The only truly alien planet is Earth. - UniCA Eprints - Università degli ...
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omantiche del surreal<strong>is</strong>mo attraverso il precursore Conte di Lautréamont, nom de plume di Isidore<br />
Ducasse:<br />
Il celato, il nascosto, l’occluso, il coperto: quando il velo si fa intransitabile allo sguardo, come<br />
nell’opera di Man Ray L’Enigme d’Isidore Ducasse, l’oggetto m<strong>is</strong>terioso ricoperto da un panno e legato<br />
dalla corda del desiderio masoch<strong>is</strong>ta: una macchina da cucire avvolta in un telo opaco e legata con uno<br />
spago, per r<strong>is</strong>pondere alla sfida lanciata da Lautréamont di far incontrare fortuitamente un ombrello e una<br />
macchina da cucire su un tavolo da d<strong>is</strong>sezione. 486<br />
Coerentemente con la simbologia della sfera, si chiude così il cerchio tracciato da Ballard,<br />
che attraverso Blake arriva fino a Lautréamont.<br />
<strong>The</strong> Atrocity Exhibition e soprattutto Crash condividono il carattere ambiguo, o perlomeno<br />
indeterminato, di <strong>The</strong> Unlimited Dream Company, nel loro apparire al tempo stesso come la<br />
rivendicazione del diritto di andare oltre la morale per perseguire il principio di piacere, secondo la<br />
lezione di de Sade, e come un ammonimento contro la degradazione morale della società<br />
tecnologica 487 . Inoltre, come abbiamo v<strong>is</strong>to, tutti e tre presentano il topos tipicamente ballardiano<br />
dell’incidente, aereo o automobil<strong>is</strong>tico.<br />
Jean Baudrillard, nel suo libro Lo scambio simbolico e la morte (scritto nel lontan<strong>is</strong>simo 1976),<br />
afferma che tre ordini di simulacri si sono succeduti dopo il Rinascimento, parallelamente alle mutazioni<br />
delle leggi del ‘valore’: la contraffazione (lo schema dominante dell’epoca ‘classica’, dal Rinascimento alla<br />
rivoluzione industriale: la dimensione del teatro, della moda, dell’artificio barocco, di cui lo ‘stucco’, con cui<br />
si imitano tutte le materie e tutte le carni, diventa il simbolo efficace); la produzione (lo schema dominante<br />
dell’era industriale: la ‘produzione’, forse, mette al mondo solo simulacri, vale a dire esseri, oggetti, segni<br />
potenzialmente identici in serie indefinite!); la simulazione (l’universo dei fenomeni cibernetici) 488 .<br />
La produzione, e la riproduzione, applicata alle immagini, è una delle caratter<strong>is</strong>tiche della<br />
società contemporanea, che è per l’appunto una società dell’apparire, una società dell’immagine 489 .<br />
d’arte, la d<strong>is</strong>persione alla concentrazione, il digitale all’analogico, il multimediale al mediale, la simultaneità al tempo,<br />
la telev<strong>is</strong>ione al cinema, internet a posta, fax, telegrafo, telefono, le onde e le fibre ottiche ai cavi di rame, la biogenetica<br />
e la chirurgia alla medicina, le scienze neuronali alla psicologia e alla psicoanal<strong>is</strong>i, la clonazione alla procreazione, il<br />
bilingu<strong>is</strong>mo alla monolingua, il globale al particolare, l’imperfetto al perfetto, il virus all’identitario.» E. L. Francalanci,<br />
op. cit.<br />
486 Ivi.<br />
487 «<strong>The</strong> novel’s [Crash] brilliance derives in part from its overdetermined nature: it can never finally decide what kind<br />
of text it <strong>is</strong> – a moral tract, or a paean to the joys of sexual violence? Th<strong>is</strong> indec<strong>is</strong>ion makes it a liminal work that blurs<br />
the boundary between the moral and the immoral, and it keeps crossing back and forth between these d<strong>is</strong>courses. […]<br />
[B]uried within the text <strong>is</strong> a debate over the respective claims of the domains of morality and aesthetics. How far <strong>is</strong> the<br />
literary imagination entitled to go in its speculations, and to what extent can its productions be said to lie outside the<br />
ethical realm altogether?» A. Gasiorek, op. cit., p. 18.<br />
488 E. L. Francalanci, op. cit.<br />
489 «By ‘simulacrum’ <strong>is</strong> meant a state of such near perfect replication that the difference between the original and the<br />
copy becomes almost impossible to spot. [L’originale e la copia nella sostanza sono una cosa sola.] <strong>The</strong> production of<br />
images as simulacra <strong>is</strong> relatively easy, given modern techniques. Insofar as identity <strong>is</strong> increasingly dependent upon<br />
images, th<strong>is</strong> means that the serial and recursive replication of identities (individual, corporate, institutional, and<br />
political) becomes a very real possibility and problem.» D. Harvey, op. cit., p. 289.<br />
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