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The only truly alien planet is Earth. - UniCA Eprints - Università degli ...

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La figura del manichino, surrogato artificiale dell’essere umano e del suo corpo, appare in<br />

“<strong>The</strong> Terminal Beach”, dove Traven ne incontra un gruppo rimasto sul posto dopo gli esperimenti<br />

nucleari a cui hanno preso parte. In seguito viene evocata anche in <strong>The</strong> Atrocity Exhibition:<br />

<strong>The</strong> intermittence of the mannequin motif in the text suggests the reduction of human individuals to<br />

objects, anonymous units to be exploited without emotion or accountability. Mannequins and persons, the<br />

two having become virtually interchangeable in the world of <strong>The</strong> Atrocity Exhibition, are repeatedly utilized<br />

as victims in elaborately staged private scenarios or psychodramas. <strong>The</strong> equation of human and mannequin <strong>is</strong><br />

further evidenced in Talbot’s reflections upon h<strong>is</strong> m<strong>is</strong>tress: «Already she had the texture of a rubber<br />

mannequin, fitted with explicit vents, an obscene masturbatory appliance» ([<strong>The</strong> Atrocity Exhibition, p.]<br />

19) 324 .<br />

In Super-Cannes (2000) ritroviamo il manichino, ma anche un caso particolare dell’uomomacchina.<br />

Il complesso residenziale che dà il titolo al romanzo è abitato da una elite di<br />

profession<strong>is</strong>ti protetti da un s<strong>is</strong>tema di vigilanza privata. L’efficienza assoluta di questa piccola<br />

società si basa sulla tecnologia, come la TV a circuito chiuso. Ma anche i comportamenti devianti<br />

che la caratterizzano hanno a che fare con l’utilizzo della tecnologia, come le videocamere con cui<br />

gli stessi insospettabili autori <strong>degli</strong> atti di violenza li riprendono. Tali comportamenti devianti altro<br />

non sono che la cura ideata dal Dr. Penrose, uno dei tanti medici tra i personaggi ballardiani, le cui<br />

teorie paradossali oltrepassano i confini della legalità per collocarsi sullo sfumato limite tra follia e<br />

sanità psichica 325 . A partire da una riflessione del personaggio Sinclair che osserva dei manichini<br />

ortopedici, Gasiorek individua in queste dinamiche caratterizzate dal rapporto tra naturale e<br />

artificiale una robotizzazione dell’individuo, che non ag<strong>is</strong>ce in base a passioni o motivazioni<br />

ragionevoli, ma secondo schemi precostituiti. Lo studioso dell’università di Birmingham si avvicina<br />

così alla posizione di Foucault sull’argomento 326 . Lo stesso Gasiorek sottolinea la presenza del tema<br />

324 G. Stephenson, op. cit., p. 65.<br />

325 «Organizzati in cellule segrete, i manager coltivano idee fasc<strong>is</strong>te e nel tempo libero si dedicano a diverse forme<br />

d’illegalità e di violenza: pedofilia, furti, pirateria stradale, traffico di droga, pestaggi razz<strong>is</strong>ti, omicidi. Dopo l’adozione<br />

di questa inusuale m<strong>is</strong>ura sanitaria, “i livelli immunitari sono saliti in maniera pazzesca, nel giro di tre mesi non c’era<br />

più un solo caso di insonnia o depressione, né segni di infezioni respiratorie”. La cura funzionava e in questo modo “i<br />

profitti aziendali e il valore delle azioni hanno cominciato a r<strong>is</strong>alire” [J.G. Ballard, Super-Cannes, Feltrinelli, Milano,<br />

2000, p. 250]. La diagnosi del dottor Penrose è che i manager di Eden-Olympia non stanno male perché sono pazzi, ma<br />

perché sono troppo sani. Paradosso che fa ripetere a Ballard: “In una società perfettamente sana, la pazzia è l’unica<br />

libertà rimasta.» Pierangelo Di Vittorio, “For your own good. La biopolitica raccontata da J.G. Ballard”, Journal of<br />

Science Communication, V. 5, marzo 2006<br />

(http://jcom.s<strong>is</strong>sa.it/archive/05/01/C050101/C050103/jcom0501%282006%29C03_it.pdf) [Ultima v<strong>is</strong>ita 10/06/2011].<br />

326 «Th<strong>is</strong> imagery approaches a kind of hybrid<strong>is</strong>ation of man and machine without quite embracing it. In Super-Cannes,<br />

as in Crash, th<strong>is</strong> logic <strong>is</strong> taken further, the car becoming a prosthetic extension of the individual, a large-scale<br />

automated mannequin pressed into the service of erotic<strong>is</strong>m [...]. <strong>The</strong> congress on orthopaedic surgery into which<br />

Sinclair stumbles, and which acts as a high-tech reproach to h<strong>is</strong> outmoded leg-brace, has a key symbolic function in<br />

Super-Cannes. Sinclair <strong>is</strong> a temporarily crippled individual, whose own prosthes<strong>is</strong> <strong>is</strong> a pre-industrial bit of scrap in<br />

compar<strong>is</strong>on with the elaborate accoutrements built by an advanced science [...]. Two things are apparent here: the<br />

emphas<strong>is</strong> on protection, technology being deployed to shield the body from further (destructive) incursions into its<br />

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