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10/ottobre - Santuario della Guardia

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è: chi deve fare formazione a questi<br />

cattolici di opposti schieramenti,<br />

spesso in scialbo contrasto tra loro?<br />

Quale sarà la “scuola” equidistante<br />

dai due fronti o “bipartisan” – per<br />

usare un termine tanto gettonato –<br />

che consenta ai cattolici di destra e<br />

di sinistra di possedere una preparazione<br />

comune e la stessa grammatica<br />

di base? Forse la chiesa? Immagino<br />

già le accuse di ingerenza.<br />

Riccardo G. - Genova Nervi<br />

La prima scuola di politica – e non<br />

solo – avviene in casa propria. Se lì<br />

respiriamo la logica del “pensa per<br />

te e fatti sempre i fatti tuoi” nessuna<br />

altra scuola di politica potrà scalzare<br />

questa pessima partenza. Famiglie<br />

“feconde”, famiglie “solidali” al loro<br />

interno e “aperte” agli altri più poveri,<br />

famiglie che fanno sperimentare la<br />

“gratuità dell’amore”... sono la prima<br />

scuola di formazione. In seguito, scuola,<br />

comunità cristiana, pubblica comunicazione<br />

dovranno proseguire in<br />

coerenza. Sentirsi dire da certi pulpiti<br />

che si dovrebbe votare per coloro che<br />

difendono i nostri interessi e che fare<br />

il contrario sarebbe da “co…..ni” è<br />

semplicemente aberrante. Eppure si è<br />

sentito e si vede attuato ogni giorno. E,<br />

quanto alle possibili “spaccature” dei<br />

credenti, c’è da dire che... se i cattolici<br />

saranno formati dai genitori e dalle<br />

comunità cristiane a queste chiare<br />

priorità evangeliche, nessuno riuscirà<br />

a “spaccarli”. Se l’operazione spaccatura<br />

a qualcuno è riuscita, è perché<br />

molti se dicenti “cristiani/cattolici”,<br />

di Vangelo si riempiono la bocca, ma<br />

ne hanno vuoto il cuore. Questo tipo<br />

di fede diffi cilmente potrà diventare<br />

“cultura” del vivere e ogni spaccatura<br />

sarà sempre possibile. È il problema<br />

più urgente <strong>della</strong> nostra Chiesa. E non<br />

solo in vista <strong>della</strong> politica...<br />

Da “Rosette”<br />

di Antibes (Fr)...<br />

Forse Rosette Rostand si meraviglierà<br />

del fatto che una sua lettera<br />

6<br />

lettere a la<strong>Guardia</strong><br />

privata (spero di non prevaricare<br />

rendendola pubblica e me ne scuso<br />

con lei) venga presa in considerazione<br />

fi no ad evidenziarla. Perché<br />

lo faccio? Perché mi intenerisce non<br />

poco una semplicissima corrispondenza<br />

dalla Francia di una signora<br />

di 84 anni, che non può più uscire di<br />

casa, scrive poche tenerissime righe,<br />

accompagnate dalla sua modesta offerta,<br />

per chiedere un ricordo “après<br />

de Notre Dame de la Garde”. “Perché<br />

Essa mi aiuti a sopportare la mia<br />

malattia”. Termina “ringraziando<br />

in anticipo”, con la sua “profonde<br />

consideration”.<br />

Aveva iniziato col dire che “noi<br />

abbiamo da diverse generazioni una<br />

grande devozione alla Madonna <strong>della</strong><br />

<strong>Guardia</strong>” facendoci ancora una<br />

volta scoprire che in ogni parte del<br />

mondo qualcuno si porta, di padre/<br />

madre in fi glio, queste tenerissime<br />

radici nel cuore.<br />

Carissima Rosette, noi non la dimenticheremo<br />

e, soprattutto, ne sia<br />

certa, non la dimentica la Madonna<br />

dei suoi avi. Con grande affetto.<br />

Don Marco ,“recteur de N.D. de la<br />

Garde”.<br />

Persone o topi<br />

da laboratorio?<br />

Per un imperscrutabile disegno di<br />

Dio, non ci saremo, noi due, alla<br />

festa dei nonni. Ci saremo, però,<br />

con il cuore di nonni mancati.<br />

Allora una preghiera anche per i<br />

nonni di Creature mai nate. Dio<br />

sa, ma gli umani no, quanto dolore<br />

pesi come una montagna su chi<br />

del Matrimonio e <strong>della</strong> Maternità<br />

aveva fatto un progetto di vita; e<br />

che poi non solo è sfumato, ma ha<br />

lasciato segni pesanti. Una nonna<br />

mancata vorrebbe dire ai sacerdoti<br />

che non è sempre vero che non si<br />

facciano i figli per egoismo: in<br />

qualche parte del mondo c’è una<br />

donna, che, pur di diventare madre,<br />

si è sottoposta, per quattro anni, a<br />

interventi così mostruosamente innaturali<br />

e strazianti, da impazzirne.<br />

E che, una volta minata nel fi sico<br />

e nella psiche, è stata abbandonata<br />

dal marito con la stessa improvvisa<br />

noncuranza con la quale si eliminano<br />

i topi di laboratorio quando non<br />

servono più. Alla festa dei nonni<br />

vorrei fossero ricordati i miei, di<br />

nonni. Sono stati esemplari. Si<br />

chiamavano Assunta e Giovanni.<br />

Li ho molto amati.<br />

Grazie, don Marco.<br />

Gianna R. - Rapallo<br />

Mi par di capire cosa può essere<br />

costato il desiderio di un fi glio..<br />

Lei mi parla esplicitamente di una<br />

fi glia che “per diventare madre,<br />

si è sottoposta per quattro anni<br />

a interventi così mostruosamente<br />

innaturali e strazianti da impazzire”.<br />

Che grandezza! Ma anche<br />

che tristezza! Senza voler entrare<br />

nell’animo <strong>della</strong> sua gente per<br />

valutarne e giudicarne gli anfratti,<br />

la madre Chiesa da sempre chiede<br />

di sublimare il desiderio di fecondità<br />

genitoriale con una fi gliolanza<br />

non biologica ma morale, non nata<br />

dall’utero ma generata dal cuore e,<br />

per questo, sconsiglia quello che lei<br />

stessa chiama “intervento mostruosamente<br />

innaturale e straziante”. È<br />

materia che ritorna in questi giorni<br />

in occasione di un Premio Nobel a<br />

chi questo metodo avrebbe inventato...<br />

Così vanno le cose! La Chiesa<br />

si trova ancora volta sotto giudizio<br />

perché insiste sul rispetto <strong>della</strong><br />

natura che, alla lunga, è rispetto<br />

per l’uomo. E giù, i “pensatori liberali”,<br />

a disquisire se sia possibile<br />

parlare di dati morali “naturali e<br />

oggettivi” in un contesto che può<br />

essere culturalmente modifi cabile<br />

e quindi discutibile. No, la Chiesa<br />

non guarda con sospetto gli sviluppi<br />

<strong>della</strong> scienza, guarda con sospetto<br />

e apprensione la presunzione<br />

umana. La scienza che sa darsi un<br />

limite etico non farà mai del male<br />

a nessuno. Quella che presume la<br />

sua assolutezza riesce a produrre i<br />

guai che lei denuncia.

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