Francesco Barberi e la Puglia - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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28.05.2013 Views

FRANCESCO BARBERI E LA PUGLIA____________________________________________________________ La intelligenza scientifica che dedica il meglio di sé negli studi biblioteconomici ad approfondire i temi della pubblica lettura, il loro collegamento costante e dinamico con la polimorfi e talora contraddittoria — nel versante sociale e culturale — struttura del territorio; i rapporti tra biblioteche ed istituzioni della nostra democrazia rinnovate, ancora profondamente da rinnovare: penso al solo grosso problema della legge 382 così rilevante e così ancora aperta, per usare un eufemismo, nel campo delle biblioteche; i temi della strutturazione a livello nazionale delle maggiori istituzioni bibliotecarie e della loro adeguazione alla realtà contemporanea dei bisogni del paese, troveranno tutti un’eco competente e appassionata in quanto ci dila dottoressa Angela Vinay, che non per la prima volta ci onora della sua presenza e che quale presidente dell’Associazione Nazionale degli operatori delle biblioteche nonché per la sua opera intelligente di responsabile dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico molto ci fa attendere in favore della nostra organizzazione bibliotecaria nazionale. Al prof. Armando Petrucci, che questa biblioteca ha già avuto la fortuna di ospitare presentando un suo interessantissimo volume « Primo: non leggere », in una occasione di cultura anch’essa non formale anzi vivacissima, spetta questa sera un compito che egli troverà non solo non sgradevole, ma anzi gradito presentando il « Catalogo dei manoscritti della Biblioteca Provinciale », approntata dal valente direttore dell’Archivio di Stato di Foggia dott. Di Cicco, al quale va il nostro caldo ringraziamenti per l’opera realizzata anche con la valida collaborazione degli operatori della nostra biblioteca: la signora Altobella-Galasso, i sig. Ventura e il dott. Mancino per la parte editoriale. Presentando il catalogo il prof. Petrucci potrà essere spero ben lieto di coniugare l’esercizio scientifico della sua nota competenza di paleografo e di studioso della cultura scritta con il piacere d farlo qui in una biblioteca che è a lui carissima come lo fu per suo padre Alfredo Petrucci. Non a caso ho ricordato questo nome a tutti noi caro. Il prof. Petrucci me lo consenta qui, così come mi vorrà consentire di rinnovargli il ringraziamento doveroso e caldo che la Capitanata, non solo la Biblioteca Provinciale gli devono per la generosità da lui dimostrata nel confronto del nostro maggiore istituto bibliotecario, donando ad esso ed a suoi fruitori pubblici un patrimonio di opere che di Alfredo Petrucci e della sua multiforme testimonianza di poeta e d artista insigne ci restituiscono la cifra e l’eredità maggiore. Vorrei chiudere queste mie brevi parole di saluto a voi illustri ospiti ed al pubblico venuto così numeroso con un impegno che mi consentirete di esprimere, anche se esso, partendo, da occasioni di cultura come queste di stasera ed anzi proiettandola in avanti per generalizzare il senso può, sembrare scavalcarne limiti; oggi accogliamo 64

____________________________________________________________FRANCESCO BARBERI E LA PUGLIA tra noi e festeggiamo un uomo come Francesco Barberi che della propria competenza di bibliotecario e di organizzatore di cultura ha fatto non una missione solitaria ed in sé trattenuta ma un nodo di passione civile al servizio della comunità. Il nostro impegno di amministratori che lavorano nella stessa direzione di socializzazione delle competenze della cultura e dei valori per la reale democrazia nuova è di proseguire pur tra incertezze e difficoltà personali e storiche il lavoro che uomini come lui ci insegnano e ci invitano a fare ed a proseguire. Una nuova politica della pubblica lettura in Capitanata ha già segnato importanti successi. S un compito non facile per realizzarne l’intera curvatura di problemi e di implicazioni. Malgrado le difficoltà che ancora esistono e sono realissime non saremmo amministratori autentici né interpreti di una volontà democratica di massa qual è quella che si esprime nella « fame di leggere » dei cittadini di Capitanata se non dedicassimo le nostre migliori energie anche ai problemi di un potenziamento del Sistema Provinciale di Lettura, alle residue difficoltà di gestione della nostra « Provinciale », alla collaborazione necessaria con altri livelli di autonomia locale per la creazione di un sistema urbano di pubblica lettura. Impegni questi che, ne sono certo, sono nell’auspicio anche dei nostri ospiti di stasera che leggeranno in esso il senso del loro stesso impegno per la riappropriazione sociale viva della cultura e per il rinnovamento civile della nostra società. Prof. RICCIARDELLI (Presidente dell’Associazione Pugliese dell’A.I.B.) Gentili ospiti, signore e signori. Quale presidente della sezione regionale pugliese dell’A.I.B., vi ringrazio di essere intervenuti e porgo il mio saluto cordiale a tutti. Ringrazio, con l’occasione, il presidente della Provincia per il rinnovato impegno a nome dell’Amministrazione Provinciale di portare avanti più incisamente il discorso per le biblioteche e per la rete bibliotecarie nella nostra provincia. Un impegno civile, politico e sociale che fa certamente onore alla Giunta Provinciale in carica. Mi sia consentito di rivolgere un più caloroso saluto, a nome dei bibliotecari pugliesi, ai nostri illustri ospiti ed al prof. Barberi, al quale mi lega un antico sentimento di rispettosa amicizia, unita ad una profonda riconoscenza per quanto egli ha saputo dare agli studi e alle battaglie di rinnovamento con lui condotte dai bibliotecari italiani. In particolare, desidero personalmente ricordare la lontanissima prima grossa battaglia democratica di Rimini, piena di sussulti innovatori. Allora, per noi più giovani, Barberi fu subito amico oltre che maestro. Rivolgo, altresì, un saluto grato ed affettuoso alla dott.ssa Vinay, cara amica e valentissima bibliotecaria, la quale, oggi, alla guida dell’A.I.B. nazionale, va compiendo quella 65

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<strong>La</strong> intelligenza scientifica che de<strong>di</strong>ca il meglio <strong>di</strong> sé negli stu<strong>di</strong> biblioteconomici<br />

ad approfon<strong>di</strong>re i temi del<strong>la</strong> pubblica lettura, il loro<br />

collegamento costante e <strong>di</strong>namico con <strong>la</strong> polimorfi e talora contrad<strong>di</strong>ttoria<br />

— nel versante sociale e culturale — struttura del territorio; i<br />

rapporti tra biblioteche ed istituzioni del<strong>la</strong> nostra democrazia rinnovate,<br />

ancora profondamente da rinnovare: penso al solo grosso problema<br />

del<strong>la</strong> legge 382 così rilevante e così ancora aperta, per usare un eufemismo,<br />

nel campo delle biblioteche; i temi del<strong>la</strong> strutturazione a livello<br />

nazionale delle maggiori istituzioni bibliotecarie e del<strong>la</strong> loro adeguazione<br />

al<strong>la</strong> realtà contemporanea dei bisogni del paese, troveranno<br />

tutti un’eco competente e appassionata in quanto ci <strong>di</strong>rà <strong>la</strong> dottoressa<br />

Ange<strong>la</strong> Vinay, che non per <strong>la</strong> prima volta ci onora del<strong>la</strong> sua presenza e<br />

che quale presidente dell’Associazione Nazionale degli operatori delle<br />

biblioteche nonché per <strong>la</strong> sua opera intelligente <strong>di</strong> responsabile<br />

dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico molto ci fa attendere in favore<br />

del<strong>la</strong> nostra organizzazione bibliotecaria nazionale.<br />

Al prof. Armando Petrucci, che questa biblioteca ha già avuto <strong>la</strong><br />

fortuna <strong>di</strong> ospitare presentando un suo interessantissimo volume «<br />

Primo: non leggere », in una occasione <strong>di</strong> cultura anch’essa non formale<br />

anzi vivacissima, spetta questa sera un compito che egli troverà<br />

non solo non sgradevole, ma anzi gra<strong>di</strong>to presentando il « Catalogo<br />

dei manoscritti del<strong>la</strong> <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong> », approntata dal valente<br />

<strong>di</strong>rettore dell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> dott. Di Cicco, al quale va il<br />

nostro caldo ringraziamenti per l’opera realizzata anche con <strong>la</strong> valida<br />

col<strong>la</strong>borazione degli operatori del<strong>la</strong> nostra biblioteca: <strong>la</strong> signora Altobel<strong>la</strong>-Ga<strong>la</strong>sso,<br />

i sig. Ventura e il dott. Mancino per <strong>la</strong> parte e<strong>di</strong>toriale.<br />

Presentando il catalogo il prof. Petrucci potrà essere spero ben lieto <strong>di</strong><br />

coniugare l’esercizio scientifico del<strong>la</strong> sua nota competenza <strong>di</strong> paleografo<br />

e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oso del<strong>la</strong> cultura scritta con il piacere d farlo qui in una<br />

biblioteca che è a lui carissima come lo fu per suo padre Alfredo Petrucci.<br />

Non a caso ho ricordato questo nome a tutti noi caro. Il prof.<br />

Petrucci me lo consenta qui, così come mi vorrà consentire <strong>di</strong> rinnovargli<br />

il ringraziamento doveroso e caldo che <strong>la</strong> Capitanata, non solo<br />

<strong>la</strong> <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong> gli devono per <strong>la</strong> generosità da lui <strong>di</strong>mostrata<br />

nel confronto del nostro maggiore istituto bibliotecario, donando ad<br />

esso ed a suoi fruitori pubblici un patrimonio <strong>di</strong> opere che <strong>di</strong> Alfredo<br />

Petrucci e del<strong>la</strong> sua multiforme testimonianza <strong>di</strong> poeta e d artista insigne<br />

ci restituiscono <strong>la</strong> cifra e l’ere<strong>di</strong>tà maggiore.<br />

Vorrei chiudere queste mie brevi parole <strong>di</strong> saluto a voi illustri ospiti<br />

ed al pubblico venuto così numeroso con un impegno che mi consentirete<br />

<strong>di</strong> esprimere, anche se esso, partendo, da occasioni <strong>di</strong> cultura<br />

come queste <strong>di</strong> stasera ed anzi proiettando<strong>la</strong> in avanti per generalizzare<br />

il senso può, sembrare scavalcarne limiti; oggi accogliamo<br />

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