10/ottobre - Santuario della Guardia

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28.05.2013 Views

12 responsabilità Gli esempi di una buona amministrazione della cosa pubblica esistono. Quando la macchina funziona di Gianfranco Parodi Tutti i giorni siamo bersagliati da notizie riguardanti l’indolenza o peggio la disonestà di molti amministratori locali: persone che hanno preso la strada della politica non per dare un servizio alla collettività o per migliorare la qualità del territorio amministrato, ma per fare meglio i propri interessi o per fare della carica pubblica un trampolino per più ambiziose e remunerative posizioni. Per reagire a questo stato di cose quattro piccoli comuni italiani (Monsano (AN), Colorno (PR), Vezzano Ligure (SP) e Melpignano (LE)) nel 2005 hanno deciso di fondare l’”Associazione dei comuni virtuosi”. Il loro scopo era ed è quello di introdurre delle pratiche che privilegino il benessere del territorio e la qualità della vita degli amministrati. Oggi l’associazione conta già più di 40 enti locali sparsi un po’ in tutta Italia e amministrati da maggioranze politiche di entrambi gli schieramenti. NON VORRESTE VIVERE COSÌ? Ma quali sono concretamente gli obiettivi dell’associazione? Essi sono elencati nello statuto dell’ente e ne riportiamo alcuni: - aspirare ad una ottimale gestione del territorio, all’insegna del principio ispiratore del “non consumo del suolo” (opzione cementificazione zero, recupero e riqualifi cazione aree dismesse, progettazione e programmazione partecipata del territorio, bioedilizia, etc.) - ridurre l’impatto sull’ecologia della macchina comunale attraverso misure ed interventi concreti ed effi cienti (effi cienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, etc.); - ridurre l’inquinamento atmo- sferico promuovendo politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile (car-sharing, bikesharing, car-pooling, trasporto pubblico integrato, piedibus, scelta di carburanti alternativi al petrolio e meno inquinanti) e rispettando delle produzioni agricole locali, volte al soddisfacimento dei fabbisogni alimentari delle proprie comunità e della biodiversità, etc.; - promuovere una corretta gestione dei rifi uti, visti non più come un problema ma come risorsa, attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” e l’attivazione di progetti concreti tesi alla riduzione della produzione dei rifi uti; - incentivare nuovi stili di vita negli enti locali e nelle loro comunità, attraverso politiche e progettazioni atte a stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili (fi liera corta, cibo biologico e

Il bene di quel noi-tutti. Benedetto XVI alla 46° Settimana Sociale dei Cattolici “Fare fronte ai problemi attuali, tutelando nel contempo la vita umana dal concepimento alla sua fi ne naturale, difendendo la dignità della persona, salvaguardando l’ambiente e promuovendo la pace, non è compito facile, ma nemmeno impossibile, se resta ferma la fi ducia nelle capacità dell’uomo, si allarga il concetto di ragione e del suo uso e ciascuno si assume le proprie responsabilità. Sarebbe, infatti, illusorio delegare la ricerca di soluzioni soltanto alle pubbliche autorità: i soggetti politici, il mondo dell’impresa, le organizzazioni sindacali, gli operatori sociali e tutti i cittadini, in quanto singoli e in forma associata, sono chiamati a maturare una forte capacità di analisi, di lungimiranza e di partecipazione. Muoversi secondo una prospettiva di responsabilità comporta la disponibilità a uscire dalla ricerca del proprio interesse esclusivo, per perseguire insieme il bene del Paese e dell’intera famiglia umana. La Chiesa, quando richiama l’orizzonte del bene comune – categoria portante della sua dottrina sociale – intende infatti riferirsi al “bene di quel noi-tutti”, che “non è ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più effi cacemente conseguire il loro bene” (Caritas in veritate, n. 7). In altre parole, il bene comune è ciò che costruisce e qualifi ca la città degli uomini, il criterio fondamentale della vita sociale e politica, il fi ne dell’agire umano e del progresso; è “esigenza di giustizia e di carità” (ibidem), promozione del rispetto dei diritti degli individui e dei popoli, nonché di relazioni caratterizzate dalla logica del dono. Esso trova nei valori del cristianesimo l’“elemento non solo utile, ma indispensabile per la costruzione di una buona società e di un vero sviluppo umano integrale” (ibidem, n. 4). Per questa ragione, rinnovo l’appello perché sorga una nuova generazione di cattolici, persone interiormente rinnovate che si impegnino nell’attività politica senza complessi d’inferiorità”. (Messaggio di Benedetto XVI al Presidente CEI Card. Angelo Bagnasco, per la 46° Settimana Sociale dei Cattolici, Reggio Calabria, ottobre 2010) di stagione, sostegno alla costituzione di gruppi di acquisto, turismo ed ospitalità sostenibili, promozione della cultura della pace, cooperazione e solidarietà, “disimballo” dei territori, diffusione commercio equo e solidale, banche del tempo, fi nanza etica, etc.), favorendo il più possibile l’autoproduzione di beni e lo scambio di “servizi”. PREMIARE PER DIFFONDERE Al fi ne di sensibilizzare anche altri comuni, compresi quelli maggiori, ogni anno l’associazione indice un concorso di progetti, denominato “Comuni a 5 stelle” che intende premiare quei comuni che hanno presentato e realizzato progetti concreti negli ambiti sopra citati. Sempre per far conoscere altri esempi di enti pubblici virtuosi, qualche tempo fa è stato costitu- ito un “Forum della pubblica amministrazione” che organizza annualmente una “expo” in cui vengono presentati e premiati i progetti di miglioramento più signifi cativi realizzati dalle pubbliche amministrazioni (centrali o locali). EFFICIENZA CERCASI... Abbiamo anche scoperto che una iniziativa che sembrava molto interessante era stata lanciata nel 2008 da parte del “Ministero della pubblica amministrazione e dell’innovazione”. Esiste infatti un sito internet voluto dallo stesso Ministero, il cui titolo è abbastanza signifi cativo “Non solo fannulloni” (va ricordato che proprio il responsabile del Ministero, Renato Brunetta, non aveva esitato in precedenza a defi nire “fannulloni” molti dipendenti pubblici): sul sito vengono segnalate circa 850 iniziative portate avanti da enti pubblici (ministeri, regioni, province e comuni) che hanno contribuito a migliorare l’effi cienza della macchina burocratica ma specialmente hanno contribuito ad innalzare il livello di servizio agli utenti. Era previsto anche un premio che lo stesso Ministero avrebbe assegnato a quegli enti che avessero presentato realizzazioni particolarmente signifi - cative nei campi dell’effi cienza e della soddisfazione del cliente. Ci era sembrata una iniziativa veramente intelligente capace di incentivare i pubblici dipendenti a migliorare la qualità del loro lavoro. Purtroppo però il sito non è più aggiornato dal 2008 e non si capisce se il premio si sia ripetuto negli anni successivi. Cosa può essere successo? I non fannulloni si sono definitivamente estinti oppure sono stati tagliati i fondi per portare avanti l’iniziativa? In entrambi i casi non c’è da stare molto allegri... 13

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responsabilità<br />

Gli esempi di una<br />

buona amministrazione<br />

<strong>della</strong> cosa pubblica esistono.<br />

Quando la<br />

macchina funziona<br />

di Gianfranco Parodi<br />

Tutti i giorni siamo<br />

bersagliati da notizie<br />

riguardanti l’indolenza<br />

o peggio la disonestà<br />

di molti amministratori locali:<br />

persone che hanno preso la strada<br />

<strong>della</strong> politica non per dare un<br />

servizio alla collettività o per<br />

migliorare la qualità del territorio<br />

amministrato, ma per fare meglio<br />

i propri interessi o per fare <strong>della</strong><br />

carica pubblica un trampolino<br />

per più ambiziose e remunerative<br />

posizioni.<br />

Per reagire a questo stato di cose<br />

quattro piccoli comuni italiani<br />

(Monsano (AN), Colorno (PR),<br />

Vezzano Ligure (SP) e Melpignano<br />

(LE)) nel 2005 hanno deciso<br />

di fondare l’”Associazione dei<br />

comuni virtuosi”. Il loro scopo<br />

era ed è quello di introdurre<br />

delle pratiche che privilegino<br />

il benessere del territorio e la<br />

qualità <strong>della</strong> vita degli amministrati.<br />

Oggi l’associazione conta già più<br />

di 40 enti locali sparsi un po’<br />

in tutta Italia e amministrati<br />

da maggioranze politiche di<br />

entrambi gli schieramenti.<br />

NON VORRESTE<br />

VIVERE COSÌ?<br />

Ma quali sono concretamente<br />

gli obiettivi dell’associazione?<br />

Essi sono elencati nello statuto<br />

dell’ente e ne riportiamo alcuni:<br />

- aspirare ad una ottimale gestione<br />

del territorio, all’insegna<br />

del principio ispiratore<br />

del “non consumo del suolo”<br />

(opzione cementificazione<br />

zero, recupero e riqualifi cazione<br />

aree dismesse, progettazione<br />

e programmazione partecipata<br />

del territorio, bioedilizia, etc.)<br />

- ridurre l’impatto sull’ecologia<br />

<strong>della</strong> macchina comunale<br />

attraverso misure ed interventi<br />

concreti ed effi cienti (effi cienza<br />

energetica, acquisti verdi,<br />

mense biologiche, etc.);<br />

- ridurre l’inquinamento atmo-<br />

sferico promuovendo politiche<br />

e progetti concreti di mobilità<br />

sostenibile (car-sharing, bikesharing,<br />

car-pooling, trasporto<br />

pubblico integrato, piedibus,<br />

scelta di carburanti alternativi<br />

al petrolio e meno inquinanti)<br />

e rispettando delle produzioni<br />

agricole locali, volte al soddisfacimento<br />

dei fabbisogni alimentari<br />

delle proprie comunità<br />

e <strong>della</strong> biodiversità, etc.;<br />

- promuovere una corretta gestione<br />

dei rifi uti, visti non più<br />

come un problema ma come<br />

risorsa, attraverso la raccolta<br />

differenziata “porta a porta” e<br />

l’attivazione di progetti concreti<br />

tesi alla riduzione <strong>della</strong><br />

produzione dei rifi uti;<br />

- incentivare nuovi stili di vita<br />

negli enti locali e nelle loro<br />

comunità, attraverso politiche<br />

e progettazioni atte a stimolare<br />

nella cittadinanza scelte<br />

quotidiane sobrie e sostenibili<br />

(fi liera corta, cibo biologico e

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