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Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze

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Toscana Medica 9/11<br />

Saperne di più per trattare<br />

meglio, il caso della BPCO<br />

TOSCANA MEDICA – La gestione dei pazienti con<br />

Broncopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) viene a<br />

pieno titolo inserita nel “Chronic Care Model” (CCM)<br />

che attualmente è in fase di attuazione anche nella<br />

nostra Regione. In questo senso a che punto siamo<br />

in Toscana e quali sono i punti di contatto tra questo<br />

modello assistenziale e la<br />

cosiddetta Sanità di iniziativa?<br />

ROTI – Il progetto è iniziato<br />

un anno fa ed ha<br />

coinvolto circa 700 medici<br />

di medicina generale<br />

ed un pool di infermieri<br />

identifi cati dalle Aziende<br />

sanitarie aggregati<br />

in moduli funzionali<br />

destinati alla gestione<br />

delle patologie croniche,<br />

rappresentate nella fase<br />

pilota dell’iniziativa dal<br />

diabete e dallo scompenso cardiaco. In seguito è stato<br />

attivato il percorso relativo alla BPCO ed alla fase<br />

post-ictus/TIA.<br />

Il setting assistenziale riservato a questi pazienti<br />

prevede l’avvio di un percorso di approfondimento<br />

diagnostico e di cosiddetta “profi lazione del rischio”<br />

seguito dal loro inserimento in un processo di followup<br />

gestito dall’infermiere con la supervisione clinica<br />

e la responsabilità complessiva del medico di base.<br />

Ovviamente particolare attenzione viene riservata<br />

ai quei soggetti nei quali siano riscontrate diffi coltà<br />

e problematiche di varia natura che potenzialmente<br />

potrebbero incidere negativamente sull’iter di cura e<br />

sui risultati terapeutici.<br />

A livello regionale un primo risultato importante<br />

è rappresentato dall’essere riusciti ad attivare un<br />

modello assistenziale interprofessionale innovativo<br />

che in futuro dovrà certamente essere ampliato e<br />

potenziato, oltre ad avere in questo modo dato vita<br />

anche ai cosiddetti Registri di patologia, punto di<br />

partenza per le indispensabili, future elaborazioni<br />

informatiche delle informazioni raccolte.<br />

Dai dati ad oggi in nostro possesso la prevalenza<br />

della BPCO a livello regionale si attesta intorno a<br />

circa il 2% in termini di pazienti presi in carico dal<br />

percorso di sanità di iniziativa, con un obiettivo del<br />

1,5% assegnato ai moduli in sede di pianifi cazione<br />

organizzativa. Le percentuali dei singoli moduli,<br />

come del resto è successo anche con il diabete, sono<br />

inoltre apparse piuttosto difformi nella Regione. Per<br />

quanto riguarda la defi nizione di BPCO si era in un<br />

primo tempo deciso di basarsi sui risultati dell’esa-<br />

Opinioni a confronto a cura di Simone Pancani<br />

GIUSEPPE ANZALONE 1 , GIANCARLO BERNI 2 ,<br />

SAFFI ETTORE GIUSTINI 3 , CLAUDIO MARINAI 4 ,<br />

EUGENIO PATTARINO 5 , GIUSEPPE RECCHIA 6 ,<br />

LORENZO ROTI 7<br />

1 Primario Pneumologo a Prato<br />

2 Direttore dell’Osservatorio per l’Emergenza-Urgenza della<br />

Regione Toscana<br />

3 Medico di medicina generale, responsabile del Settore Farmaco<br />

della SIMG<br />

4 Dirigente del Settore farmaceutico dell’ESTAV Centro<br />

5 Medico di medicina generale a <strong>Firenze</strong><br />

6 Direttore medico-scientifi co della GlaxoSmithKline<br />

7 Dirigente del Settore Servizi alla Persona della Regione<br />

Toscana<br />

9<br />

me spirometrico, optando in un secondo tempo per il<br />

solo inquadramento clinico ottenuto dai database dei<br />

medici curanti.<br />

TOCANA MEDICA – I medici di medicina generale<br />

e gli specialisti sono d’accordo con questo inquadra-<br />

mento della BPCO all’interno<br />

del CCM?<br />

GIUSTINI – In linea di<br />

massima direi di sì, anche<br />

se gli specialisti spesso<br />

tengono a sottolineare<br />

come la medicina generale<br />

tenda in linea di massima<br />

a sottovalutare l’entità<br />

del problema, visto<br />

che studi internazionali<br />

recenti parlano di percentuali<br />

di prevalenza intorno<br />

al 7%. Io mi limito<br />

a dire che i dati ottenuti<br />

dai database della SIMG parlano di una prevalenza<br />

del 2% nel 2003 aumentata al 2,6% nel 2009, con circa<br />

500-700 pazienti ogni 10.000 abitanti.<br />

A parte i dati epidemiologici credo comunque<br />

che alcune questioni debbano essere attentamente<br />

considerate. In primo luogo cercare di capire con la<br />

massima chiarezza quanti sono i pazienti arruolati<br />

solo in base alla clinica e quanti invece sono stati in<br />

qualche modo stadiati almeno con un esame spirometrico.<br />

Ed ancora. Sarebbe necessario individuare<br />

con grande esattezza le comorbilità presenti molto<br />

spesso nei pazienti con BPCO, soprattutto in campo<br />

cardiologico, visto che soprattutto nei soggetti<br />

più anziani e maggiormente compromessi anche<br />

una semplice spirometria può essere di diffi cile esecuzione.<br />

PATTARINO – Anche io penso che la questione della<br />

diagnosi della BPCO sia un momento importante da<br />

considerare. Partendo dalla considerazione che una<br />

diagnosi di certezza realmente attendibile richiede<br />

l’esecuzione di tutta una serie di esami spesso di<br />

diffi cile esecuzione in questo tipo di pazienti, penso<br />

che bene abbia fatto la regione Toscana ad introdurre<br />

il criterio diagnostico strettamente clinico.<br />

Un problema importante è rappresentato dal fatto<br />

che questa patologia, una volta diagnostica, ha<br />

bisogno di un follow – up attento e continuato nel<br />

tempo gestito dal medico di famiglia insieme a tutta<br />

una serie di fi gure di supporto quali lo pneumologo,<br />

l’infermiere, il fi sioterapista, il dietista ecc.<br />

Non bisogna inoltre dimenticare che in molti casi

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