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The only truly alien planet is Earth. - UniCA Eprints - Università degli ...

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2. <strong>The</strong> Man-Machine<br />

In un reg<strong>is</strong>tro non esaustivo dei fenomeni collegati, anche alla lontana, alla sensibilità<br />

romantica si collocano dunque sia l’automa come esito ultimo della riflessione sui limiti dell’umano<br />

che le sue metamorfosi, sempre più slegate da un ideale univoco o anche semplicemente normativo.<br />

Ballard percorre lo spazio che separa la m<strong>is</strong>ura uman<strong>is</strong>tica classica dall’eccesso gotico barocco, con<br />

esiti sintomatici del postmoderno. Il genere che meglio si adatta a questo genere d’intuizioni è la<br />

fantascienza, anche per la sua intrinseca capacità di abbracciare tanto il reale quanto il fantastico,<br />

senza tracciare un limite prec<strong>is</strong>o fra i due ambiti, che si pongono come forme complementari della<br />

percezione.<br />

In tale ottica, il graduale trapasso dalla narrativa gotica alla fantascienza è segnato<br />

dall’avvento del successore dell’automa meccanico, il robot, un altro doppio dell’essere umano. Un<br />

antesignano significativo in questo senso è il Frankenstein (1818) di Mary Shelley, che narra,<br />

com’è noto, la vicenda del primo uomo artificiale creato attraverso un procedimento scientifico, per<br />

quanto sui gener<strong>is</strong>. Il passo successivo, nel Novecento, è rappresentato dal cyborg, comm<strong>is</strong>tione di<br />

organico e inorganico in uno stesso corpo vivente. Senza dimenticare l’antenato comune, il Golem,<br />

protagon<strong>is</strong>ta dell’omonimo romanzo (1915) di Gustav Meyrink, <strong>is</strong>pirato a fonti esoteriche ebraiche.<br />

Ciò che li accomuna è la capacità di muoversi, e perfino parlare, autonomamente come gli esseri<br />

umani ma di appartenere a una condizione dell’es<strong>is</strong>tenza in tutto o in parte <strong>alien</strong>a r<strong>is</strong>petto a quella<br />

del comune essere umano 333 .<br />

Anche in Crash reg<strong>is</strong>triamo una fusione tra organico e inorganico, corpo e macchina, dove il<br />

personaggio di Gabrielle allude a un meticciato dai tratti inquietanti fra carne e metallo. Peraltro,<br />

già a partire dall’esperienza quotidiana si può dire che il guidatore e il suo mezzo siano due entità<br />

complementari, che vanno a costituire una sorta di centauro tecnologico 334 . È lo stesso tipo di<br />

rapporto che il pilota ha con il suo aereo, una suggestione che ha le sue radici nella prima<br />

adolescenza di Ballard, quando osservava con ammirazione i piloti militari giapponesi sfrecciare nei<br />

cieli. L’essere umano e l’automobile diventano una cosa sola, un organ<strong>is</strong>mo ibrido, un cyborg<br />

333 «Il tema [del doppio] è notoriamente la cifra della scrittura fantastica di Hoffmann, e torna poi, ovviamente<br />

trasformato, in un romanzo del caposcuola del nouveau roman, Alain Robbe-Grillet (Dijin, 1981-85), nel cinema<br />

(Metropol<strong>is</strong> di Fritz Lang), e nel fumetto: ad esempio in Superman II; r<strong>is</strong>ulta inoltre assai adatto alla critica<br />

dell’intelligenza artificiale e dell’omologazione contemporanea, come nei racconti Il doppio meccanico (Der<br />

mechan<strong>is</strong>che doppelgänger, 1959) di Hermann Kosack, e <strong>The</strong> Dummy (1978) di Susan Sontag.» M. Fusillo, op. cit., p.<br />

19.<br />

334 «<strong>The</strong> whole experience of driving a motorcar along a modem highway <strong>is</strong> an intense collaboration on all sorts of<br />

unconscious levels between us and th<strong>is</strong> machine. Crash explores th<strong>is</strong> relationship which most of us take completely for<br />

granted. ...» J.G. Ballard, nel “Press Kit” britannico per il film di Cronenberg Crash (Mike Holliday sulla mailing l<strong>is</strong>t di<br />

Yahoo dedicata a Ballard).<br />

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