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Maria continua a donare Gesù... nei “Sacramenti di Lui”!<br />
Il Sacramento<br />
del Matrimonio<br />
di Alma Severino<br />
La parola matrimonio deriva dal latino<br />
matris (madre) e munus (impegno).<br />
L’alleanza o patto matrimoniale, mediante la<br />
quale un uomo e una donna costituiscono fra<br />
loro un’intima comunione di vita e di amore, è stato<br />
fondato e dotato di sue proprie leggi dal Creatore: “Dio<br />
creò l’uomo a sua immagine... maschio e femmina li<br />
creò” (Gn 1, 27); e ancora: “Per questo l’uomo abbandonerà<br />
suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie<br />
e i due saranno una sola carne” (Gn 2, 24).<br />
Il matrimonio, per sua natura, è ordinato alla generazione<br />
e all’educazione <strong>della</strong> prole così come al<br />
bene stesso dei coniugi. L’unione dell’uomo e <strong>della</strong><br />
donna, enunciata nella Genesi e che Dio ha voluto,<br />
è un mistero importante e sublime perché oltre al<br />
signifi cato immediato del dono e dell’accettazione<br />
mutui dei due sposi, fi gura l’unione del Cristo e<br />
<strong>della</strong> Chiesa. Ecco il profondo signifi cato (mistero)<br />
che va riconosciuto alle parole <strong>della</strong> Genesi. Esso<br />
dona agli sposi la grazia di amarsi con l’amore<br />
con cui Cristo ha amato la sua Chiesa; la grazia<br />
del sacramento perfeziona così l’amore umano dei<br />
coniugi, consolida la loro unità indissolubile e li<br />
santifi ca nel cammino <strong>della</strong> vita eterna.<br />
Tra battezzati il matrimonio è stato elevato da Cristo<br />
Signore alla dignità di sacramento (GS – Gaudium<br />
et spes – n. 48; CIC – Codex Iuris Canonici - can.<br />
<strong>10</strong>55). Esso si fonda sul consenso dei contraenti,<br />
cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e defi ni-<br />
tivamente, allo scopo di vivere un’alleanza d’amore<br />
fedele e feconda.<br />
L’unità, l’indissolubilità e l’apertura alla fecondità<br />
sono essenziali al matrimonio.<br />
Il divino Redentore, che ha onorato con la<br />
sua presenza il matrimonio alle nozze di Cana<br />
(Gv. 2, 1-11), ne ha solennemente sancito l’unità e<br />
l’indissolubilità (Mt. 5, 31ss.; 19, 3-2): “Quel che<br />
Dio ha congiunto l’uomo non separi”. Lo ha elevato<br />
a sacramento, connettendo al contratto naturale tra<br />
battezzati il conferimento <strong>della</strong> grazia.<br />
Nei primi secoli del cristianesimo il matrimonio<br />
cristiano non aveva una liturgia propria e veniva<br />
celebrato allo stesso modo di quelli non cristiani.<br />
Dal IV secolo in poi si cominciò a benedire<br />
gli anelli e quindi anche a celebrare l’Eucaristia.<br />
Dopo il Mille, la legislazione matrimoniale passò<br />
dai tribunali civili a quelli ecclesiastici. A partire<br />
dal Concilio di Trento (decreto Tametsi - 1563) la<br />
benedizione del sacerdote fu considerata necessaria<br />
come condizione di validità. Il Concilio Vaticano<br />
II (SC 77-78) diede le direttive per la revisione<br />
del Rituale del matrimonio, mettendolo maggiormente<br />
in relazione con l’Eucaristia e la Parola di<br />
Dio. Nel 1969 appare il Nuovo Rituale uffi ciale in<br />
latino (edizione italiana del 1975). Nel 1990 è stata<br />
pubblicata in latino la II edizione tipica. Nella sua<br />
introduzione generale sono esposti i valori teologici<br />
e liturgici del sacramento.<br />
I