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The only truly alien planet is Earth. - UniCA Eprints - Università degli ...

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Abbiamo v<strong>is</strong>to come la ‘death of affect’ si manifesti nella totale assenza di<br />

coinvolgimento emotivo, caratter<strong>is</strong>tica per esempio di documenti quali i rapporti informativi sugli<br />

incidenti automobil<strong>is</strong>tici, e nella asetticità del linguaggio scientifico che descrive patologie e ferite<br />

mortali. Applicata al sesso questa logica ne fa non soltanto un fatto meccanico ma, come nel caso di<br />

Crash, il mezzo di espressione di vere e proprie forme di devianza patologica. Nello stesso anno in<br />

cui viene pubblicato <strong>The</strong> Atrocity Exhibition esce su New Worlds il breve saggio di Ballard su Dalì<br />

“<strong>The</strong> Innocent as Paranoid” (1969), riprodotto in A User’s Guide to the Millennium, in cui<br />

l’espressione ‘death of affect’ è utilizzata in riferimento a quegli stessi elementi che il personaggio<br />

del Dr. Nathan indica come caratter<strong>is</strong>tici dell’epoca, in cui la violenza non suscita repulsione, come<br />

sarebbe prevedibile, ma al contrario suscita il desiderio in connessione con le perversioni sessuali:<br />

Voyeur<strong>is</strong>m, self-d<strong>is</strong>gust, biomorphic horror, the infantile bas<strong>is</strong> of our dreams and longings – these<br />

d<strong>is</strong>eases of the psyche which Dalì rightly diagnosed have now culminated in the most sin<strong>is</strong>ter casualty of the<br />

century: the death of affect 86 .<br />

Naturalmente tale concezione è strettamente connessa alla trasformazione della società<br />

descritta da Guy Debord in La società dello spettacolo, di tre anni precedente <strong>The</strong> Atrocity<br />

Exhibition. Qui sono in gioco le coppie oppositive soggetto/oggetto e naturale/artificiale: nel primo<br />

caso si tratta della sopraggiunta impossibilità di separare il primo dal secondo, vale a dire della<br />

rappresentazione da ciò che viene rappresentato, a causa di tale trasformazione; nel secondo caso si<br />

tratta di prendere atto della sostituzione del v<strong>is</strong>suto con la sua rappresentazione, così tipico della<br />

nostra società, che ha il proprio fondamento nella supremazia dell’immagine su tutto il resto 87 . In<br />

Crash l’evento centrale della narrazione è spettacolare, tanto nel senso più quotidiano del termine,<br />

quanto nel senso che l’incidente automobil<strong>is</strong>tico è inscenato come un vero e proprio spettacolo,<br />

organizzato a beneficio, se così si può dire, di chi lo causa. Della coreografia fanno parte i<br />

capannelli di curiosi che si creano in prossimità dell’evento spettacolare. Non sembra eccessivo<br />

quindi ritenere che l’aspetto sociale, pubblico, dell’evento lo renda esemplificativo di quella<br />

trasformazione della società individuata da Debord 88 .<br />

86 J. G. Ballard, A User’s Guide to the Millennium, London, Harper Collins, 1996, p. 91.<br />

87 «For Debord, the shift to a ‘society of the spectacle’ was to be understood in terms of a transformation of the social<br />

system; the spectacle was not a super-structural phenomenon but rather had become a fundamental part of the social<br />

infrastructure, permeating all its levels.» A. Gasiorek, op. cit., p. 71.<br />

88 «[…] a s<strong>alien</strong>t but largely unexplored dimension of Ballard’s imaginative enquiry, namely, the critical and creative<br />

provocations of the Situation<strong>is</strong>ts.» Jeannette Baxter, op. cit., p. 28.<br />

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