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Domande e risposte sul matrimonio...<br />
(segue da pag. III)<br />
La valenza di questo ruolo dipende anche dalla libera<br />
scelta dei testimoni da parte degli sposi. Scelte<br />
non ben motivate in questo senso danno ai testimoni<br />
solo un ruolo burocratico. Criteri più profondi, di<br />
stima, di possibile esemplarità e non solo “dovuti”<br />
per opportunità, si aprono a possibilità future di<br />
“garanzia”, “sostegno”, “reciproca maturazione<br />
in convinzioni e valori alti”. Quando ero parroco<br />
– bei tempi per me! – qualche volta riuscivo a fare<br />
incontri con tutti i protagonisti – sposi, genitori,<br />
testimoni – prima e dopo le nozze. Che gioia, la<br />
prima cenetta dopo il viaggio di nozze,nella nuova<br />
casa degli sposi, con la benedizione <strong>della</strong> casa, del<br />
talamo, l’intronizzazione <strong>della</strong> Bibbia, del Crocifi sso<br />
e dell’immagine di Maria... Un sereno rinnovo di<br />
un patto amicale di reciproca solidarietà, nei tempi<br />
belli e in quelli diffi cili <strong>della</strong> vita. Un abbozzo di<br />
“comunità cristiana” che , avendo ricevuto il dono<br />
di una nuova famiglia, non lo vuole assolutamente<br />
sciupare.<br />
La Chiesa difende la famiglia e con lei<br />
le Istituzioni civili. Ma parlano <strong>della</strong><br />
stessa famiglia? Voglio dire: che rapporto<br />
c’è oggi tra matrimonio e famiglia, visto<br />
che la famiglia italiana in molti casi non è<br />
fondata sul matrimonio, ma sulla convivenza<br />
o sulle unioni tra divorziati? Cosa dovrebbe<br />
aggiungere oggi il sacramento matrimonio<br />
alla famiglia?<br />
La sua domanda è importante. Poche righe di<br />
risposta però non sono suffi cienti a fare una qualche<br />
chiarezza. Alcuni valori umani, quando<br />
ci sono, sono “valori” anche nella sola<br />
relazione e nel contratto civile. La Chiesa<br />
si ostina – anche per un minimo di<br />
chiarezza concettuale – a chiamare<br />
“matrimonio” almeno quello che è<br />
descritto nella costituzione italiana:<br />
un uomo, una donna e dei<br />
fi gli generati nel contesto di<br />
un amore stabile e duraturo,<br />
garantito da diritti e doveri<br />
reciproci, tutelato prima da<br />
una coscienza e poi dalla<br />
IV 18<br />
legge stessa. Questo – nonostante le mille tipologie<br />
di famiglia registrabili nella storia e nelle diverse<br />
culture – è ritrovabile ovunque. Relativizzare tutto<br />
questo proprio partendo dalla pluralità delle forme,<br />
non è un’operazione culturalmente approfondita e<br />
corretta. La cultura liberal/radicale, che ha pervaso<br />
tutta la cultura moderna (compresa quella popolare<br />
o come qualcuno la chiama “di sinistra”), ha fatto e<br />
sta facendo strage nelle famiglie: l’assolutizzazione<br />
dei “diritti” dei soggetti, per cui ognuno avrebbe<br />
“diritto alla propria felicità” senza riguardo al<br />
pari diritto dell’altro coniuge e dei fi gli, è una prevaricazione<br />
che, se accettata e conclamata, mette<br />
sullo stesso piano vittime e carnefi ci, aumenta a<br />
dismisura i drammatici contenziosi, crea diffi denza<br />
nei confronti dell’istituto matrimoniale – sia civile<br />
che religioso - e vorrebbe far diventare “normale”<br />
e anzi “moderna” una prevaricazione in nome<br />
<strong>della</strong>... “libertà”. Cosa aggiunge il Sacramento?<br />
Come tale – Sacramento/traduzione visibile e attuazione<br />
dell’ Amore di Dio – dà al rapporto la<br />
connotazione <strong>della</strong> gratuità, <strong>della</strong> congenialità<br />
alla natura umana, <strong>della</strong> totalità, <strong>della</strong> stabilità,<br />
<strong>della</strong> fecondità... nella libera, cosciente e<br />
responsabile adesione<br />
di ambedue gli<br />
sposi. Basta?