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10/ottobre - Santuario della Guardia

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Maria continua a donare Gesù... nei “Sacramenti di Lui”!<br />

Il Sacramento<br />

del Matrimonio<br />

di Alma Severino<br />

La parola matrimonio deriva dal latino<br />

matris (madre) e munus (impegno).<br />

L’alleanza o patto matrimoniale, mediante la<br />

quale un uomo e una donna costituiscono fra<br />

loro un’intima comunione di vita e di amore, è stato<br />

fondato e dotato di sue proprie leggi dal Creatore: “Dio<br />

creò l’uomo a sua immagine... maschio e femmina li<br />

creò” (Gn 1, 27); e ancora: “Per questo l’uomo abbandonerà<br />

suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie<br />

e i due saranno una sola carne” (Gn 2, 24).<br />

Il matrimonio, per sua natura, è ordinato alla generazione<br />

e all’educazione <strong>della</strong> prole così come al<br />

bene stesso dei coniugi. L’unione dell’uomo e <strong>della</strong><br />

donna, enunciata nella Genesi e che Dio ha voluto,<br />

è un mistero importante e sublime perché oltre al<br />

signifi cato immediato del dono e dell’accettazione<br />

mutui dei due sposi, fi gura l’unione del Cristo e<br />

<strong>della</strong> Chiesa. Ecco il profondo signifi cato (mistero)<br />

che va riconosciuto alle parole <strong>della</strong> Genesi. Esso<br />

dona agli sposi la grazia di amarsi con l’amore<br />

con cui Cristo ha amato la sua Chiesa; la grazia<br />

del sacramento perfeziona così l’amore umano dei<br />

coniugi, consolida la loro unità indissolubile e li<br />

santifi ca nel cammino <strong>della</strong> vita eterna.<br />

Tra battezzati il matrimonio è stato elevato da Cristo<br />

Signore alla dignità di sacramento (GS – Gaudium<br />

et spes – n. 48; CIC – Codex Iuris Canonici - can.<br />

<strong>10</strong>55). Esso si fonda sul consenso dei contraenti,<br />

cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e defi ni-<br />

tivamente, allo scopo di vivere un’alleanza d’amore<br />

fedele e feconda.<br />

L’unità, l’indissolubilità e l’apertura alla fecondità<br />

sono essenziali al matrimonio.<br />

Il divino Redentore, che ha onorato con la<br />

sua presenza il matrimonio alle nozze di Cana<br />

(Gv. 2, 1-11), ne ha solennemente sancito l’unità e<br />

l’indissolubilità (Mt. 5, 31ss.; 19, 3-2): “Quel che<br />

Dio ha congiunto l’uomo non separi”. Lo ha elevato<br />

a sacramento, connettendo al contratto naturale tra<br />

battezzati il conferimento <strong>della</strong> grazia.<br />

Nei primi secoli del cristianesimo il matrimonio<br />

cristiano non aveva una liturgia propria e veniva<br />

celebrato allo stesso modo di quelli non cristiani.<br />

Dal IV secolo in poi si cominciò a benedire<br />

gli anelli e quindi anche a celebrare l’Eucaristia.<br />

Dopo il Mille, la legislazione matrimoniale passò<br />

dai tribunali civili a quelli ecclesiastici. A partire<br />

dal Concilio di Trento (decreto Tametsi - 1563) la<br />

benedizione del sacerdote fu considerata necessaria<br />

come condizione di validità. Il Concilio Vaticano<br />

II (SC 77-78) diede le direttive per la revisione<br />

del Rituale del matrimonio, mettendolo maggiormente<br />

in relazione con l’Eucaristia e la Parola di<br />

Dio. Nel 1969 appare il Nuovo Rituale uffi ciale in<br />

latino (edizione italiana del 1975). Nel 1990 è stata<br />

pubblicata in latino la II edizione tipica. Nella sua<br />

introduzione generale sono esposti i valori teologici<br />

e liturgici del sacramento.<br />

I

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