Sakamoto non sia tormentato<br />

dai fantasmi di guerra che accompagnano Ballard, il raffinato sincret<strong>is</strong>mo musicale che caratterizza<br />

la sua opera può ben essere considerato, con un pizzico di ottim<strong>is</strong>mo anche per il futuro, il r<strong>is</strong>ultato<br />

del superamento dei pregiudizi culturali alimentati e strumentalizzati dalla seconda guerra<br />

mondiale.<br />

147 J. G. Ballard, Atrocity, a cura di V. Vale e A. Juno, op. cit., p. 86.<br />

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